Brillante, vitale, carismatica, dotata di una bellezza non comune, magnetica e affascinante, tanto da stregare Mick Jagger, Brian Jones e Keith Richards, con il quale ha avuto tre figli.
Anita Pallenberg, attrice, rockettara, musa ispiratrice, ha inevitabilmente intrecciato il suo percorso di vita con quello dei Rolling Stones, li ha segnati in maniera decisiva, pur mantenendo una sua vitale e necessaria indipendenza, fatta di qualche successo, di momenti in solitudine, e di diverse cadute.
Energica, spiritosa, selvaggia anche in età più matura, quando i segni di una vita di eccessi si vedevano chiaramente in un volto non più giovane e fresco. Ma Anita, da come appare nel documentario, brillava di una luce particolare.
La donna (scomparsa nel 2017) che era contraria alla chirurgia estetica, davanti a una telecamera, sembrava sempre a suo agio: “è scintillante, un’ attrice che non recita”.
Tra alti e bassi continui, tra tentativi di riabilitazione e momenti depressivi, lei, figlia di artisti, è sempre rinata dalle sue cadute, forse proprio grazie alla sua innata e incredibile vitalità.
E dopo una vita costellata di strani incontri, dipendenza dall’alcool e dall’eroina, ha scritto anche un’ autobiografia mai pubblicata e scoperta, quasi casualmente, dal figlio Marlon Richards.
Forse Anita ha avuto il desiderio di raccontarsi, di lasciare un’impronta, di conoscersi di più e di lasciarsi scoprire, come spesso accade in questi casi.
Catching Fire: The Story of Anita Pallenberg, documentario di Alexis Bloom e Svetlana Zill, narrato dalla voce di Scarlett Johansson, attraversa dagli esordi la turbolenta vita un’attrice italo- tedesca senza la quale gli Stones non sarebbero quello che sono oggi: uno spirito libero, indipendente, in grado di esercitare una grande influenza sulla band.
I figli Marlon e Angela, l’ ex compagno Keith Richards e Marianne Faithfull ricostruiscono lentamente il filo dei suoi ricordi, che viene alternato con filmini inediti privati.
“Mia figlia ha trovato in un cassetto il documento iniziale, di circa 200 pagine, ma lì per lì non l’abbiamo preso sul serio. Mia madre era un’accumulatrice, quindi sono seguiti nastri e interviste degli anni Novanta, allora abbiamo capito che si poteva fare un documentario. Ho dovuto bere molto vino per riuscire a leggere tutto, c’erano molte informazioni che poi magari non sono finite nel documentario ma l’esperienza emotiva è stata molto forte”.
Il regista tedesco Volker Schlöndorff, tra gli altri, la ricorda con grande tenerezza (la fece esordire al cinema) e Kate Moss, icona della moda anni Novanta ammette di essersi ispirata a lei per costruire il suo indimenticabile look.
Il rapporto dell’attrice con i Rolling Stones nasce dalla storia con Brian, da lei definito” il più bello del gruppo”, continua nel racconto dei viaggi interminabili, fino alla conoscenza approfondita di Keith, da sempre affascinato dalla sua incredibile bellezza ed energia. Il flusso di ricordi dà voce al punto più basso del suo percorso, toccato con le droghe e con la perdita dell’amato Brian. Ciò che emerge dalle sue memorie è, sempre, una genuina sincerità, un desiderio di rinascita costante e un senso di irrefrenabile curiosità verso la vita.
Nel documentario emerge forte la figura di Keith Richards, decisamente ingombrante, spesso assente da casa, geloso, tanto da arrivare al punto di pagare la compagna per non farla lavorare: “le cose vanno così quando c’è una rockstar in famiglia. C’è una differenza di potere con quelli che non lo sono. Non puoi cancellare il fatto che uno sia famoso e l’altra no”.
Eppure lei, mamma, attrice, musa ispiratrice, libera, in ombra non lo è mai stata e ha avuto la forza e la capacità di riunire in una sola persona qualità innegabili, carisma e una fragilità con cui non ha mai avuto paura di fare i conti.
Catching Fire: The Story of Anita Pallenberg – Regia: Svetlana Zill, Alexis Bloom; fotografia: Luca Ciuti, Catherine Derry, Nick Higgins, Bill Kirstein, Will Pugh, Axel Schneppat, Shane Sigler; montaggio: Adam Evans, Hannah Vanderlan; musica: Will Bates; interpreti: Anita Pallenberg, Marlon Richards, Angela Richards, Marianne Faithfull, Volker Schlöndorff, Scarlett Johansson (voce narrante); produzione: SK Global Entertainment ; origine: USA, 2023; durata: 110 minuti.