Trieste Film Festival – 35° Edizione (Trieste 19-27 Gennaio 2024)

Dal 19 al 27 gennaio, si terrà la 35a edizione del Trieste Film Festival, l’appuntamento più importante in Italia per gli appassionati del cinema dell’Europa centrale e orientale. Alla direzione ritroviamo Nicoletta Romeo, già co-direttrice e responsabile della programmazione delle edizioni passate. L’apertura del festival è affidata al film Do Not Expect Too Much from the End of the World del regista rumeno Radu Jude, seguito da Green Border della regista polacca Agnieszka Holland, mentre la chiusura sarà con il film The Zone of Interest di Jonathan Glazer, vincitore del Gran Premio e del Premio Fipresci al Festival di Cannes.
Oltre ai film di apertura e chiusura, il festival ospiterà eventi speciali come le proiezioni di Beautiful Beings di Guðmundur Arnar Guðmundsson e The Red Coloured Grey Truck di Srđan Koljević.

La Competizione dei lungometraggi, composta da 7 titoli, vedrà la partecipazione di registi come la svizzera Elene Naveriani, che con Blackbird Blackbird Blackberry ci racconta di una donna single di 48 anni alle prese con desiderio e amore. Torna, dopo 13 anni, Vladimir Perišić con Lost Country, un racconto di scontro morale ed ideologico tra una madre ed il figlio quindicenne nella Belgrado del 1996. Poi abbiamo Without Air dell’esordiente Katalin Moldovai, che analizza i rischi che corre la libertà d’espressione nel nome del politically correct e ci incuriosisce non poco. Proseguiamo con gli amori utopici di Andrej Korovljev con Hotel Pula, e Libertate di Tudor Giurgiu, che ci offre una drammatizzazione della rivoluzione rumena nella città di Sibiu, ci aspettiamo molto anche da Observing di Janez Burger, che utilizza elementi di thriller-horror per effettuare una critica alla passività del mondo contemporaneo di fronte ai crimini più brutali. Stepne di Maryna Vroda, invece, si preannuncia più riflessivo e quieto, si tratta di un debutto, ma la regista ha vinto la Palma d’oro a Cannes con il suo cortometraggio Cross-Country.

La sezione fuori concorso include, tra gli altri, opere come MMXX di Cristi Puiu e Phantom Youth di Luàna Bajrami.

La sezione Off the Beaten… Screens, focalizzata su soluzioni stilistiche e narrazioni innovative, proporrà i film d’esordio Cherry Juice di Mersiha Husagic e Cactusman di Olivér Rudolf, il road movie tedesco Arthur & Diana di Sara Summa e il cortometraggio Maris B653 di Debora Vrizzi.

Tra i dieci documentari presentati avremo il vincitore dell’IDFA di Amsterdam, 1489 della regista armena Shoghakat Vardanyan. Fuori concorso, si segnalano titoli regionali come Al di là dei lupi di Ennio Guerrato e Il Cinema Volta di Martin Turk. Da menzionare anche Smoke Sauna Sisterhood di Anna Hints, vincitore ai Premi EFA, al Sundance e al Black Nights Festival di Tallinn.

Il Premio Corso Salani, che si propone di dare visibilità ai lungometraggi italiani indipendenti, annovera 5 titoli italiani in cerca di distribuzione: Anna di Marco Amenta e La solitudine è questa di Andrea Adriatico, Lala di Ludovica Fales, Tempo d’attesa di Claudia Brignone e L’albume d’oro di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria.

La competizione dei cortometraggi offre invece 16 opere distribuite in tre programmi.

Vicky Krieps e Ronald Zehrfeld in Ingeborg Bachmann di Margarethe von Trotta

Infine, è dedicato al cinema tedesco l’ormai tradizionale appuntamento con Wild Roses, la sezione del Trieste Film Festival (dal 19 al 27 gennaio la 35. edizione) che ogni anno fa il punto sulle cineaste di un Paese dell’Europa centro-orientale: dopo Polonia, Georgia e Ucraina, dunque, ecco una selezione – a cura della Executive Director della Berlinale Mariëtte Rissenbeek – degli sguardi femminili più interessanti della Germania contemporanea.

In programma 13 titoli di altrettante autrici, tra cui Vi presento Tony Erdmann (2017) di Maren Ade, Maria Schrader con un film sul tragico esilio di Stefan Zweig (Farewell to Europe, 2016), Emily Atef ci propone un ritratto di Romy Schneider (3 Days in Quiberon, 2018) e System Crasher (2019) di Nora Fingscheidt, molto ben accolto a Berlino, all’epoca del suo debutto. A guidare la delegazione tedesca sarà Margarethe von Trotta (Prima regista a vincere il Leone d’oro a Venezia, nel 1981), ospite a Trieste per presentare il suo nuovo film, Ingeborg Bachmann – Journey Into the Desert (2023, presto nelle sale italiane distribuito da Movies Inspired).

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