Moon Knight I° e II° puntata

  • Voto

In uscita su Disney+, Moon Knight ci è stata a lungo presentata come il prodotto più dark, maturo e violento del Marvel Cinematic Universe – atmosfere da horror psicologico e inquietanti mostri dal design particolarmente azzeccato contribuiscono, di certo, a mantenere queste promesse. D’altra parte questa miniserie supereroistica in sei puntate non si prende mai completamente sul serio (e fa bene) e neanche si azzarda ad abbandonare il tipico, rassicurante umorismo Marvel ( e qui fa un po’ meno bene).

Anche la trama strizza l’occhio ai più grandi, e pretende una soglia di attenzione maggiore rispetto alla semi-lobotomizzazione di prodotti similari, presentandoci nell’arco delle prime due puntate  un bel parterre di protagonisti: un impacciato everyman, un mercenario che picchia duro grazie ad una tuta speciale, sua moglie (non meno agguerrita anche se senza tuta), un enigmatico leader religioso e due rancorose divinità egizie.

Il primo personaggio con cui veniamo a conoscenza è Steven Grant (Oscar Isaac), mite commesso che lavora al negozio di souvenir del museo Egizio di Londra. Steven condurrebbe una vita assolutamente ordinaria se non fosse perseguitato da vuoti di memoria, sonnambulismo e misteriosi ricordi che sembrano provenire da una vita diversa dalla sua. Il suo disturbo psichico si aggrava sempre di più fino a quando il nostro protagonista (più o meno) non si rende conto di condividere il corpo con Marc Spector o Moon Knight, un mercenario americano vincolato da un misterioso patto a Khonshu, il dio egizio della Luna e della Vendetta.

Ethan Hawke

Proprio per onorare questo patto, Grant/Spector si ritrova/ritrovano costretti a scontrarsi con Arthur Harrow, un cattivo tanto risoluto quanto moralmente ambiguo interpretato da un carismatico Ethan Hawke dal capello fluente e brizzolato. Anche Harrow agisce come avatar  di una divinità egizia, Ammit, dio preveggente caratterizzato da un senso della giustizia alla Minority Report (2002) di Steven Spielberg. Il suo sogno è fermare i peccatori prima che possano commettere il male e per questo non si fa molte remore nell’uccidere innocenti.

Se siete fan del mondo Marvel c’è poco altro da aggiungere. Invece, per chi non fosse amante del genere, la serie presenta almeno altri due motivi di interesse.

Il primo è che la figura di Moon Knight, se paragonato ad altri supereroi della Marvel e non, è un protagonista piuttosto inusuale. All’apparenza anche lui presenta una classica doppia identità: impacciato commesso di giorno e violento giustiziere col mantello di notte. Ma se i vari Batman/Bruce Wayne, Spiderman/Peter Parker, Daredevil/ Matt Murdock conducono “semplicemente” una doppia vita, Moon Knight presenta invece tutti i sintomi di un disturbo dissociativo dell’identità. Steven Grant e Marc Spector sono in definitiva personalità distinte tra loro, che semplicemente condividono lo stesso corpo. Questo rappresenta un elemento di novità narrativa, oltre a offrirci una super prestazione da parte di Isaac (da gustare se possibile in lingua originale), che si destreggia molto bene tra le diverse personalità del suo personaggio.

Un secondo motivo di interesse viene dalla regia. Quattro dei sei episodi sono stati infatti affidati a Mohamed Diab, sceneggiatore e regista egiziano meglio conosciuto per Cairo 678  e per il Amira  (https://close-up.info/amira/) presentato alla scorsa Mostra di Venezia nel 2021.

Mohamed Diab

Diab, che è il primo regista arabo alla guida di una produzione Marvel, ha recentemente criticato la rappresentazione cinematografica del suo paese, ridicola e esotizzante, puntando il dito contro Wonder woman 1984 (https://close-up.info/wonder-woman-1984/), il cinecomics D.C. (prodotto quindi dagli “avversari”). In particolare ha portato ad esempio la sequenza egiziana del film con Gal Gadot, definendola “una disgrazia” (etichetta che a mio avviso può essere tranquillamente estesa all’intero film).

Dato che anche il fumetto degli anni ’70 da cui è tratto Moon Knight non si risparmiava in quanto a stereotipi orientalisti, il cineasta arabo è stato chiamato a dimostrare che nel 2022 si può produrre un film di supereroi senza inciampare nella rappresentazione di un Egitto tutto piramidi, sabbia e cammelli – che non è invecchiata proprio benissimo.

Insomma anche stavolta la Marvel fa centro, aggiungendo al suo roster un supereroe più adulto e tormentato, un personaggio che ci aspettiamo di vedere al cinema molto presto.

Dal 30 marzo in esclusiva sulla piattaforma Disney+,  a cadenza settimanale sino all’ultimo episodio disponibile il 4 maggio 2022


Moon Knightregia: Justin Benson, Mohamed Diab, Aaron Moorhead; sceneggiatura: Michael Kastelein, Beau DeMayo, Peter Cameron, Sabir Pirzada, Alex Meenehan, Rebecca Kirsch, Matthew Orton, Danielle Iman; fotografia: Gregory Middleton, Andrew Droz Palermo; montaggio: Cedric Nairn-Smith, Joan Sobel, Ahmed Hafez; scenografia: Stefania Cella; costumi: Meghan Kasperlik; interpreti: Oscar Isaac, Ethan Hawke, May Calamawy, Gaspard Ulliel; produzione: Marvel Studios; origine: USA, 2021; durata: 40’–50’; distribuzione: Disney Platform Distribution.

 

 

1 thought on “Moon Knight I° e II° puntata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *