Se ti schianti qua fuori non puoi fare reset
Il reale ha un gusto diverso dal virtuale, sicuramente una durezza differente, per esempio quella dell’asfalto e delle barriere. Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile prende il gioco, pardon, il simulatore di guida più famoso al mondo e lo fa incontrare con Nissan, ne esce un prodotto cinematografico a cui manca certo l’originalità ma ha dalla sua la novità dell’incontro tra virtuale e reale con i vantaggi narrativi e fotografici che ne seguono. Ad aiutare il prodotto, un Orlando Bloom efficace e un David Harbour ancor più bravo nel dare credibilità al personaggio, un po’ meno bravo il protagonista. Le scene di corsa, invece, non falliscono e…
Uscirai prima o poi da questa stanza, vero?
Così dice il padre di Jann Mardenborough (Archie Madekwe) quando per l’ennesima volta il figlio rinuncia a uscire per giocare a Gran Turismo. I due appartengono a generazioni differenti, non si possono capire e lo scontro è dietro l’angolo.
Quando ti cercherai un lavoro vero?
Ma dall’altra parte del mondo Danny Moore (Orlando Bloom) va a parlare con i dirigenti di Nissan e propone loro la fondazione della GT Accademy: trasformare i migliori gamer al mondo in piloti professionisti. E mettere il vincitore in pista, a bordo di una Nissan, con team principal Jack Salter (David Harbour) a insegnargli il mestiere. Jann vince l’accademia per un soffio, il soffio che basta per metterlo su quattro ruote vere e pronto a concorrere con i migliori piloti al mondo. Una gara alla volta, fino alla corsa più importante di tutte, quella che dura una vita. Anzi, un giorno, 24 ore.
Il rischio di fare una pellicola noiosa era dietro l’angolo. Perché la storia del principiante che diventa campione è detta e ridetta, perché di film con macchine da corsa che si contendono la vittoria, sia che si tratti di un biopic sia che si parli di una storia nuova, ne è piena la letteratura, e se alcuni sono delle piacevoli eccezioni, anche nostrane come il nostro Veloce come il vento (2016), altre sono state dei piacevoli fiaschi – piacevoli perché tutto sommato la visione era sostenibile, lo sbadiglio a volte prossimo a volte lontano. Gran Turismo si piazza nel mezzo, un film senza lode e senza infamia, con il pregio di essere un film godibile che le due ore le fa trascorrere piacevolmente seguendo un copione funzionale che alterna vittorie e difficoltà con l’aggiunta dello scontro-incontro virtuale-reale ad arricchire il genere e il conflitto padre-figlio declinato di conseguenza:
EAT
SLEEP
GAME
Recita una scritta sul muro della camera di Jann, vicino i trofei di calcio del padre. La dinamica genitore-figlio è perciò innescata per dare sapore all’intera vicenda, ma il valore aggiunto lo danno i due attori co-protagonisti, gli ottimi Orlando Bloom e David Harbour, nonché alcune trovate registiche e fotografiche che trasformano il virtuale in reale e viceversa. Come efficace, e bello, è la cura dei dettagli nonché la varietà delle piste utilizzate: Silverstone, Nurburgring, Suzuka, Le Mans… che non è sempre un denominatore comune di questi lavori, anzi.
Gran Turismo è allora un film ben fatto, un buon compitino a livello narrativo e un ottimo compito a livello di maestranze. Gli appassionati del genere, e del videogioco, lo troveranno interessante – dopotutto, il film è diretto a quegli 80 milioni di giocatori sparsi in giro per il mondo – e potranno al contempo sognare qualcosa di più. Perché il lavoro di Neill Blomkamp – il regista di quel buonissimo District 9 (2009) e poco più – è ispirato a una storia vera, al vero Jann Mardenborough che è stato il primo gamer a diventare pilota professionista e quindi se lui è stato pioniere, qualcuno seguirà. Per tutti gli altri spettatori, neofiti di auto e videogiochi, rimarrà l’adrenalina della corsa, qualche attacco di incredibilità quando le traiettorie si piegheranno alla volontà del protagonista piuttosto che alle leggi della fisica, e infine il bello di aver visto un prodotto che comunque si gioca le sue carte. Ma per l’originalità, la passione e qualcosa di più… be’, si faccia come fanno i tifosi Ferrari da anni a questa parte: attendere l’annata successiva. Magari è quella buona.
Dal 21 settembre al cinema
Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile – regia: Neill Blomkamp; sceneggiatura: Neill Blomkamp, Jason Hall, Zach Baylin; fotografia: Jacques Jouffret; montaggio: Colby Parker, Jr., Austyn Daines; effetti speciali: Gabor Kiszelly, Viktor Muller; musiche: Lorne Balfe, Andrew Kawczynski; scenografia: Martin Whist; costumi: Terry Anderson; trucco: Tracey Wells; interpreti: Archie Madekwe, Djimon Hounsou, Orlando Bloom, David Harbour, Darren Barnet, Geri Halliwell, Thomas Kretschmann; produzione: 2.0 Entertainment, Epic Films, Michael De Luca Productions, PlayStation Productions, Sony Pictures Entertainment, Trigger Street Productions; origine: USA /Giappone, 2023; durata: 134’; distribuzione: Eagle Pictures.