John Wick 4 di Chad Stahelski

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Tra tutti i franchise d’azione americani degli ultimi decenni – parere, ovviamente, molto personale – quello basato sul personaggio dell’ex sicario John Wick costretto dalle circostanze (cioè dalle sceneggiature) a ritornare nel mondo criminale che aveva abbandonato, mi sembra uno dei più divertenti se non proprio il più divertente e/o migliore.

Creata dalla penna di Derek Kolstad, la serie, sempre caratterizzata dall’ interpretazione di Keanu Reeves, è iniziata con l’uscita del primo episodio nel 2014 a cui hanno fatto seguito due successivi sequel, John Wick – Capitolo 2 (2017) e poi nel 2019 John Wick 3 – Parabellum con un incasso complessivo di più di 587 milioni di dollari in tutto il mondo. Un successone enorme di pubblico dunque, e quindi era inevitabile, dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia, l’arrivo di una quarta puntata (finale? Vedi sotto) dall’icastico titolo John Wick: Chapter 4, in italiano ancor più semplicemente John Wick 4 ora in uscita in sala. Unica grande novità nel capitolo quattro l’assenza nella scrittura del testo da parte di Derek Kolstad sostituito dal duo Shay Hatten e Michael Finch, mentre la guida dell’operazione spettacolare continua a restare saldamente nelle mani di Chad Stahelski, ex praticante di arti marziali, attore e stuntman (era stato la controfigura di Reeves nella trilogia di Matrix) oltre che regista di tutta la serie.

Bill Skarsgård

Sarebbe stato bello potuto confrontare le puntate precedenti con l’attuale ma per mancanza di tempo confessiamo candidamente che tutto ciò non ci è stato possibile – per chi, però, ne sentisse il bisogno per non arrivare impreparato al nuovo appuntamento in sala, si può procedere al ripasso dei tre film precedenti, ad esempio, su Mediaset Infinity+ che in questi giorni li rende tutti disponibili sulla sua piattaforma. La prima impressione è, comunque, che, oltre al parossismo degli eventi, si sia accentuato vieppiù il lato cinefilo in questo ultimo appuntamento  di una saga che ha nel suo sangue un qualche cosina di italiano.  E non soltanto perché, banalmente, nel cast del secondo episodio ritroviamo Riccardo Scamarcio ma soprattutto perché sembra si sia ispirata, trai tanti film, (almeno a detta di Stahelski) a Il buono, il brutto e il cattivo (1966) di Sergio Leone.
In ogni caso l’assenza del suo creatore originario che nel frattempo si è dedicato alla scrittura di Io sono nessuno (Nobody, 2020, per la regia di Il’ja Viktorovič Najšuller ) non ha per niente nociuto a questo John Wick 4 nel quale non vengono mai a noia le quasi tre ore di film e di scontri forsennati e ultraspettacolari che costituiscono il succo, come nei precedenti, di un canovaccio di cui tutto si può dire meno che ci apra a profonde riflessioni esistenziali o metafisiche o anche solo cinematografiche.

Scott Adkins, Donnie Yen

Non solo a New York come in precedenza ma spaziando nel mondo – dalla Giordania (ben riconoscibile il deserto del Sito di Petra dove quasi inizia il film), a Osaka e il Giappone o all’Europa di Berlino o Parigi – si dipanano le fughe e gli inseguimenti del nostro John che, per riconquistare la sua libertà e incolumità fisica minacciata, si deve difendere dalla Gran Tavola ora guidata da un marchese francese, arrogante quanto spietato (un divertente, spocchioso Bill Skarsgård). Sul suo percorso pieno di pericoli e di distruzioni come quello dell’Hotel Continental a New York tenuto da due pilastri della saga, il proprietario Winston (Ian McShane) insieme a Charon (Lance Reddick) l’efficiente portiere dell’albergo, il sempre più dolente Keanu Reeves deve allora rientrare nella famiglia dei rom russi, della Ruska Roma, per poter tentare l’eliminazione in duello – sono le regole della Gran Tavola – del pernicioso marchese suo nemico mortale. Ma prima del redde rationem finale, incontrerà una quantità industriale di killer molto cattivi e tosti, amici e nemici a seconda dei casi che a volte si trovano dalla sua parte, altre volte lo tradiscono. Tra di loro – ovviamente appartenenti a tutte le razze, secondo la logica del politicamente corretto made in Hollywood – ricordiamo per lo meno, un orientale cieco ma lo stesso assolutamente letale e invincibile (Donnie Yen) oppure un astuto, simpatico, quasi bonaccione (solo apparentemente però) nero americano (Shamier Anderson) insieme al suo aiutante cagnone con cui fa coppia fissa – e il cane in questione, altrettanto letale quanto il padrone quando ce n’è bisogno, ci è sembrato un discreto valore aggiunto del film. E poi tanti altri, come un obeso mafioso teutone Scott Adkins o il nipponico proprietario del Continental di Osaka (Hiroyuki Sanada).

Dunque, in definitiva, un capitolo questo della saga dove il regista Chad Stahelski ha spinto tutto all’estremo, il che forse non risulterà gradito ad alcuni. Com’è facilmente intuibile, non consigliamo assolutamente John Wick 4 a quanti al cinema detestano la coreografia ultracinetica delle sparatorie, la battuta facile, il fracasso della musica che aizza l’azione oppure l’uso reiterato della strizzatina all’occhio allo spettatore cinefilo – le citazioni abbondano e ne ricordiamo almeno le due più evidenti ed esplicite: dall’inizio nel deserto che fa riferimento al Lawrence d’Arabia (1962) di David Lean, alla voce radio che commenta l’inseguimento da parte di vari bande criminali di John a Parigi, presa, pari pari, dai Guerrieri della notte  (1979) del buon Walter Hill. Ma si potrebbe continuare a lungo ed alcuni nostri lettori ne troveranno molte altre a bizzeffe per molti dei personaggi (uomini killer e cani che siano) che troviamo inseriti nel plot, senza stare a scomodare il solito Quentin (Tarantino) che in questi casi c’entra sempre a partire da Kill Bill.
Last but not least: nel finale si vede la tomba del nostro protagonista, il che ci indurrebbe a pensare che sia morto e che la serie sia finita qui. Ma la sua morte non si è vista quindi … dipenderà dagli incassi come sempre per questo tipo di megaproduzioni e aggiungiamolo pure: onestamente la cosa ci dispiacerebbe un tantino. In ogni caso una possibile soluzione al busillis ci viene offerta, sadicamente dopo ben 8 o 9 minuti di interminabili titoli di coda, nel finalino conclusivo. Resistere sino alla fine per valutare meglio  – chissà questioni di gender?

In sala dal 23 marzo 2023


John Wick 4 (John Wick: Chapter 4 ) Regia: Chad Stahelski; sceneggiatura: Shay Hatten, Michael Finch; fotografia: Dan Laustsen; montaggio: Nathan Orloff; scenografia: Kevin Kavanaugh; musica: Tyler Bates, Joel J. Richard; interpreti: Keanu Reeves, Donnie Yen, Bill Skarsgård, Laurence Fishburne, Hiroyuki Sanada, Shamier Anderson, Lance Reddick, Rina Sawayama, Scott Adkins, Ian McShane, Marko Zaror, Natalia Tena; produzione: Chad Stahelski, Basil Iwanyk, Erica Lee per Thunder Road Films, 87Eleven Entertainment; origine: USA, 2023; durata: 169 minuti; distribuzione: 01 Distribution.  

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