Vista Mare di Julia Gutweniger e Florian Kofler

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Un freddo tramonto annuncia il finire della primavera. Nella riviera romagnola è tempo di preparare il set per la stagione balneare: si scavano buche regolari su tutta la spiaggia, si piantano gli ombrelloni, si portano i lettini. Il campo lungo sulla spiaggia evidenzia la perfetta geometria nella disposizione del materiale. Ma cosa c’è dietro il set? Il montaggio dei lettini, la cucitura degli ombrelloni, la reception, lavanderia e cucina di un hotel. In Vista Mare è il backstage che si fa set della prova generale per il grande spettacolo dell’industria balneare romagnola.

 Nel backstage si tratta di esercitarsi a adempiere al proprio compito, a performare nella scena pubblica della spiaggia. Ciò vale tanto per i camerieri quanto per i veri e propri entertainer, gli animatori. La spiaggia è uno spazio in cui il divertimento è studiato, pianificato, controllato. Il turista deve essere guidato dentro un’esperienza, lasciarsi trasportare dal lavoro dell’intrattenitore. Deve insomma anche lui imparare a svolgere il proprio ruolo, posizionarsi nel suo lettino perfettamente collocato e godersi lo spettacolo.

 Non solo quindi la performance è un lavoro, ma il lavoro stesso viene indagato nella sua performatività: le prove di pronto soccorso dei bagnini sono già uno spettacolo fatto e finito. Così anche le grida di un “cocco bello” possono essere pensate come una prova canora. Il film gioca con il montaggio spiazzando ogni volta lo spettatore con stacchi su spazi inattesi. A volte lavora anche sulla durata come quando si vede la lenta preparazione al volo di un velivolo che si scopre essere impiegato per la pubblicità aerea.

 Ma se la performance è un lavoro allora va pagato degnamente. Sul finire del film, nel pieno della stagione balneare, un corteo di lavoratori del settore giunge a occupare lo schermo. La sfilata con tanto di bandiere si può pensare al tempo stesso come un momento di continuità e come uno di rottura: di continuità poiché ennesimo rito (difatti la regia non enfatizza con movimenti di macchina o aggiunta di sonoro, ma rimane impassibile come con gli altri riti di cui è costellato il film) ma è proprio il posizionamento come rito consuetudinario a rafforzare il senso di rottura per lo spettatore.

 Chiusa la stagione balneare, smantellato il set, del corteo e delle richieste dei lavoratori non vi è più traccia. Lo show deve continuare, incurante dell’impatto dei propri riti. Nell’allargare a dismisura gli spazi del set balneare i registi Julia Gutweniger e Florian Kofler rivelano la tragica ciclicità di una messa in scena orchestratissima ma il cui regista sembra così preso dall’ottimizzazione dell’esperienza spettatoriale da dimenticarsi dei propri attori.
Meritato vincitore del Concorso italiano al Festival dei Popoli 2023, Vista Mare è un’intelligente indagine sul potere di controllo del palcoscenico da parte di un’industria e dei suoi attori.

In sala dal 18 aprile 2024


Vista MareRegia e sceneggiatura: Julia Gutweniger, Florian Kofler; fotografia: Julia Gutweniger; montaggio: Julia Gutweniger, Florian Kofler; musica: Gabriela Gordillo; produzione: Bernhard Holzhammer e Victor Kössl per EUTOPIAFILM, Wilfried Gufler, Debora Nischler per Albolina Film; origine: Austria/Italia, 2023; durata: 80 minuti; distribuzione: Trent film.

 

 

 

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