Parola ai giovani di Angelo Bozzolini (Proiezioni Speciali)

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Cosa cambieresti del mondo, della società di oggi e in che modo? 

Parte da questo assunto la ricerca dell’artista, cantante Giovanni Caccamo dopo il periodo pandemico. Una ricerca intima, culturale per riscoprire, mediante la parola e la comunicazione, cosa il futuro ha riservato alla collettività. Il progetto “Parola ai giovani”, parte da lontano, dai cosiddetti simposi, veri e propri approfondimenti esistenziali che l’artista ha organizzato, strutturato in diversi atenei italiani confrontandosi con il capitale umano, quest’ultimo custode delle paure e della precarietà sistemica caratterizzante il nostro contemporaneo. Dagli incontri si è arrivati poi a questo progetto cinematografico, per la regia di Angelo Bozzolini.

Da Filippo Scotti a Salvatore Esposito, da Paola Egonu a Riccardo Zanotti, da Anastasio a Guglielmo Castelli, da Andrea Bocelli ad Arnaldo Pomodoro, ecco che il manifesto di Caccamo prende corpo e scopriamo il punto di vista di questi artisti, attraverso una parola emblema, su ciò che dovrebbe cambiare o semplicemente riconfigurarsi. I temi sono tanti, forse troppi per soli cinquanta minuti di filmato, e via via vengono sciorinati dai vari protagonisti: il dialogo tra le persone, la sostenibilità ambientale, la solidarietà, la conoscenza, la custodia dell’arte o dei beni collettivi. E qui sorge il primo dubbio, o la prima criticità del progetto Caccamo, di fatto siamo testimoni da questi confronti, che l’umanità viene via via giudicata e presa in un vortice analitico molto pessimista. Da una posizione quantomeno privilegiata, visto che ascoltiamo e vediamo artisti che hanno un “posto nel mondo” ben definito, scopriamo che le persone, la gente, coloro i quali albergano la quotidianità, sono diventati per la maggiore parte un nucleo di egoisti, alienati, poco empatici ed inclusivi e che la salvezza, o forse il punto di domanda per migliorarsi, può partire dalla riflessione dei nostri in quadro.

Tale struttura viene esacerbata dall’estetica da videoclip dell’opera, con Caccamo che attraversa superfici riflettenti, si interroga sul destino del mondo nel suo splendido giardino o semplicemente conversa su Vitruvio e Šostakovič, cambiando continuamente location e dando un senso di confusione allo spettatore, che non riesce a seguire i troppi rivoli tematici messi in campo dai vari soggetti intervistati. A livello di sceneggiatura, il manifesto parte con una linea ben precisa, il tema della parola e il filo rosso delle parole fuori campo di Andrea Camilleri, che sembrerebbero legare le varie interviste salvo poi scomparire del tutto a metà narrazione. Sempre sulla stessa base, risultano emotivamente toccanti le prime riflessioni di alcuni giovani ragazzi dal passato traumatico che sono riusciti a trovare una cifra identitaria e un posto nella società a cui l’autore concede uno spazio ristretto per potersi successivamente, ahimè, dedicare ai grandi nomi della sua ricerca, da Bocelli ad Arnaldo Pomodoro e via discorrendo.

Un’operazione quindi che palesa una confusione e una contraddizione di fondo: come si possono affrontare e sviscerare così tanti temi in così poco tempo? Come può un artista affermato, che racconta il suo passato e il suo presente dal suo spazioso atelier o da una posizione di privilegio, risultare vicino, prossimo ad uno spettatore che attraversa un momento difficile o non trova spazi di manovra per affermare la propria identità? Come possiamo analizzare e affrontare il tema di una società competitiva e performante quando l’opera stessa che denuncia tale condizione si dimostra altezzosa e ben contenta di mostrarsi, celebrarsi? A conti fatti restano profetiche, e da prendere e portare a casa, le ultime tre parole dello scultore Mario Ceroli per una possibile rinascita culturale: scuola, scuola e ancora scuola.


Parola ai giovani – Regia: Angelo Bozzolini; sceneggiatura: Angelo Bozzolini, Giovanni Caccamo; musica: Giovanni Caccamo; interpreti: Giovanni Caccamo, Andrea Bocelli, Guglielmo Castelli, Mario Ceroli, Paola Egonu, Salvatore Esposito, Laura Marzadori, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro, Filippo Scotti, Virginia Stagni, Jacopo Tissi;  produzione: Aut Aut; origine: Italia, 2023; durata: 50’.

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