Ghostbusters – Legacy

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Dopo il non particolarmente riuscito reboot al femminile, cinque anni fa, del Ghostbusters (2016) diretto da Paul Feig con un team di donne acchiappafantasmi, (Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones), è la volta degli adolescenti che ci consegnano un film piacevole e divertente, dall’impianto simpaticamente vintage e il retrogusto un po’ spielberghiano.

Film d’apertura della sezione “Alice nella città” al Festival di Roma, e poi in sala dal 18 novembre, Ghostbusters Legacy (in originale Ghostbusters Afterlife – chissà come mai questo cambio sempre in inglese, sarà forse così più comprensibile per lo stupido spettatore italiano?) rappresenta dunque il vero terzo capitolo dell’omonima, ormai mitica saga iniziata negli anni Ottanta da Ivan Reitman con Ghostbusters-L’acchiappafantasmi I (1984) e il sequel Ghostbusters – L’acchiappafantasmi II (1989).

I nostri nuovi cacciatori di fantasmi sono costituiti adesso da una piccola famigliola e cioè una madre spiantata, Callie Spengler (Carrie Coon), e dai suoi due figli, la giovane genialoide, occhialuta Phoebe, (Mckenna Grace, veramente brava) e il teenager Trevor (Finn Wolfhard), poi aiutati da “Podcast” (Logan Kim), un pugnace compagno di scuola di Phoebe e dal loro insegnante Mr. Grooberson (Paul Rudd) che subito si invaghisce della mamma in questione. Rimasti senza un soldo, gli Spengler si sono trasferiti in un posto fuori dal mondo, a Summerville in Oklahoma, in una fattoria isolata e macabra, ereditata dopo la morte del misterioso nonno, il dott. Egon Spengler, considerato un pazzoide e chiamato dai vicini “zappaterra”.

Un giorno l’intraprendente ragazzina trova nascosto sotto il pavimento uno strano marchingegno e decide di portarlo a scuola da Grooberson. L’insegnante le rivela che il macchinario è una copia di una trappola per fantasmi e, convinto che i terremoti ricorrenti siano riconducibili ad attività paranormali, racconta a Phoebe di come New York, invasa negli anni ’80 dagli spiriti, sia stata salvata da un team di Ghostbusters.

Per proteggere la cittadina da una veramente anomala attività sismica provocata da minacce sataniche al servizio della Dea sumera Gozor – dice l’insegnante: “Questa città non è in prossimità di placche tettoniche, non ci sono faglie né fratturazioni o impianti stereo potenti…ma trema quotidianamente!” -, seguono le inevitabili avventure del gruppo e della loro vecchia cadillac attrezzata all’uopo e ripescata, guarda un po’, dai vecchi episodi della saga. Ma non ci vogliamo dilungare troppo nella trama, per ovvi motivi di piacere filmico, abitata da fantasmi a seconda dei casi cattivi e/o dispettosi. Che riporteranno sulla scena, nel finale, la celebre squadra originale, parecchio invecchiata, composta, come parecchi ricorderanno, da Bill Murray, Dan Aykroyd (peraltro anche in veste di produttore esecutivo), Ernie Hudson e la “consigliera” Annie Potts a cui si aggiunge, in versione fantasmatica, anche Harold Ramis, purtroppo morto nel 2014, nella parte del nonno, il dottor Egon Spengler.

A dirigere l’orchestra degli acchiappafantasmi, ciliegina sulla torta, troviamo il bravo figlio di Ivan (per altro produttore del film), Jason Reitman che alla Festa di Roma del 2007 si era rivelato con Juno a cui sono poi seguiti altri film interessanti.

Ghostbusters Legacy è quello che una volta si definiva un divertimento per tutti, è molto ben scritto (dal regista insieme a Gil Kenan) e altrettanto bene interpretato, oltre a possedere il ritmo giusto. Certo ci sono anche, nel pirotecnico finale, le consuete concessioni spettacolari, abbondantemente prevedibili, al trionfo degli effetti speciali e all’ingegneria del CGI ma è piccola cosa in confronto ad un certo simpatico umanesimo e alla bonomia con cui è stato pensata e messa in scena quest’opera. Basti pensare al divertente finalino nei titoli di coda dove, sulle note del celebre refrain del film – un tormentone storico, appare come  “special guest” il nome di Sigourney Weaver coprotagonista delle prime due puntate del franchise. Uno si domanda subito ma dove me la sono persa nel film? E poi …

Personalmente, lo confesso, mi sono molto divertito, chissà se piacerà al pubblico dei giovani d’oggi ,magari con l’aiutino della presenza di Finn Wolfhard, ormai famoso per l’interpretazione di Mike Wheeler nella celebre serie fantascientifica “operazione nostalgia” Stranger Things, targata Netflix. Vintage&vintage – tutto torna o quasi.

In sala dal 18 novembre


Ghostbusters – Legacy  – Regia: Jason Reitman; sceneggiatura: Gil Kenan, Jason Reitman; fotografia: Eric Steelberg; montaggio: Dana E. Glauberman, Nathan Orloff; musica: Rob Simonsen; interpreti: Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon, Bill Murray, Paul Rudd, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Bokeem Woodbine, Annie Potts, Ernie Hudson; produzione: Ivan Reitman per The Montecito Picture Company, Ghostcorps, Sony Pictures Entertainment;   origine: USA, 2021; durata: 120’; distribuzione: Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia.

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