Diciamolo subito, le premesse, sulla carta, erano delle migliori, già a partire dai nomi dei due sceneggiatori, Scott Beck e Bryan Woods, passati per la prima volta alla regia in questo 65 – Fuga dalla terra, che avevano scritto il potente thriller fantascientifico A Quiet Place – Un posto tranquillo diretto nel 2018 da John Krasinski (ma poi non avevano partecipato al sequel del 2020). E poi il protagonista assoluto del film, Adam Driver, uno degli attori più in voga ad Hollywood, tra l’altro Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile per Hungry Hearts (2014) di Saverio Costanzo, e di recente mattatore in House of Gucci di Ridley Scott (2021) oppure in Rumore bianco di Noah Baumbach (2022).
E invece, purtroppo, quanto funzionava in modo egregio in A Quiet Place qui stenta a carburare pur essendo gli ingredienti praticamente quasi gli stessi: un plot costruito su un pugno di personaggi (lì la famiglia del protagonista, qui i due protagonisti) oltre all’impianto narrativo adrenalinico basato sul terrore costituito dalla minaccia di animali e situazioni mostruose.
Ma veniamo subito a due righe di trama: molto tempo fa, prima che sia potuta iniziare la Storia della nostra umanità, su un lontano pianeta tecnologicamente molto avanzato, Somaris, che è, però, pari pari la copia carbone della Terra, il pilota aerospaziale Mills (appunto Adam Diver) convince la moglie Alya ad intraprendere una spedizione spaziale di due anni. Lo scopo è quello di guadagnare i soldi necessari per una malattia molto pericolosa della loro piccola e unica figlia Nevine che ha bisogno di cure costose per salvarsi. Dopo pochi minuti di questo preambolo, ci troviamo in volo sull’astronave Zoic, che, vittima di un gravissimo incidente nello spazio, si schianta su un pianeta sconosciuto ma che a noi subito risulta familiare perché scopriamo essere il nostro 65 milioni di anni fa, durante il periodo Cretaceo quando era abitato solo da dinosauri e altri animali ferocissimi. Mills però non è il solo ad essere sopravvissuto all’atterraggio catastrofico ma scopre, dopo breve, anche una ragazzina Koa (Ariana Greenblatt) che si è salvata miracolosamente come lui dallo schianto a terra. Animato non solo dall’istinto di sopravvivenza ma anche da un sentimento paterno nei confronti della bambina che identifica con la figlia, l’uomo dovrà affrontare tutte le insidie per far sì che i due Survivor possano raggiungere un altro troncone dello Zoic su una cima di una montagna dove si trova ancora funzionate (!!??) una navicella di salvataggio che li dovrebbe portare in salvo.

E qui ci fermiamo anche perché abbiamo detto praticamente tutto o quasi di questa trama basica: a parte alcuni ricordi visivi in cui si ricostruiscono i legami familiari del protagonista con l’annesso retrogusto sentimentale della storia, tutto il resto è costituito dalla lotta per la sopravvivenza in un luogo estremamente ostile dominato dalla natura selvaggia e da animali predatori che non vedono l’ora di eliminare gli intrusi ….
Si parlava all’inizio delle similitudini di sceneggiatura con il riuscito A Quiet Place – Un posto tranquillo di cui 65 – Fuga dalla Terra rappresenta, purtroppo, una pallidissima imitazione, soprattutto perché manca essenzialmente di quello stesso ritmo narrativo e della suspense incalzante derivante dagli eventi imprevisti o dai colpi di scena che il film ci mostra.
Scott Beck e Bryan Woods, che si conoscono sin da ragazzini, hanno dichiarato di aver adorato a suo tempo Jurassic Park (1993) di Steven Spielberg ma di tutto ciò, registicamente parlando, non c’è minima traccia nella messa in scena di questo loro modesto b-film a quattro personaggi (e proprio nessuno in più!), in cui ritroviamo come produttore anche il povero Sam Raimi. Oltretutto, poi, si sollecita, oltre ogni misura accettabile, la “sospensione dell’incredulità” dello spettatore con delle assurdità palesi che, il più delle volte, distruggono ogni possibile identificazione con gli eventi narrati. Il che vale anche per il risvolto umano, l’aspetto “intimo” e familiare, della storia dove una interpretazione non proprio convinta di Adam Driver non contribuisce certo a salvare. Insomma, purtroppo un passo falso, un torso di un possibile buon film come i brandelli delle musiche originali di Danny Elfman sopravvissute nella versione definitiva. Ma sarà d’obbligo offrire al duo di sceneggiatori-registi- amici una prossima prova d’appello.
In sala dal 27 aprile 2023
65 – Fuga dalla terra (65) – Regia e sceneggiatura: Scott Beck, Bryan Woods; fotografia: Salvatore Totino; montaggio: Josh Schaeffer; musiche: Chris P. Bacon, Danny Elfman; interpreti: Adam Driver, Ariana Greenblatt, Chloe Coleman, Nika King; produzione: Beck Woods, Bron Creative, Columbia Pictures, Raimi Productions, Sony Pictures Entertainment (SPE); origine: USA, 2023; durata: 93 minuti; distribuzione: Warner Bros..