Un ragazzo, Pietro, si sistema il cappio intorno al collo. La porta della sua stanza di hotel si apre, è Anna. Anna lo studia, lì in procinto di farlo.
E io come faccio poi?
Non ho la patente.
On the road anomalo quanto bello, con un gioco di musiche capace di sostenere al meglio i movimenti e le azioni dei personaggi, con i suoi limiti nelle recitazioni di alcuni attori e nei momenti in cui la sceneggiatura pone l’incredibilità della vicenda su un piano incredibile, e quindi irreale, Senza Età è una piacevolissima sorpresa che intrattiene e convince con una Patrizia La Fonte a dare un’efficacissima performance, a creare con Jacopo Garfagnoli una coppia che ci trascina dovunque, anzi, sino ad Almeria.
Portami via! Aspetta, prima prendi la Madonna del Mare!
Così dice Anna, ospite in una casa di cura di Padova, a Pietro, che per fuggire da qualcuno è finito nell’edificio. Pronti via, senza motivo apparente che non sia la voglia di raggiungere il mare di Almeria per la festa della Madonna, il giovane carica l’anziana in auto e i due partono per la frontiera. Nel viaggio i due imparano a conoscersi, con Anna pronta a gettarsi in ogni avventura e Pietro ritroso a esporsi, insomma, chi ha le sue pillole per andar di corpo e chi ha le sue pillole per la felicità alla mano. La Francia è superata, la Spagna è raggiunta, e tra nuove conoscenze, morti che vanno ai matrimoni delle figlie, soldi rubati e droghe comprate, ambulanze e corse, la meta si avvicina.
Di necessità virtù, e quindi un film dal piccolo budget gioca le sue carte nel genere più affascinante del cinema, il road movie, e lo fa con movimenti di camera sciolti e un soundtrack continuo e incalzante che non fa mai ristagnare la pellicola bensì la rilancia sull’avventura successiva. I due attori creano subito una chimica che supera le generazioni di differenza, e stabilisce un gioco di ruoli nel quale è Anna e non Pietro colei che sa la regola prima della giovinezza: l’esistenza del solo presente, la negazione di qualsivoglia futuro e passato. Ognuno dei due si porta ovviamente dietro i suoi passati, quello di Anna si conta in anni che affaticano il corpo e pian piano si perdono per strada, come delle zavorre da abbandonare, quelli di Pietro invece si contano in “pillole per la felicità” da ingoiare per negare un passato, e una relazione andata male, che ancora non si superata. Pietro si trova così a imparare dalla compagna di viaggio, non solo come si debba essere giovani ma come pure si viva, e cioè
Stando sull’onda del presente!
I punti deboli del film attengono invece alla recitazione di alcuni personaggi secondari come alla costruzione della sceneggiatura. Spesso si cerca un piano altro oltre a quello del racconto, ed è un piano nel quale si prova a mettere a parole ciò il visivo potrebbe ben rendere da solo. Si pecca insomma di cerebralismo, ed è un peccato, poiché l’intreccio fa già il suo lavoro e i momenti più riusciti sono i silenzi o le azioni non parlate che accompagnano l’accostarsi dei due.
Senza Età di Stefano Usardi è una piacevole sorpresa. Film senza pretese – che non siano i salti intellettuali a volte ricercati – ha la sua forza in due ottimi personaggi/attori protagonisti e in un intreccio che ben sostiene la vicenda. Insomma, la pellicola si fa vedere e piacere. Il finale ricade magari nell’astratto, ma ormai il messaggio è spiegato e lì, vicino ai titoli di coda, è ribadito.
Non è un viaggio, è una fuga!
No, è comunque un viaggio.
Dal 21 settembre in sala
Senza Età – regia: Stefano Usardi; sceneggiatura: Stefano Usardi; fotografia: Enrico Michieletto; montaggio: Alberto Rigno; costumi: Francesca Novati; musica: Sursumcorda; interpreti: Patrizia La Fonte, Jacopo Garfagnoli, Matilde Vigna, Raffaella Paleari, Bob Messini, Giovanni Visentin, Eleonora Panizzo, Francesca Sartore, Eduardo Portesio; produzione: FiFilm Production; origine: Italia, 2023; durata: 105’; distribuzione: Draka Distribution.