E’ difficile commentare Nope di Jordan Peele, perché, a parte una scena che troviamo bellissima, il film di questo regista ormai di culto ci è sembrato assai poco riuscito, soprattutto se paragonato alle sue due precedenti opere veramente notevoli: Get Out (2017) e Us (2019). Per un’ora si gioca rischiosamente con lo spettatore, suggerendo, mai rivelando e un tantino annoiando, attraverso relazioni poco credibili trai personaggi.
Ad esempio il dolente protagonista del film Oj Haywood, interpretato da Daniel Kaluuya, è silenzioso e saggio, un po’ come Clint Eastwood, senza averne però il fisico, il carisma e l’ironia per farci credere ad un personaggio di per sé poco credibile, quello di uomo di poche parole ma che la sa lunga e più degli altri. Clint lo poteva fare. Daniel Kaluuya diretto da Jordan Peele pensiamo di no.
Ma anche gli altri personaggi della storia non scherzano: la sorella Em (Keke Palmer) è fastidiosa quanto il fratello è noioso, ma il massimo è raggiunto dal personaggio del cineasta (Michael Wincott), artista solitario che accetta di aiutarli in nome di riprese eccezionali da trasmettere ai posteri, e per le quali è disposto a morire… Tutto per una sequenza magica.
Il racconto bizzarro di questi fratello e sorella che vivono in una gola della California, dove gestiscono insieme al padre, Otis Haywood Sr. (Keith David), un ranch familiare e che vengono coinvolti da una entità misteriosa a cui piace volare sopra il loro ranch, si trasforma nella rincorsa a un video che può cambiare la loro vita: extraterrestri mai così documentati li faranno diventare famosi e ricchi, almeno così pensa la sorella, ma non Oj che sembra già prevedere tutto.
Ma c’è anche un lato positivo del film: Nope vuole condannare lo sfruttamento degli animali attraverso una straordinaria e paurosa scena riguardante una vecchia sit-com con protagonista una scimmia, ma tale sequenza formidabile resta completamente slegata dal resto dell’opera, ed forse è un bene. Perché rappresenta la testimonianza di un grande talento registico e del fatto che anche questo curioso incrocio tra western e fantascienza può donare spunti interessanti che lo nobilitano e che nobilitano allo stesso tempo la scelta e il tempo speso dello spettatore.
E ancora un altro lampo di genio: il ricordo di un film mitico come Tremors (1990), un cult movie di serie b, divertente, emozionante, autoironico. Nope serve anche a questo, a ricordare serate in compagnia di vermi giganti e amici curiosi delle loro gesta.
In definitiva questa recensione negativa di un film che ci ha parecchio deluso rispetto alle nostre aspettative – e lo confessiamo erano molto alte! – non può sottovalutare il potere di una sequenza per noi indimenticabile, oltre ad un suggestivo tuffo nel passato di noi cinefili insaziabili e sempre pronti alla commozione. Il cinema è vita. Il cinema alla fine non delude mai.
In sala dal 11 agosto
Nope – Regia: Jordan Peele; sceneggiatura: Jordan Peele; fotografia: Hoyte van Hoytema; montaggio: Nicholas Monsour; effetti speciali: Zack Berwick; musica: Michael Abels; interpreti: Daniel Kaluuya, Keke Palmer, Brandon Perea, Michael Wincott, Steven Yeun, Wrenn Schmidt, Keith David, Devon Graye, Jennifer Lafleur; produzione: Ian Cooper per Monkeypaw Productions, Universal Pictures; origine: USA, 2022; durata: 130’; distribuzione: Universal Pictures.