Qui non è Hollywood di Pippo Mezzapesa

Dopo il passaggio dei primi due episodi alla Festa del cinema di Roma, trova finalmente lo schermo (su Disney+) Qui non è Hollywood, miniserie-tv che perde nel frattempo un pezzo di titolo (in origine si chiamava Avetrana), in seguito alle frementi polemiche che hanno infuriato in questi giorni. E qui, allora, la critica deve prima lasciar spazio alla cronaca, perché il caso lo merita.

La serie ispirata al delitto di Sarah Scazzi, dopo l’anteprima romana, ha rischiato seriamente di non approdare in alcun salotto, o se si preferisce sul display di alcuno smartphone, poiché il sindaco del comune salentino, Antonio Iazzi, aveva presentato ricorso cautelare d’urgenza per sospenderne la messa in onda, in quanto riteneva che i contenuti della serie avrebbero finito per diffamare la comunità locale. Il Tribunale di Taranto aveva accolto il ricorso emettendo un provvedimento che avrebbe reso lo show invedibile; quantunque nessuno conoscesse ancora i contenuti del prodotto, censurato soltanto in ragione di un pregiudizio. Il debutto in tv di Avetrana, inizialmente previsto per il 25 ottobre, era stato rinviato a data da destinarsi.
L’iniziativa giudiziaria dei legali del comune pugliese e la conseguente decisione del Tribunale di competenza è suonata talmente irrituale, per non dire aberrante, da suscitare le rimostranze degli autori e degli sceneggiatori italiani del mondo dell’audiovisivo, rappresentati dalle associazioni 100autori, Anac e WGI, i quali si erano sentiti giustamente in dovere di emettere un comunicato tra l’ironico e lo sferzante, che riteniamo opportuno qui riprodurre almeno in parte: “Siamo sottoposti continuamente a limitazioni e ‘censura’, a partire dalle case di produzione e dai broadcaster che per il timore di essere chiamati davanti al giudice e dover sospendere una produzione o una messa in onda finiscono per comprimere lo spazio espressivo di noi autori. È una condizione opprimente che rende quasi impossibile raccontare con efficacia la nostra società e le sue zone d’ombra, minando la verosimiglianza e la credibilità delle nostre serie e dei nostri film”. Così gli autori italiani, che concludevano, quindi, con comprensibile amara ironia: “Avetrana – Qui non è Hollywood racconta fatti realmente accaduti, è ispirato a un libro, oltre che alla cronaca di quel terribile caso. Cosa avrebbero dovuto fare gli autori, ambientarla a Paperopoli?”
Gli abbonati di Disney+ potranno godersi lo spettacolo grazie al compromesso (togliere il nome del paese dal titolo) accettato dalla tv di Topolino, che trasmette, e dai produttori di Groenlandia, casa di produzione indipendente fondata da qualche anno da Matteo Rovere e da Sidney Sibilia. Una realtà sempre più attiva con esiti qualitativi quasi sempre apprezzabili, frutto comunque di tentativi molto audaci tesi a svecchiare un panorama nazionale monocorde e stantio (in questi giorni fanno uscire in tv la seconda stagione di La legge di Lidia Poët; e a breve faranno uscire in sala Diva Futura, visto alla Mostra di Venezia).
Insomma, la questione sembrerebbe aver trovato una sua (semi) logica conclusione, se non fosse che il sindaco Iazzi ancora non si dà pace, minacciando altre discutibili iniziative, che appaiono tali se a quanto appena scritto si somma l’evidenza che il soggetto della serie è tratto da un libro, Sarah: la ragazza di Avetrana, pubblicato da Fandango Libri e scritto con doviziosa cura cronistica da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, i quali corredano pure il testo con una riflessione sul male e sulla sua spettacolarizzazione.

Federica Pala

La storia è nota, pure troppo, potremmo dire; stavolta sì. La tragica vicenda che ruota attorno alla scomparsa della quindicenne Sarah Scazzi, infatti, si trasformò rapidamente in una sorta di reality show dell’orrore in salsa pugliese, un processo mediatico nel quale il paese che dava il nome alla serie divenne un set a cielo aperto tra l’orrendo e il grottesco.
Questi i fatti, per i pochi che non li conoscessero: il 26 agosto 2010, ad Avetrana, un piccolo paese ai margini del Salento vacanziero, una ragazzina esce di casa per non farne più ritorno. Il suo nome è Sarah Scazzi, ha 15 anni. Tutto il paese è in subbuglio, in particolare la cugina Sabrina, spigliata estetista che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspetta per andare al mare. Ma mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla, sepolta in fondo a un pozzo dove verrà ritrovata dopo quarantadue giorni dalla sua scomparsa.
Insomma una materia incandescente che si racconta da sola, per la drammaticità del tema e per le implicazioni spettacolari talvolta determinate pure dai veri protagonisti del fattaccio. La trovata degli sceneggiatori (Antonella Gaeta e Davide Serino con la collaborazione degli autori del libro Carmine Gazzanni  e Flavia Piccinni) è stata però utile a rendere il racconto per immagini ancora più avvincente: ognuno dei quattro episodi di cui la serie è composta è narrato dal punto di vista di uno dei protagonisti (Sarah, la cugina Sabrina, lo zio Michele, e la zia Cosima); conferendo così alla serie, grazie a questo intreccio à la Rashômon, ulteriori sfumature di thriller e un indubbio elemento di fascino.
Dirige con diligente empatia il pugliese Pippo Mezzapesa, (anche lui tra gli sceneggiatori), che si è finora distinto in discrete illustrazioni filmate di storie della sua regione (tra gli altri, Il paese delle spose infelici o il più recente Ti mangio il cuore). Molto appropriati i componenti del cast, tutti notevoli per impressionante adesione mimetica, a partire da Vanessa Scalera che dà vita a una somigliantissima Cosima Misseri. Quindi Paolo De Vita nel ruolo di Michele Misseri, Giulia Perulli in quello di Sabrina Misseri, Federica Pala nei panni di Sarah Scazzi. Anna Ferzetti è la giornalista che, con la sua inchiesta nata in modo casuale, ha dato la stura alla soluzione del dramma (e, involontariamente, alla sua spettacolarizzazione televisiva).

Su Disney+ dal 30 ottobre 2024


Qui non è Hollywood Regia: Pippo Mezzapesa; soggetto: dal libro Sarah. La ragazza di Avetrana di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni; sceneggiatura: Pippo Mezzapesa, Antonella Gaeta, Davide Serino; fotografia: Giuseppe Maio; montaggio: Marcello Saurino, Francesca Addonizio, Vincenzo Soprano; scenografia: Paolo Sansoni; costumi: Sara Fanelli; interpreti: Vanessa Scalera, Paolo De Vita, Giulia Perulli, Federica Pala, Imma Villa, Anna Ferzetti, Antonio Gerardi; produzione: Groenlandia; origine: Italia, 2024; durata: 4 episodi da 60 minuti circa; distribuzione: Disney+

 

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