Le pellicole adatte al grande pubblico, che possa abbracciare adulti e più piccoli, solitamente hanno la caratteristica di essere leggere nel senso migliore del termine e al tempo stesso riescono a regalare allo spettatore uno spunto di riflessione, accendono più di un dubbio, ne stimolano la curiosità. I film leggeri e divertenti hanno solitamente la capacità, dunque, di divertire con intelligenza, ironia e con classe: il divertimento non è mai fine a sé stesso, ma racchiude un messaggio, l’invito a una riflessione, lascia nella audience un retrogusto dolce-amaro.
In una parola, la riuscita di un tale film che non sia banale sta nella sua forma briosa e nel contenuto più profondo, che magari non si coglie nell’ immediato, ma che colpisce la sensibilità e la consapevolezza dello spettatore perché è trasversale. Si ride, ma non finisce lì, si sorride, ma non solo, ti lascia una sensazione di piacevolezza ma anche un certo gusto amarognolo.
La quinta trasposizione cinematografica dei celebri fumetti creata dai francesi René Goscinny e Albert Uderzo, Asterix & Obelix – il Regno di Mezzo, diretto da Guillaume Canet, che nel film interpreta anche il ruolo di Asterix, centra solo in parte l’obiettivo, perché in alcuni momenti si sfiora il ridicolo, sforzandosi, per tutta la sua durata, di strappare al pubblico più di una risata, che finisce per essere forzata e poco spontanea.
È un film che ha bisogno di tempo per essere digerito da uno spettatore mediamente curioso: superata la prima mezz’ora, lo sguardo si riesce ad abituare alla cotta adolescenziale di Obelix per la guardia del corpo della principessa, alle schermaglie leggere tra Asterix e Obelix, alla imponenza autoironica- non sempre riuscita- di Caius Antivirus, impersonato dal possente e selvaggio Zlatan Ibrahimovic.

Lo sguardo del pubblico deve lasciarsi quindi andare all’ idea di una comicità quasi da cabaret, con scambi di battute innocenti, poco stimolanti, a tratti demenziali, fatte proprio per il gusto della risata fine a sé stessa.
Per questo quinto episodio, primo a non essere tratto da un albo specifico, che arriva dopo dieci anni dall’ultimo film, Asterix e Obelix al servizio di sua maestà (2012), Canet mette al centro l’ amicizia solida tra i due protagonisti, alle prese con una nuova avventura: la bella Fu Yi (Julie Chen), unica figlia dell’ imperatore cinese, è stata resa prigioniera dal principe Deng Tsin Quin (Bun-hay Mean). La giovane principessa, grazie all’ aiuto di un mercante fenicio riesce ad evadere dalla prigione e raggiunge la Gallia, dove si trovano proprio i nostri ” eroi”, ai quali chiede aiuto. I due, dotati di una forza immensa grazie a una pozione magica, sono ben lieti di aiutare la ragazza, di salvare la sua famiglia, e si avventurano così nelle terre cinesi.
Nel frattempo anche Cesare (un esilarante e nervoso Vincent Cassel) vuole conquistare la Cina e sembra un ostacolo insuperabile, tra gli altri… Riusciranno i nostri valorosi eroi nella difficile impresa? L’ intreccio è talmente semplice da non nascondere particolari sorprese, il finale è quasi scontato e i personaggi, dal primo all’ ultimo, si rivelano poco approfonditi.
Tra tutte le interpretazioni non particolarmente riuscite spiccano una ironica – e sempre sensuale- Marion Cotillard nella parte di Cleopatra e il magnifico Cesare, interpretato come già anticipato da Cassel, che appare per la prima volta in un film della saga.
Ma le due star francesi e l’ imponente presenza scenica di Ibrahimovic non bastano a salvare un film curato esteticamente nei dettagli ma poco curato nel contenuto e nelle finalità. Comunque una nota di merito va alla fotografia, davvero molto suggestiva, alla ricostruzione scenografica del villaggio del Galli e alla minuzia dei ritratti paesaggistici della Cina.
L’ idea non era male, il cast ricco e azzeccato ma si poteva, si doveva sviluppare l’ intreccio molto meglio.
Quasi un occasione sprecata.
In sala dal 2 febbraio 2023
Asterix & Obelix- Il regno di mezzo (Astérix & Obélix: L’Empire du Milieu ) – Regia: Guillaume Canet; sceneggiatura: Guillaume Canet, Julien Hervé, Philippe Mechelen; fotografia: André Chemetoff; musiche: Mathieu Chedid; interpreti: Guillaume Canet, Gilles Lellouche, Zlatan Ibrahimovic, Marion Cotillard, Vincent Cassel, Julie Chen, Leanna Chea, José Garcia, Jonathan Cohen, Manu Payet, Ramzy Bedia, Linh-Dan Pham, Pierre Richard, Philippe Katerine, Jérôme Commandeur, Franck Gastambide, Angèle, Audrey Lamy, Vincent Desagnat, Orelsan; produzione: Artémis Productions, Gialla Productions, Les Editions Albert René, Les Enfants Terribles, Pathé, TF1 Films Production, Trésor Films; origine: Francia, 2022; durata: 112 minuti; distribuzione: Medusa Film per Notorious Pictures.