Torna il cinema videoludico di Paul W. S. Anderson a colpire gli schermi con tutta la sua roboante serie di effetti speciali. Se si conosce un po’ la storia di questo regista, si sa a cosa si va incontro. Siamo dalle parti di un cinema che non lascia molto scampo allo spettatore per pensare, i protagonisti non sono gli attori ma le sequenze di effetti speciali e tutto il comparto del suono.
Tratto dall’omonima serie di videogiochi giapponese, Monster Hunter è quasi un saggio su come sia possibile togliere trama, dialoghi, logicità, a un film, eppure farne un prodotto se non originale, almeno molto divertente. A differenza degli altri colleghi fracassoni, Michael Bay o Roland Emmerich, Anderson è quasi un outsider. Un appassionato di videogiochi che da trent’anni riesce a cavarsela portando lo stesso stile ai suoi film, ovvero quello del punto di vista di un giocatore. Nella sua storia ha diretto film certo non memorabili ma che sono rimasti nell’immaginario di una parte di pubblico notevole come Mortal Kombat (1995), Event Horizon – Punto di non ritorno (1997) o tutta la redditizia saga di Resident Evil (2002-2016).
Della trama rimane poco: una forza militare che non si sa bene dove stia andando, guidata da Natalie Artemis (Milla Jovovich), durante una missione nel deserto cade attraverso un portale aperto da una gigantesca tempesta in un mondo popolato da mostri giganti. Lì sopravvive solo la nostra protagonista. Un guerriero locale la aiuterà a sopravvivere e a combattere contro le enormi bestie mentre cerca di tornare a casa.
Scherzando, ma neanche tanto, si potrebbe dire che si tratta di un film quasi sperimentale. Innanzitutto Monster Hunter restituisce esattamente quello che promette: azione e nient’altro, ma è da subito chiaro che non offra nient’altro allo spettatore, non c’è nessun approfondimento dei personaggi, non c’è nessuna trama o sviluppo di una storia. Ci sono solo scontri che durano per un’ora e mezza tra Milla Jovovich, attrice che da anni lavora solo con Anderson, Tony Jaa, artista marziale thailandese, e i mostri del titolo.
Rispetto ad altri film simili, Anderson sa dirigere bene le sequenze di azione (specialmente l’apertura prima del titolo di testa e gli scontri corpo a corpo tra Jovovich e Jaa), anche se a volte lo stile frenetico e i tanti stacchi di montaggio stordiscono letteralmente. È vero anche che alcuni passaggi sono ripetitivi e naturalmente non seguono una logica normale, ma ci chiediamo se sia davvero necessario che un prodotto del genere provi a fingere di avere una sceneggiatura, e non sia invece un bene che provi a dare agli spettatori delle sequenze concentrante esclusivamente sul lavoro visivo e audio.
I riferimenti sono, naturalmente, a opere più famose delle scorse decadi – da Aliens (1986) a Rambo (1982), da Jurassic Park (1993) a Starship Troopers (1997), per finire anche a Duello nel Pacifico (1968) di John Boorman – o a tantissimi altri tra videogiochi e film con eroi solitari che affrontano pericoli più grandi di loro. Eppure nella spregiudicatezza di un lavoro come Monster Hunter (oltre al montaggio impudente, c’è anche Ron Perlman con una parrucca bionda nei panni dell’Ammiraglio e un gatto-cuoco direttamente dal videogioco) si ritrova della simpatia per chi non si pone il problema di dover “giustificare” a tutti i costi un lavoro basato unicamente sul visual.
Ci siamo chiesti se questo è un film che abbia un valore. Bene, se si intende il cinema come influenza della ragione e dei sentimenti, probabilmente no, se, invece, si intende il cinema come intrattenimento, come luogo dove sperimentare un avanzamento tecnologico del suono e dell’immagine, anche come astrattismo ad analizzarlo a fondo, allora sì, ne ha tanto.
Dal 17 giugno nelle sale
Monster Hunter – Regia: Paul W. S. Anderson; sceneggiatura: Paul W. S. Anderson; fotografia: Glen MacPherson; montaggio: Doobie White; Effetti speciali: Max Poolman, Dennis Berardi, Trey Harrell; musica: Paul Haslinger; interpreti: Milla Jovovich (Natalie Artemis),Tony Jaa (il cacciatore), Ron Perlman (l’ammiraglio), T.I. (Lincoln), Diego Boneta (Marshall), Meagan Good (Dash), Josh Helman (Steeler), Jin Au-Yeung (Axe), Hirona Yamazaki (Handler), Jannik Schümann (Aiden); produzione: Constantin Film, Impact Pictures, Capcom Company, Tencent Pictures, Toho Company ; origine: USA, Cina, Germania, Giappone, 2020; durata: 99’; distribuzione: Sony Pictures Italia.