È un film necessario in cui avevo bisogno di raccontare una storia di un personaggio che non è accordato con il contesto che corrispondeva ad un mio momento particolare della vita, quella della restrizione del Covid, motivo per cui ho messo su carta il disagio di quel momento. Ho creato questa storia che nel contempo ha una certa leggerezza e una ricerca della commozione. Quando scrivo i miei film lo faccio pensando a quello che mi piacerebbe vedere. (Rocco Papaleo )
Scordato rappresenta un bel passo in avanti rispetto alle commedie brillanti e scanzonate dirette da Rocco Papaleo come Una piccola impresa meridionale (2013) e il più noto Basilicata coast to coast (2010), divertente diario di un viaggio picaresco e strampalato da Maratea a Scanzano Ionico nella sua ragione d’origine la Basilicata.
Anche questa volta l’ossatura portante del film è un viaggio, più mentale, psicologico e personale che fisico. Al centro c’è una crisi, intesa come rottura emotiva, non quella “classica” di mezz’età, ma il disagio di un uomo maturo che torna a fare i conti con un passato con cui, ancora oggi , sembra fare a cazzotti. Una connessione con il passato che ha bisogno di tornare indietro nel tempo per guarire ferite mai rimarginate. Nel film il protagonista racconta, inizialmente con grande difficoltà, la genesi di una tragedia familiare mai elaborata. La crisi che ha attraversato il regista Papaleo, e di cui ci parla attraverso il suo acciaccato Orlando, invece, è quella dell’isolamento forzato dovuto al lockdown.
Scordato è quindi per prima cosa un film onesto e molto personale. Brilla di una sincerità propria delle storie magari non perfette, ma molto sentite e per questo vive e intense. Il tono di sottofondo resta leggero, ma viene arricchito con una punta di malinconia e di amarezza in più rispetto alle opere precedenti, che rende tutto l’insieme più realistico e vero.
Nel dettaglio. Orlando (Rocco Papaleo), un accordatore di pianoforti, lamenta forti dolori alla schiena e quasi casualmente incontra la dolce Olga (Giorgia, qui al suo esordio cinematografico), una fisioterapista attenta e sensibile. L’origine del suo dolore non è puramente fisica ma “emotiva”. Orlando sembra aver perso la sua “fluidità” e non si tratta di una questione legata all’età ma di una “contrattura interiore”. Per risolvere i suoi nodi, il protagonista deve consegnare una sua foto da giovane a Olga, proprio come punto di partenza per la terapia. Da qui comincia il suo viaggio fisico e psicologico nel passato, alla ricerca dell’origine del suo male emotivo, ovvero – si scoprirà – un rapporto irrisolto con la sorella (un’intensa Angela Curri), in carcere da circa trent’anni. E’ proprio nelle pieghe di un confronto mai cercato con l’amata sorella che risiede il dolore del protagonista.
Orlando nel suo viaggio a ritroso viene accompagnato dal suo alter ego (un bravissimo Simone Corbisiero), la sua versione spensierata, gioiosa e positiva, che lo supporta, con una punta di ironia, nella ricostruzione, frammento dopo frammento, della sua “rottura emotiva”.
Giorgia, grande sorpresa di questo film, si mostra a suo agio nel ruolo della fisioterapista perché non cerca di strafare ma è naturale, fresca e spontanea. La vera rivelazione, tuttavia, è il volto del giovane Simone Corbisiero, capace di alleggerire con ironia e simpatia la malinconia, la pesantezza e l’amarezza che anima il protagonista.
L’ossatura emotiva del film di Papaleo risiede quindi nel giusto bilanciamento tra la luce di “Orlando” da giovane e l’oscurità del protagonista, ormai deluso, acciaccato e disincantato. Scordato è, dunque, un film intimista, autobiografico e fortemente personale. Riesce ad essere divertente e allo stesso tempo “filosofico”, perché racconta con sincerità il disagio vissuto dall’autore in un momento particolarmente doloroso della sua vita. Coraggioso, malinconico e necessario (per il regista, sicuramente). Consigliato.
Qui a chi interessa anche il backstage del film:
In sala dal 13 aprile 2023
Scordato; Regia: Rocco Papaleo; sceneggiatura: Rocco Papaleo, Valter Lupo; fotografia: Simone D’Onofrio; montaggio: Mirko Platania; musiche: Michele Braga; interpreti: Rocco Papaleo, Giorgia, Simone Corbisiero, Angela Curri, Anna Ferraioli, Manola Rotunno, Eugenia Tamburri, Marco Trotta, Antonio Petrocelli, Giuseppe Ragone, Jerry Potenza, Elisa Gallo, Iacopo Velardi; produzione: Indiana Production, Less Is More Produzioni in collaborazione con Vision Distribution; origine: Italia, 2023; durata: 104 minuti; Distribuzione: Vision Distribution.