Centocinquanta rossetti (per la regia di Paola Scotto Di Tella)

Diretto e ben adattato da Paola Scotto Di Tella, lo spettacolo Centocinquanta rossetti, tratto dall’omonimo libro di Emiliano Clementi, ha esordito a Roma nello spazio dell’Abarico Teatro con un ottimo risconto e consenso di pubblico.

Il plot colpisce molto per la tematica che solitamente vede come protagonisti gli uomini: il narcisismo patologico, che in questa storia assume la forma più perversa e contorta che si possa immaginare.

Il protagonista è un uomo equilibrato, con molti affetti sani, una figlia, un amico fedele e una vita professionale di successo. Durante una trasferta lavorativa incontra Carol, una donna affascinate e al contempo sorprendente, infatti per lui lascerebbe suo marito senza ombra di dubbio.

Centocinquanta Rossetti

Marco si ritrova dopo poco tempo prima fidanzato e subito dopo, sposato, con la donna che gli ha fatto perdere completamente la testa, inondandolo di attenzioni e seduzione.

Qualcosa di disturbante però si insinua nelle loro dinamiche di coppia, che sembravano perfette: la gelosia ossessiva della donna, che tormenta Marco in maniera incessante, inoltre Carol sembra un’accumulatrice seriale, infatti colleziona abiti e oggetti di lusso senza porsi limite, tutto ciò lo costringe a ricorrere all’aiuto di una specialista, – scelta da Carol – anch’essa complice di un complotto dalle tinte oscure e perverse.

La storia d’amore si trasforma in un incubo alla maniera di Hitchcock, dai tratti noir, visto che le bugie patologiche, gli atti di violenza e lo svilimento nei confronti dell’uomo saranno il centro di tutte le discussione, fino a sfociare in un delirio preoccupante sia dal punto di vista psicologico, che dell’integrità morale, per non parlare dei rischi fisici e incidenti che possono accadere nei momenti più esasperati.

Lo spettacolo diretto da Scotto Di Tella si pone in un’ottica d’indagine, oltre che in uno studio dei personaggi dal punto di vista psichico e comportamentale: per ogni scena ci si domanda la reale motivazione che spinga un essere umano a tanta crudeltà e sadismo nei confronti di chi lo ama.

La risposta data dagli studiosi è molto spesso sempre la stessa: l’incapacità di amare e l’invidia del narcisista nei confronti di coloro che invece riescono ad amare in maniera incondizionata.

C’è poi un’ulteriore domanda, la più ostica e difficile da porre, perché è quella che implica un salto in un passato remoto, in cui è custodito il motivo fondante non la conseguenza e apparente motivazione: la mancanza di amore nei confronti del narcisista prima bambino e della sua ferita.

Ci aspettiamo quindi che sempre più scrittori ed esperti scientifici del settore, possano, attraverso un’attenta produzione narrativa, sviscerare tali situazioni ed offrirle al teatro in maniera da restituire al pubblico un quadro ancora più completo di un fenomeno tanto shoccante. Indubbiamente Centocinquanta rossetti rappresenta un ottimo materiale per un noir e per uno spettacolo coinvolgente, ma non abbastanza riguardo alle cause, che scatenano un fenomeno psichico così complicato e assurdamente universale. Chissà che presto non si assista a una ricerca anche nelle fasi più recondite e ancestrali.

Ringraziamo comunque la pièce per avere dato vita in modo molto puntuale ad una performance, che ci rende sempre più consapevoli e ci coinvolge in un mondo di cui si conoscono solo le apparenze, grazie ad un’attenta analisi testuale e a un’ottima direzione degli attori.


Centocinquanta rossettiAdattamento e Regia: Paola Scotto di Tella dall’omonimo romanzo di Emiliano Clementi; assistenza alla regia: Gioia Cellentani, Aisha Muscente; consulenza musicale: Bernardo Nardini; interpreti: Fausto Morciano, Valentina Sulas, Giuseppe Rispoli, Annalisa Lanza, Francesca Carocci, Sarah Mataloni; produzione: La scena corsara.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *