Stranger Way of Life di Pedro Almodóvar

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Vi ricordate Chiquito e Paquito, la parodia della telenovela con Adolfo Margiotta e Massimo Olcese trasmessa in TV all’interno di Avanzi – correva l’anno 1993? Confesso che vedendo il cortometraggio (31 minuti) girato in inglese da Pedro Almodóvar e intitolato Strange Way of Life presentato al Festival di Cannes e adesso nelle sale mi sono tornati in mente e – anche questo confesso – ho anche rivisto quegli esilaranti sketch surreali. Peccato che, mi pare di poter affermare, nelle intenzioni del regista spagnolo non alberghi nessuna intenzione satirica o grottesca, ma semmai il desiderio di cimentarsi in un genere classico del cinema americano ovvero lo western o se vogliamo, data la location (Almeria in Andalusia) nella ri-declinazione europea dello western (è qui che Sergio Leone o Sergio Corbucci giravano gli spaghetti western), declinandolo però in salsa queer.

Che dire? Si resta piuttosto sconcertati nel vedere il povero Ethan Hawke nella parte di un improbabilissimo sceriffo incaricato di rintracciare il colpevole di un femminicidio, che risponde al nome di Joe, il quale Joe altri non è che il figlio di un suo ex-amante, di nome Silva, interpretato dall’attore di origine cilena Pedro Pascal. Costui si mette in cammino per andare a rintracciare lo sceriffo non si capisce bene se per rinnovellare gli antichi fasti o se per salvare la pelle al figlio o tutt’e due le cose. C’è ancora, con tutta evidenza, del non detto fra i due, c’è un conflitto melodrammatico per lo sceriffo fra amore e dovere, c’è il ricordo di un passato, in una sequenza che è quanto di più kitsch si possa immaginare, c’è infine la sfida che piace tanto a Tarantino, ovvero il triello in cui tutti puntano la pistola contro tutti e c’è una fine che non rivelerò, se qualcuno mai decidesse di andare a vedere questo film a tratti imbarazzante, al netto del fatto che la declinazione queer dello western non la si può certo definire un’idea innovativa, vedi almeno Brokeback Mountain di Ang Lee, correva l’anno 2005.

Si tratta chiaramente di un’opera minore di un regista che con ogni probabilità il meglio di sé l’ha già dato, che fuori tempo massimo si è deciso a girare in inglese, questa è la seconda opera, dopo un altro corto tratto da La voce umana di Jean Cocteau con Tilda Swinton nel ruolo principale, che era stato di Anna Magnani (nel film di Rossellini). La sceneggiatura di questo filmetto è molto molto debole, e non aggiunge nulla alla significativa filmografia di Almodóvar. Il titolo è una citazione di una celeberrima canzone di Amalia Rodrigues, un fado che si intitola appunto Estranha forma de vida, che viene cantata nel film, seppur in spagnolo. I soldi ce li ha messi Yves Saint Laurent. Siamo certi che la grande maison francese avrà un buon ritorno d’immagine?

In sala dal 21 settembre 
Dal 20 ottobre 2023 su MUBI


Strange Way of LifeRegia, sceneggiatura: Pedro Almodóvar; fotografia: José Luis Alcaine; montaggio: Teresa Font; interpreti: Ethan Hawke (sceriffo Jake), Pedro Pascal (Joe), George Steane (figlio di Joe); produzione: El Deseo, Saint Laurent; origine: Spagna, 2023; durata: 31 minuti; distribuzione: MUBI-Teodora Film.

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