Itaca. Il ritorno di Uberto Pasolini

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Se ci si dovesse aspettare un film epico, con scenografie e costumi spettacolari meglio rinunciare alla visione di Itaca. Il ritorno, il film diretto da Uberto Pasolini, che aveva portato assieme al Conclave il divo Ralph Fiennes alla Festa del Cinema di Roma del 2024 dove era stato presentato in anteprima.

Oltre a lui, a interpretare il film la magnetica Juliette Binoche: i due divi riuniscono dopo anni la coppia del Paziente inglese, interpretando Ulisse e Penelope, amanti separati da lungo tempo, e che aspettano in luoghi oscuri, meditando sulle loro sorti, prima del ricongiungimento.

Nelle mani di Pasolini il film trasforma l’Odissea in un racconto sul ritorno, non ci sono sirene o ciclopi, nulla di fantastico o immaginifico, troviamo esclusivamente la narrazione sul ricongiungimento di Ulisse ad Itaca, senza il minimo accenno a ricordi che potessero citare i personaggi omerici che lo hanno tenuto lontano più del dovuto dalla sua amata patria.

È un’ambientazione realistica, tipica del Mediterraneo, con un castello che domina il territorio a fare da sfondo per quasi tutte le scene e degli interni che non denotano nessuna collocazione troppo specifica, quasi come se si trattasse della scena di un adattamento teatrale, in cui la differenza avviene solo attraverso i dialoghi.

Come da titolo, si omettono gran parte delle avventure in mare del poema epico di Omero, che era stato precedentemente adattato sul grande schermo per esempio da Mario Camerini nell’Ulisse del 1954 con Kirk Douglas oppure dai Fratelli Coen in Fratello dove sei? nel 2000.

Uberto Pasolini sostituisce elegantemente parti dello script, con delle inquadrature intense, e in quasi tutte sono significativi i visi iconici di Ralph Fiennes e Juliette Binoche, che assumono il ruolo di elementi di raccordo del racconto filmico: ogni espressione, battuta, pensiero dei personaggi sono un’emanazione della filosofia dell’autore, che è molto attento nel dosare i vari elementi e temi dei discorsi.

Ralph Fiennes

Gli attori sono il centro propulsivo di tutta la storia e sono così significativi da riempire con le loro espressioni i vuoti narrativi, che però non sono incompatibili con la scelta artistica fatta dalla regia, infatti Itaca. Il ritorno è un film carico di poesia, declinata  attraverso le immagini dei personaggi nelle loro interpretazioni più intime e nei colori di una fotografia che definisce immagini portatrici di un’eco antica senza essere troppo invasiva, ma lasciando spazio alle inquadrature degli attori, tra cui troviamo anche Claudio Santamaria, nel nobile ruolo di Eumeo, un porcaio piuttosto saggio e iconico del coraggio.

L’Odissea sparisce per lasciar spazio a un racconto in cui si stigmatizza la colpa di Ulisse, devastato dalle cicatrici della battaglia, che evocano ferite molto più profonde, quelle dell’anima e dello spirito, tanto da non avere il coraggio di affrontare Penelope, donna sfinita dall’attesa e dalla violenza dei truci Proci, e come nel testo originale, ci sono vaghi accenni al fatto che anche lei trascorra le sue notti soddisfacendo l’impulso dei suoi corteggiatori forse perché incapace di tenerli a bada.

Itaca. Il ritorno è un’opera che basa la sua forza e la sua debolezza sullo stesso identico elemento: la centralità della coppia e il loro rispetto all’epopea omerica, sono loro che riempiono e modulano l’andamento del film donandoci una prospettiva soggettiva e intimista di un personaggio come Ulisse  da sempre al centro di studi e soggetti cinematografici, restituendolo in una veste di grande levatura e eroismo, ma anche di fragilità e senso di colpa di fronte a una famiglia che lo aspetta da anni.

Il regista romano, pronipote di Luchino Visconti per parte di madre, restituisce dell’Odissea una versione intimista, in cui molti aspetti mitologici e di grande impatto narrativo vengono sacrificati, ma allo scopo di elevare la caratterizzazione di personaggi universali, che possono, nonostante la loro ieraticità, vivere e rappresentare la difficoltà dell’amore nell’attesa e nell’abbandono della propria patria.

In sala dal 30 gennaio 2025


Itaca. Il ritorno (The Return) – Regia: Uberto Pasolini; sceneggiatura: John Collee, Edward Bond, Uberto Pasolini, dal poema “Odissea” di Omero; fotografia: Marius Panduru; montaggio: David Charap; musica: Rachel Portman; scenografia: Giuliano Pannuti; costumi: Sergio Ballo; interpreti: Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Marwan Kenzari, Charlie Plummer, Fabius de Vivo, Claudio Santamaria, Ángela Molina, Tom Rhys Harries, Amir Wilson, Jamie Andrew Cutler, Moe Bar-El, Aaron Cobham, Roberto Serpi, Cosimo Desii, Nicolas Retrivi, Francesco Dwight Bianchi, Amesh Edireweera, Jaz Hutchins, Ayman Al Aboud, Giorgio Antonini, Pavlos Iordanopoulos, Stefano Santomauro, Maxim Gallozzi, Magaajyia Silberfeld, Handrinou Ileana, Karandish Hanie; produzione: Roberto Sessa, Uberto Pasolini, James Clayton, Konstantinos Kontovrakis per Picomedia, Heretic, Red Wave Films, Kabo Films, Marvelous Productions, Rai Cinema, Greek Film Centre, ERT SA; origine: Italia/Grecia/UK/ Francia, 2024; durata: 116 minuti; Distribuzione: 01 Distribution.

 

 

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