«Avevo già realizzato diversi film che affrontavano i devastanti meccanismi finanziari delle multinazionali, quando è sopravvenuto il covid. Un uomo e una donna arrivano alla logica conclusione delle decisioni che hanno preso quando si sono separati quindici anni prima. Volevo soffermarmi sul momento in cui si rimugina sulle scelte mai fatte, o fatte in modo sbagliato, sugli incontri mancati o sprecati, sulle porte mai aperte, sugli appuntamenti mancati, sui momenti della vita in cui abbiamo deciso di imboccare una strada invece di un’altra. Domande segrete e ossessionanti che ci poniamo tutti, potenti o meno, conosciuti o sconosciuti, uomini e donne». (Stéphane Brizé)

Hors-Saison (Out of Season) si muove sospeso tra il rimpianto affettivo e la nostalgia, la tenerezza dei ricordi passati e l’ironia conquistata con la consapevolezza della maturità, le domande segrete e inconfessabili e i nodi emotivi irrisolti, una nuova vita piacevole e appagante e le famose porte che restano nel tempo semi aperte, ma che in fondo non sono mai state spalancate.
Brizé, utilizzando con efficacia diverse sfumature emotive, non rischia l’esasperazione o l’eccessivo romanticismo, perché l’ ombra del dubbio di aver compiuto una scelta non giusta in passato è mitigata dal tono ironico, leggero e a tratti divertente dei dialoghi dei due protagonisti.
Alice e Mathieu, una volta amanti, si incontrano dopo 15 anni in una piccola località di mare nella Francia occidentale. La confidenza e la forte alchimia tra i due sono evidenti: l’iniziale imbarazzo nel rivedersi si scioglie con l’ironia e la complicità di un dialogo mai davvero esplicito, ma sempre sussurrato, delicato, intimo. Eppure, l’ irrisolto tra i due è palese. Complice anche la località quasi deserta in cui lei vive e dove Mathieu sta prendendo fiato, nel silenzio delle loro stanze i due rimuginano, si prendono il giusto tempo e le pause di cui necessitano. Tra i due scorre un tempo interiore sospeso tra il presente e un passato incompiuto.
Lei (Alba Rohrwacher) una pianista che ha scelto di vivere fuori Parigi con il marito e la figlia quindicenne, lo cerca nella Spa (dove lui si trova per rilassarsi qualche giorno) per vederlo, pur avendo sofferto molto a causa sua. ” Ho preso antidepressivi per causa tua”. E’ la dichiarazione più esplicita del film che lei, dopo anni, riesce a confessare e che necessita di tirar fuori.
Ha bisogno di guardarlo negli occhi e di capire in profondità la sua fuga, quindici anni prima. Vive con dubbi che la lasciano inquieta. Ma è sempre stata in silenzio, si tiene tutto dentro in profondità.
Lui (Guillaume Canet) un attore affascinante sulla cinquantina abbastanza noto, ha appena mollato uno spettacolo teatrale di punto in bianco per paura, per timore di fare un salto in avanti. Apparentemente è appagato, ma quando è solo in stanza piange le sue scelte, quelle compiute e quelle mai fatte.
L’ incontro – necessario – tra i due non è il tormentato e appassionato ritrovarsi di due amanti che ancora si cercano, ma è la consapevolezza di aver scelto una strada nuova che non ha possibilità di ritorno.
Ma è una conclusione, anche questa, che necessita di un percorso assieme.
” Se uno stronzo ti invitasse a cena per chiederti scusa, accetteresti?”
” Mi farebbe molto piacere ma risponderei che non posso stasera”
“E domani?
“Non posso perché domani ho un matrimonio”
“Dopodomani”.
” Parto”
” E allora doveva andare così”
E invece, Mathieu e Alice si vedono di nuovo, si stuzzicano, dialogano con uno scambio mai aperto e diretto ma con il linguaggio degli sguardi e la gioia del loro ritrovarsi. E lentamente costruiscono insieme un addio, anzi, un arrivederci più maturo, pensato e consapevole rispetto al passato.
“Ti chiedo di non tornare mai più”.
Un film riuscito sulla consapevolezza delle scelte compiute, un ritratto della coppia delicato, introspettivo e intimo.
Hors-Saison – Regia: Stéphane Brizé; sceneggiatura: Stéphane Brizé, Marie Drucker; fotografia: Antoine Heberlé; montaggio: Anne Klotz; scenografia: Mathieu Menut; musica: Vincent Delerm; interpreti: Guillaume Canet, Alba Rohrwacher, Sharif Andoura, Lucette Beudin; produzione: Gaumont (Sidonie Dumas); origine: Francia, 2023; durata: 115 minuti; distribuzione: I Wonder Pictures.
quando cazzo esce e dove vederlo????
ultimamente fanno i film e non li proiettano … costa così poco produrre film???! costa così tanto distribuire/proiettare i film già prodotti??
Ancora non si sa, probabilmente l’anno prossimo.