Una bugia per due di Rudy Milstein

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Louis (Vincent Dedienne) è un bravo ragazzo, lavora in uno studio legale, ha due genitori a cui è molto legato, conduce una vita solitaria per estrema timidezza. Nel mondo passa inosservato, nessuno si accorge di lui, è mite e insicuro, goffo e sprovveduto, si mette in un angolo e ci resta. Ad una visita medica gli viene diagnosticato un tumore da un dottore qualunquista e approssimativo: Louis rimane atterrito, non chiede un secondo consulto, si lascia sommergere dall’angoscia. Al contempo in ufficio si trova a difendere una multinazionale di pesticidi accusata di aver provocato il cancro ad un gruppo di persone. La bionda e bella capa Elsa (Clémence Poséy) coinvolge Louis, più solidale con le vittime in quanto malato anch’egli, a condurre una trattativa di risarcimento in denaro: così conosce Julien (Rabah Nait Oufella) con cui stringe una amicizia sincera e Hélène (Géraldine Nakache), combattiva portavoce dell’associazione dei malati, di cui si invaghisce senza accorgersene.

L’arrivo della malattia nella sua vita smuove ogni aspetto della routine del giovane che da perdente su tutti i fronti comincia ad avere relazioni con gli altri, l’attenzione dei genitori, una corrispondenza con le donne. Quando il medico gli confessa di aver sbagliato diagnosi e che è sano come un pesce, Louis non riesce a modificare il nuovo status di benessere dicendo la verità: la bugia si amplifica con il passare del tempo, con l’avvicinarsi del processo, con l’aggravarsi del nuovo amico Julien.

Rudy Milstein (che si regala il divertissement di interpretare Bruno, il vicino di casa che dopo un ictus non prova più emozioni e dice solo quello che pensa, con effetto comico azzeccato) gira una commedia sociale all’interno di un film romantico, mescolando temi leggeri a temi seri come la malattia, l’inquinamento, il conflitto morale e sociale. La leggerezza è una scelta registica precisa che include momenti onirici, presenze fantasmatiche, allegre feste su barconi.

Il protagonista Vincent Dedienne ha il phisique du rôle, alto e segaligno, viso piacevole e mobile dai lineamenti classici: da anonimo ragazzo che sparisce dopo la battuta aggressiva di un arrogante, sbaglia risposta col collega che, nel bagno dello studio, sta urinando accanto a lui, passando per molesto, gaffeure per eccellenza, si trasforma duttilmente in un bell’uomo sempre elegante che ricorda perfettamente le statistiche del caso che sta discutendo, affabile compagno di lavoro, potenziale fidanzato modello, figlio unico che, trentenne, ancora tiene all’amore dei suoi genitori.

Il riscatto del protagonista è insito in una sceneggiatura che fa della sovversione delle regole il punto di partenza della trama: la bugia fallisce ma la bontà d’animo vince sempre.

Film delicato, non pienamente riuscito nelle ambizioni, ben recitato, insomma…

In sala dal 1 febbraio 2024


Una bugia per due (Je ne suis pas un héros)  – Regia: Rudy Milstein; sceneggiatura: Rudy Milstein, Théo Courtial, Gaëlle Macé; fotografia: Thomas Rames; montaggio: Cyril Besnard; musica: Dov Milestein; interpreti: Vincent Dadienne, Géraldine Nakache, Clémence Poésy, Isabelle Nanty, Nanty, Sam Karmann, Rabah Nait Oufella, Rudy Milstein; origine: Francia, 2023; durata: 100 minuti;  produzione: Delante Productions, Nolita; distribuzione: Officine Ubu.

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