Dove era dio quando ne avevamo bisogno?
Sapevo che l’avresti detto.
E allora è utile chiedere ad altri dei, quelli pagani, che sono demoni animali, scatenati durante il carnevale. Sotto quelle maschere, e mantelli di fieno, ci sono però gli uomini, chi domina e chi invece deve resistere, ogni giorno, per andare avanti. Contro tutti, Dei e umani. Il giuramento di Pamfir è una storia di resistenza che respira l’epico e racconta invece il piccolo. Lo fa con dei buonissimi piani sequenza che respirano la realtà del confine, tra Ucraina e Romania, nonché Unione Europea, e indagano un protagonista coriaceo che respira l’aria del giusto, le scarpe imbrattate del fango del mondo. Il finale che ha troppa fretta di tirare i fili della storia macchia la pellicola, per il resto l’opera è solida, vive su gambe proprie e su quelle del regista, Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk.
Leonid, detto Pamfir, è tornato dalla Polonia in Ucraina, tra i Carpazi, realtà di confine con la Romania. Là ha abbandonato un lavoro di fatica ma remunerativo e qui ha ritrovato una moglie, un figlio, una famiglia e pozzi da scavare. Si fermerà per poco, giusto il tempo di riposarsi e sistemare alcuni documenti, ma il figlio Nazar appicca un incendio che brucia la chiesa del paese. Motivo? Perché il padre rimanga per il carnevale. Il padre non lo picchia
Ti ho mai picchiato?
Ma si trova davanti i debiti di riparazione da saldare, e per fare in fretta c’è solo un modo: tornare al contrabbando. Viagra in bocca per non smettere di correre, scatoloni sulle schiena e ricordi di gioventù, Pamfir fa per un’ultima volta il contrabbandiere. Basta poco, però, per rompere le uova nel paniere del padrino del paese e una volta rotte, le uova, devono essere ripagate vendendo se stessi, e non solo.
Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk è al suo primo lungometraggio e azzecca la cosa più importante: il respiro. Tra fango, distese di foglie secche e alberi spogli, i suoi personaggi arrancano nella vita mentre un’ottima fotografia e buoni piani sequenza li riprendono nel loro avanzare ostacolato. Il protagonista, Leonid, è un personaggio solido, bello e forte che ricorda la ferocia e la resistenza di Daniel Plainview de Il petroliere (2007) e Oleksandr Yatsentyuk lo interpreta magnificamente. Le dinamiche che intesse con il figlio Nazar e con il resto della famiglia alimentano la forza e la credibilità del personaggio, nonché l’affetto che lo spettatore ha nei suoi confronti.
L’Ucraina fa il resto. O meglio, il racconto di questa Ucraina fa il resto. Lontano le bombe della guerra più famosa, vicine le violenze quotidiane di un paese di confine che vive di contrabbando, perché oltre ai boschi e a guardie corrotte c’è l’Unione Europea e l’UE è quel luogo che tanto differente è, ma tanto simile comunque risulta: pure lì ci sono distese di alberi e foglie, mentre in Ucraina c’è il carnevale, quello di Malanka, laddove gli uomini si vestono da animali con maschere dipinte e fieno attorno ai fianchi. Loro liberano l’anima pagana di quelle terre, a cui si contrappone il credo cristiano della moglie di Pamfir, Olena, colei che aveva vincolato il marito a un giuramento che è stato infranto. Con tutte le conseguenze del caso.
Il giuramento di Pamfir è un ottimo film. Storia credibile e intreccio ben fatto, poggiato su dinamiche famigliari che funzionano e fanno amare i personaggi, i luoghi e la scenografia, come i movimenti di camera e lo studio dei personaggi, completano l’opera. Si cala solo sul finale, quando il carnevale invade la pellicola e ognuno deve scontare il proprio debito, chi ha colpe e chi invece è innocente. Tutti con indosso una maschera.
In sala dal 10 agosto
Il giuramento di Pamfir (Pamfir)–Regia: Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk; sceneggiatura: Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk; fotografia: Nikodem Chabior; musica: Mykyta Kuzmenko; interpreti: Oleksandr Yatsentyuk, Stanislav Potiak, Solomiia Kyrylova, Rimma Zyubina, Miroslav Makoviychuk, Ivan Sharan, Olena Khokhlatkina; produzione: BosonFilm, Les Films d’Ici 2, Les Films d’Ici, Madants, Wady Films; origine: Ucraina, 2022/Francia; durata: 100 minuti; distribuzione: Movies Inspired.