Le donne al balcone di Noémie Merlant

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Marsiglia. Estate. Calore. Tutti sudano, tutti stanno con pochi vestiti addosso, tutti cercano refrigerio. Vediamo una donna che qualcuno ha battuto, un occhio nero, aria sconvolta. Un uomo in canottiera la raggiunge in balcone. È aggressivo, autoritario, pretende e urla. La donna si finge svenuta, ha la meglio su di lui, lo colpisce alla testa, l’uomo si accascia, lei prende un asciugamano, glielo avvolge sul viso, ci si siede sopra e, con posa tantrica, lo soffoca a morte.

Nello stesso condominio abitano due ragazze: una, Nicole (Sanda Codreanu), fisico buffo sorriso sornione, ama scrivere storie (sta seguendo un corso di scrittura online), spia dal terrazzino il vicino del palazzo di fronte, un bel tipo (Lucas Bravo) che, consapevole dello sguardo su di lui, si affaccia mezzo spogliato, godendo a lasciarsi guardare; Ruby (Souheiila Yacoub), avvenente cam girl (una telecamera accesa ventiquattr’ore su ventiquattro nella sua camera da letto), dedita all’amore libero, disinvolta nelle relazioni, desiderosa di piacere, sensuale e selvaggia, dall’abbigliamento e dal trucco sfrontati. Un pomeriggio le amiche vengono raggiunte in macchina da Parigi da Élise (Noémie Merlant), attrice in fuga dal set di una fiction scadente sulla diva Marilyn e da un marito pressante che fatica a corrispondere. Diventano un trio,tre giovani donne sole. L’estate nell’aria. Una leggerezza diffusa tra vestiti colorati, fumate di erba in balcone, battute a sfondo sessuale, comunicazione mai filtrata, in cui passa sempre la verità della sorellanza scelta. Ognuna di loro ha un dolore, ognuna ha scelto la strada migliore per attraversarlo indenne. Vivono la giornata al cento per cento, sfidano i pregiudizi maschilisti, si muovono nel mondo con l’affabilità e la sicurezza di chi sa chi e cosa vuole. Con un pretesto entrano in contatto col bel vicino che si scopre fotografo di moda. L’uomo le invita da lui a bere qualcosa la sera, quale migliore occasione per divertirsi un po’? Si vestono di paillettes, Ruby indossa gioielli sul seno, brillantini sul viso, giocano a piacersi e centrano l’obiettivo.

Nell’incontro-scontro col maschile rovesciano gli schemi di potere trascendendo i confini del genere commedia, deflagrando nell’horror, nello zombie movie tra un orgasmo simulato, una spallina di sottoveste caduta sulla spalla, un prepuzio tagliato per ricordo.

Souheiila Yacoub (al centro), Noémie Merlant (a destra), Sanda Codreanu

Scene frontali, esibite scoperte (non coperte): trarre piacere dall’essere guardati fa diventare preda di chi vuole razziare senza chiedere il permesso?

Se sei una donna libera, senza inibizioni, se vai fiera del tuo corpo, se non ti vergogni dei peli sotto le ascelle e sul pube, se non provi imbarazzo della nudità, se ti fai valere come donna nel tuo campo, se non ti fai prevaricare, se sei capace di urlare il dissenso, se hai coraggio di dire le cose come stanno, se sai dire no, se ti imponi per farti ascoltare, se non hai paura degli uomini rischi di venire mal vista, male interpretata, rischi di diventare oggetto di maltrattamento, di molestia, di tentato (o riuscito) stupro: le donne al balcone agiscono contro il dominio dell’uomo, contro una società patriarcale vetusta, contro tutto ciò che vorrebbe trattenere il femminile solo negli angusti confini del prevedibile.

Le donne al balcone è originale e provocatorio, disturbante e imprescindibile, furioso, pazzo, ironico, ardito, splatter, spinto, di denuncia, non moralista, mai programmatico, scanzonato, urgente: mai vista sul grande schermo una visita ginecologica tanto accurata (solo un’attrice che è anche la regista del film avrebbe potuto interpretarla), raramente visto personaggi femminili non trattenere una flatulenza e riderne, difficile da digerire la sequenza del sesso non consensuale tra marito e moglie, impossibile da mandare giù (sebbene solo alluso e brevissimo) il momento dell’aborto in bagno. Trascinante la camminata sulla Corniche marsigliese in topless comevittoriose amazzoni.

Scritto con la regista e sceneggiatrice Céline Sciamma.

Manifesto per un femminismo senza schemi? Intento lodevole, riuscita totale, un film scomodo per gli uomini (in sala sentito agitarsi sui sedili molti individui testosteronici), esaltante per le donne, di distribuzione complessa, sebbene sarebbe più che giusto proiettarlo nelle scuole insieme all’educazione sessuale.

In sala dal 20 marzo 2025.


Le donne al balcone (Les femmes au balcon) – Regia: Noémie Merlant; sceneggiatura: Noémie Merlant, Céline Sciamma; fotografia: Evgenia Alexandrova; montaggio: Julien Lacheray; musica: Uèle Lamore; interpreti: Souheiila Yacoub, Noémie Merlant, Sanda Codreanu, Annie Mercier, Hannil Ghilas, Henri Cohen, Lucas Bravo, Nadège Beausson-Diagne; produzione: Nord-Ouest Films, France 2 Cinéma, Canal +, France Télèvisions, Pierre Guyard;; origine: Francia, 2024; durata: 105 minuti; distribuzione: Officine Ubu.

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