Ricomincio da me di Nathan Ambrosioni

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Avere cinque figli. Avere cinque figli adolescenti. Essere una madre sola. Trovare del tempo per sé. Prendersi cura della casa, delle ambizioni di ciascun figlio, dei cambiamenti propri e altrui.

Antonia ha 42 anni e sente la necessità di fare un passo avanti, ma non sa in che direzione. Attorno a lei una giostra di eventi, emozioni, movimenti centripeti e centrifughi.

In una sola macchina si stringono in sei, con l’ultimo arrivato che si posiziona nel portabagagli. I ragazzi frequentano la scuola, le attività pomeridiane, mangiano la pizza da soli quando la madre, Toni, va a cantare in uno squallido ristorantino pianobar. Hanno i loro turbamenti, i soprassalti del cuore, hanno le idee chiare, desiderano, combattono, amano. Toni è stata una star negli anni Novanta, da giovanissima: ancora le coetanee nostalgiche la chiamano per serate karaoke o addio al nubilato; filmmaker all’arrembaggio bussano alla sua porta per intervistarla o invitarla a trasmissioni televisive revival; i diritti di autore del pezzo più famoso che ha inciso ancora le forniscono una entrata che le permette di andare avanti. Come ogni teenager star è stata spinta, sostenuta e amministrata da una madre autorevole e manageriale: lei vuole essere una madre diversa, più consapevole, comprensiva, in qualche caso quasi amica.

Toni vigila su tutto ma comincia a non sentirsi felice, a non trovare sufficiente soddisfazione da una vita prevalentemente da casalinga. Quasi per caso, dunque, passando davanti a un para pedonale pubblicitario, decide di scoprire quale potrebbe essere il suo futuro nella società se decidesse di rimettersi in gioco nel mondo del lavoro: seguirà un corso orientativo pre-universitario.

All’interno delle dinamiche familiari questa sottrazione della presenza materna conduce a scompigli, ubriacature, delusioni prevedibili: gli adolescenti vogliono tutto solo per sé.

I toni del film sono realistici, totalmente aderenti alla vita quotidiana di una famiglia senza padre con una donna che si affanna per i suoi cari. La scelta di affrontare un tema profondo con la leggerezza della commedia è certamente felice quanto quella dell’interprete principale, su cui il regista afferma di avere scritto la pellicola, Camille Cottin, attrice in grande voga dopo il ruolo cruciale in Chiama il mio agente, serie che ha spopolato sulle piattaforme. La naturalezza con cui la protagonista e i suoi giovani co-protagonisti, che interpretano i cinque figli, è la ruota portante del film che ne olia gli ingranaggi e lo fa girare fino a un felice happy ending.

In sala dal 28 dicembre 2023


Ricomincio da me (Toni, en famille) – Regia: Nathan Ambrosioni; sceneggiatura: Nathan Ambrosioni; fotografia: Raphaël Vandenbussche; montaggio: Nathan Ambrosioni; interpreti: Camille Cottin, Léa Lopez, Thomas Gioria, Louise Labeque, Oscar Pauleau, Juliane Lepoureau, Catherine Mouchet, Florence Muller; produzione: Chi-Fou-Mi Productions; origine: Francia, 2023; durata: 96 minuti; distribuzione: Wanted Cinema.

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