In ordine uno dopo l’altro: Halloween – La notte delle streghe (1978), Halloween II – Il signore della morte (1981), Halloween III – Il signore della notte (1982), Halloween 4 – Il ritorno di Michael Myers (1988), Halloween 5 – La vendetta di Michael Myers (1989), Halloween 6 – La maledizione di Michael Myers (1995), Halloween – 20 anni dopo (1998), Halloween – La resurrezione (2002), Halloween – The Beginning (2007), Halloween II (2009), Halloween (2018), Halloween Kills (2021) e infine questo Halloween Ends (2022).
Cosa dire di più? Che l’ultimo film, Halloween Ends, si regge solo attraverso la musica di John Carpenter, come del resto altri film di questa longeva saga. Il motivo del grande artigiano del cinema è stupendo, anche nelle rielaborazioni approntate per i nuovi episodi: basta che la musica attacchi perché l’interesse per il film si ridesti, molto più di quello che suscita la nuova strampalata storia.
Musica e maschera di Michael Myers sono gli unici elementi da salvare in questo terzo capitolo della trilogia finale diretta da David Gordon Green, che, a onor del vero, era riuscito nei primi due capitoli della sua trilogia, a inventarsi spunti interessanti, a partire dal nuovo design della maschera del mostro. In questo film, invece, quello che è il killer più freddo della storia del cinema, un irrefrenabile e gelido assassino, viene inchiodato con le mani a un tavolo e colpito con un frigorifero. Una scelta di sceneggiatura, questa, che, forse, voleva rimandare appunto alla sua natura di ghiaccio, che si rivela deludente, addirittura incomprensibile per il modo in cui viene liquidato un personaggio dalla personalità e dalla ferocia soprannaturali, l’incarnazione del male assoluto.
È triste veder ridotto Michael Myers in questo modo, un’icona del cinema per la quale sono stati pensati e girati tredici film.
Il carattere iconico del personaggio, costruito sulle sue movenze, sulla maschera che indossa, e sulla musica che lo accompagna è, per i cinefili e per i fan del genere horror, l’elemento che rende affascinante ogni film su di lui, ma per gli spettatori più occasionali, che magari non hanno visto tutti i film, siamo sicuri, l’attrazione nasce dal vuoto nello sguardo e dall’impassibilità con cui Michael uccide. Un mostro che non parla, che non ha volto, che non ha sguardo, ma che vuole uccidere, senza pietà, e senza la minima esitazione.
L’idea di Carpenter per il primo film fu geniale, la regia meravigliosa, la musica spaventosa e attraente. Da quel lontano 1978, tutto vive ancora grazie a quelle intuizioni di un genio del cinema contemporaneo, che si è sempre considerato un operario, un lavoratore indipendente e libero, la cui creatività e messa in scena hanno pochi eguali. Carpenter è stato ed è un regista formidabile, divertente, pauroso. Da anni ha deciso di dedicarsi solo alla musica e gli ultimi film della saga di Halloween sono interessanti quasi esclusivamente per le sue note. Impossibile non ricordare alcuni capolavori di Carpenter: 1997 Fuga da New York (1981); La cosa (1982); Grosso guaio a Chinatown (1986); Il signore del male (1987); Essi vivono (1988); Il seme della follia (1994); Vampires (1998). Effetti speciali di vecchia scuola, personaggi indimenticabili, storie creative e sorprendenti, suspense, pura gioia cinematografica grazie a un talento cristallino capace di essere autore e artigiano allo stesso tempo. Scrivere di Carpenter, forse, non è generoso nei confronti di David Gordon Green, ma è necessario perché la sua parabola di artista può illuminare nuovi cineasti, affinché siano spinti non solo a credere nei loro sogni ma anche a realizzarli, ad arrangiarsi, nel senso più alto che questa parola può trasmettere.
Tornando a Halloween Ends, l’efferatezza di alcune scene non rende la suspense che ci si aspetterebbe, e la sceneggiatura pare spesso addirittura inutile. Tanto da farci sperare in un quattordicesimo film della saga che permetta a Michael Myers di congedarsi dal suo pubblico in un modo sostanzialmente più credibile. E che permetta alla bella coprotagonista Jamie Lee Curtis di chiudere anche lei in bellezza, confrontandosi con il male di una vita in modo più spettacolare. L’attrice è diventata un’icona del genere horror e gli spettatori di tutto il mondo devono poterla ricordare al massimo delle sue potenzialità.
In sala dal 13 ottobre
Halloween Ends -Regia: David Gordon Green; sceneggiatura Paul Brad Logan, Chris Bernier, Danny McBride, David Gordon Green; fotografia: Michael Simmonds; montaggio: Tim Alverson; musica: John Carpenter; interpreti: Jamie Lee Curtis, Andy Matichak, Rohan Campell; produzione: Blumhouse; origine: USA 2022; durata: 111’; distribuzione: Universal Pictures.