Spirali rosse e pacchetti regalo di un candido celeste. Questo è il biglietto da visita che il nuovo Jigsaw presenta alle sue papabili prede. Un neo-enigmista è il fulcro di Spiral – L’Eredità di Saw, spin-off e reboot della saga horror splatter, di grande successo, lanciata nel 2004 da James Wan (Saw – L’Enigmista – https://www.closeup-archivio.it/saw). Intenta a riproporre il franchise al grande pubblico, la Lionsgate ha messo in cantiere il copione firmato da Josh Stolberg (Piranha 3D) e Pete Goldfinger (Patto di Sangue); per, poi, affidarne la regia alle mani sicure di Darren Lynn Bousman (Repo! The Genetic Opera) – già scritturato per tre capitoli precedenti della serie, quali Saw II – La Soluzione dell’Enigma (https://www.closeup-archivio.it/saw-2-la-soluzione-dell-enigma, Saw III – L’Enigma Senza Fine ( https://www.closeup-archivio.it/saw-iii-l-enigma-senza-fine) e Saw IV (https://www.closeup-archivio.it/saw-iv).
Il detective Zeke Banks – che ha il volto dell’attore e comico Chris Rock (Top Five) – si ritrova a gestire un’indagine sul brutale omicidio di un agente di polizia del suo stesso distretto, assassinato nei sottopassaggi della metropolitana. Lavorando all’ombra del padre poliziotto Marcus Banks – interpretato da Samuel L. Jackson – Zeke capisce, ben presto, che la morte del collega è solo l’inizio di un vortice in cui lui stesso potrebbe finire dentro.
Spiral – L’Eredità di Saw segna il ritorno del torture-porn sul grande schermo e tenta, stavolta, di coniugarlo ad un plot che flirta con il giallo e il crime movie; differenziandosi, così, dai suoi predecessori. Chris Rock – che è anche produttore esecutivo – mette tanto e, forse, troppo di sé: la mimica da cabarettista e l’umorismo forzato e, a tratti sessista, non favoriscono la performance né il personaggio; facendolo sembrare, più delle volte, un pesce fuor d’acqua. Neanche il povero Samuel L. Jackson ha una sorte migliore e il suo agente decorato pare un fantasma – trasparente e sottile quanto carta velina – che prova ad avere tridimensionalità, senza emergere mai dalla superficie.
Il gore c’è tutto; se non fosse che la didascalia delle carni umane (da macello) esposte, in bella vista, in una (vera e propria) macelleria ce la saremmo, davvero, risparmiata. L’incipit da fuochi d’artificio mantiene, almeno, la promessa di sequenze, per così dire, coinvolgenti – tra lingue recise, mani mozzate e teste putrefatte da cera bollente – ma, nel nuovo contesto da genere poliziesco, esse rappresentano, perlopiù, il minimo sindacale – oltre che già visto. Insomma, una serie di visioni contraddittorie, tuttavia ben illuminate dalla policromatica fotografia di Jordan Oram (Cinema of Sleep) – con rosso e blu predominanti – e, giudiziosamente, accompagnate dalle sonorità incalzanti di Charlie Clouser (Resident Evil: Extinction).
In mezzo agli schizzi di sangue e ai corpi maciullati, lo script di Spiral – L’Eredità di Saw si concentra sul tema della corruzione all’interno del sistema di polizia; ma, non viene concesso nessuno spunto di riflessione a riguardo e tale tematica rimane fine a sé stessa, chiusa tra i confini di una caccia al colpevole prevedibile e tutt’altro che avvincente. Le pedine cadono una dopo l’altra nel disvelamento del serial killer e delle sue vere motivazioni.
Non ci sono sorprese o particolari sussulti sulla poltrona; anzi, un paio di scene cadono, addirittura, nel telefonato. Ci sono, altresì, alcune citazioni ad opere cinematografico-televisive come Forrest Gump, Twilight e The Wire che, però, lasciano il tempo che trovano. Con un finale che tirato via è dire poco, potremmo presagire l’alba di un ulteriore sequel all’orizzonte del tempo a venire. Ammesso che ci siano ancora spettatori affamati e pronti a cedere all’ipnosi di una spirale incapace di catturare lo sguardo.
Dal 17 giugno in sala.
Spiral: From the Book of Saw – Regia: Darren Lynn Bousman; sceneggiatura: Josh Stolberg, Pete Goldfinger; fotografia: Jordan Oram; montaggio: Dev Singh; musica: Charlie Clouser; interpreti: Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols, Samuel L. Jackson; produzione: Lionsgate, Twisted Pictures, Serendipity Productions, Dahlstar, Canadian Film or Video Production Tax Credit (CPTC); origine: Canada, USA, 2021; durata: 93’; distribuzione: 01 Distribution; webinfo: https://spiral.movie/