Black Phone di Scott Derrikson

  • Voto
3

I primi trenta minuti di Black Phone sono bellissimi e fanno sperare in un capolavoro, speranza che la parte centrale del film disattende e che la parte finale di nuovo soddisfa.

Protagonisti un fratello, Finney, e una sorella, Gwen, il cui viscerale rapporto, sincero, intelligente, ironico e indissolubile illumina il film finché il regista lo segue con dolcezza e delicatezza commoventi. Quando i due percorrono la strada della provincia americana più profonda per andare a scuola, la loro intesa e il loro affetto reciproco, la loro simpatia sono tali da innamorarsene e da pensare alla gioia che può donare un vero rapporto fraterno. La piccola è vivace, brillante e forte, il fratello più grande è gentile, intelligente, buono. Insieme una coppia che, pensiamo, il mostro non potrà colpire, non dovrà assolutamente colpire.

E invece colpirà l’orco, subdolo e pazzoide, interpretato da un sempre generoso e bravo Ethan Hawke, e cercherà proprio di spegnere la luce dei due fratelli,  già  provati dalla scomparsa della madre suicida e dalla presenza instabile del padre. I problemi famigliari hanno cementato il loro legame, ma il mostro li divide e li rende ancora vulnerabili.

Da quando il giovane viene catturato dallo psicopatico, il film perde la sua magia, anche se parlare di un horror in termini di magia può sembrare paradossale. Ma le immagini iniziali, la musica, il montaggio restituiscono l’inquietudine e la pericolosità di una certa provincia americana, e a questa povertà o assenza di spirito si oppone, magicamente, l’unione dei due fratelli, e questa parte è girata magnificamente. E se si gira magnificamente si crea la magia, che è l’essenza del cinema.

Il mostro è pauroso, vigliacco e seducente, ma nonostante questo la separazione dei due fratelli, per quanto ancora spiritualmente legati, non rende la forte emozione provata prima; la violenza psicologica del serial killer spaventa e irrita, e la forza di Finney trascina, ma è quando i due fratelli si riuniscono che il film si accende di nuovo. Ma avviene solo alla fine.

Black Phone di Scott Derrikson, già veterano del genere, è un buon horror, forse la storia poteva avere uno sviluppo altrettanto bello delle sue premesse, ma tocca alla sensibilità di ciascun spettatore apprezzare il conflitto tra la vittima e il carnefice o il rapporto, splendido, dei due fratelli protagonisti.

In sala dal 23 giugno


Black Phone– Regia: Scott Derrickson ; sceneggiatura: Scott Derrickson, Robert Cargill; fotografia: Brett Jutkiewicz; montaggio: Frédéric Thoraval; effetti speciali: Kent Johnson; musica: Mark Korven; interpreti: Ethan Hawke, Mason Thames, Madeleine McGraw; produzione: Blumhouse Productions; origine: USA 2021; durata: 102’; distribuzione: Universal Pictures.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *