Gli Spiriti dell’Isola di Martin McDonagh (e verso gli Oscar)

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Già al suo debutto nel lungometraggio il commediografo, sceneggiatore e regista londinese Martin McDonagh aveva collaborato con Colin Farrell e il suo film di debutto In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008), aveva riscosso un notevole successo di critica. Qui il regista aveva costruito una commedia nera a due nella quale i sicari Colin Farrell e Brendan Gleeson venivano spediti all’estero nella cittadina belga di Bruges a seguito di un incarico andato male. Così come era un’altra black comedy all’estero con protagonista Frances McDormand il molto celebrato, giustamente celebre Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, 2017)  suo terzo film.

Anche alla quarta prova, molto pregevole, Martin McDonagh resta sostanzialmente fedele in Gli Spiriti dell’Isola ad uno stile ricco di humour nero, andando questa volta ad esplorare le sue origini irlandesi. Perché la suggestiva location dove ha ambientato il nuovo lavoro, è una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda,  praticamente fuori o almeno ai margini del mondo civile, dove seguiamo le vicende di due amici di vecchia data, Padraic e Colm rispettivamente interpretati da Colin Farrell e Brendan Gleeson, lo stesso duo, quindi, di In Bruges – La coscienza dell’assassino.

Kerry Condon

Siamo nel 1923 quando è già cominciata la guerra civile fratricida in Irlanda di cui sull’isola, dove tutti si conoscono, si colgono però solo degli echi, delle notizie incerte e dei rumori lontani. Tuttavia, un’altra guerra meno cruenta certo ma altrettanto devastante, scoppia quando, proprio all’inizio del film, il ruvido Colm, bravo musicista dilettante una piccola autorità in loco, decide bruscamente e in maniera apparentemente non motivata, di porre fine all’amicizia con il suo “buddy” a cui rimprovera di essere noioso, ripetitivo, quindi inutile (la gentilezza non conta – si dice ad un certo punto del film – quello che resta sarà solo l’arte, la musica). Padraic, incredulo e sbalordito, non accetta il rifiuto dell’ormai ex-amico tentando in tutti i modi, anche goffi, di ricucire la loro relazione, aiutato dalla sorella Siobhan (Kerry Condon), l’unica persona colta e ragionevole in una gabbia di matti, e da Dominic (Barry Keoghan), il giovane figlio gentile ma infelice del manesco poliziotto dell’isoletta.

I ripetuti sforzi di Padraic – quando non patetici sembrano a tratti quasi ridicoli o comici – non fanno, però, che rafforzare la determinazione dell’ex amico a interrompere ogni rapporto e, quando Colm lancia un disperato ultimatum apparentemente non credibile, gli eventi precipitano in fretta con conseguenze a dir poco scioccanti. Alle diatribe ridicole dei maschi si oppone solo la ragionevolezza femminile di Siobhan che decide di lasciare quel piccolo inferno per andare a lavorare sulla terraferma come bibliotecaria. Il tutto, secondo il regista e autore, una metafora dell’insensatezza della guerra (e il riferimento a quella in corso appare abbastanza evidente).

Nel riprendere alcuni degli stilemi e delle caratteristiche della sua opera, Martin McDonagh compie, in questo ultimo assai riuscito lavoro, un’opera di scandaglio psicologico e antropologico sul carattere altamente rissoso del popolo irlandese senza cadere nei cliché o forzature banali.

Colin Farrell e Brendan Gleeson

Tra tramonti suggestiva e una natura selvaggia popolata da pochi animali domestici (tra cui una simpatica asinella che ci rimetterà le penne o meglio il manto, pagando con la morte le conseguenze del dissidio forsennato dei due amici), tra dialoghi formidabili e una recitazione impeccabile, Gli Spiriti dell’Isola ci racconta l’incombere quasi metafisico e dal nulla dei venti di guerra e di discordia. È un film leggiadro e paradossale ma anche profondo, sicuramente inconsueto, a volte divertente, avvitato in sua logica irragionevole che porta a delle conseguenze incontrollabili – come mutandis mutanti sempre essere la nostra situazione di oggi.

Assolutamente da vedere, oltretutto già con un gran bel pedigree: Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile (a Colin Farrell), Premio Osella per la Migliore sceneggiatura (a Martin McDonagh) alla scorsa edizione della Mostra di Venezia dove era in Concorso; nove candidature agli Oscar.

 In sala dal 02 febbraio 2023


Gli Spiriti dell’Isola (The Banshees of Inisherin) – regia e sceneggiatura: Martin McDonagh; fotografia: Ben Davis; montaggio: Mikkel E.G. Nielsen; scenografia: Mark Tildesley; costumi: Eimer Ní Mhaoldomhnaigh; musica: Carter Burwell; interpreti: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Pat Shortt, Gary Lydon, Sheila Flitton; produzione: Searchlight Pictures e Film4 presentano, in associazione con TSG Entertainment, una produzione Blueprint Pictures; origine: Irlanda, USA, Gran Bretagna, 2022; durata: 109’; distribuzione: The Walt Disney Studios.

 

 

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