Tre Rivelazioni di Yeon Sang-ho

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Tre Rivelazioni, il nuovo thriller diretto da Yeon Sang-ho dopo Jung_E e prodotto dal premio Oscar Alfonso Cuarón, è uno dei film più attesi di Netflix 2025, fatto che conferma la vitalità e il successo internazionale del cinema sudcoreano.

Il film affronta l’ambiguità e l’oscurità di concetti quali fede, giustizia divina e giustizia umana, ossessione e vendetta, attraverso un racconto, riuscito, denso di suspense. Yeon Sang-ho, famoso per la regia di Train to Busan (2016), film sugli zombie, acclamato dalla critica e di grande successo di pubblico, e di Hellbound (2021), serie Netflix su esseri soprannaturali in cerca di anime umane da gettare all’Inferno, anch’essa di grande successo, dirige, infatti, un dramma psicologico, ispirato all’omonimo fumetto di Choi Gyu-seok (2022), che lascia sospesi nel dare valore al proprio giudizio e alle proprie convinzioni morali. La fede nella giustizia divina legittima atti violenti verso il nemico, o, meglio, è la mia la mano di Dio, o la rivelazione divina è solo frutto di una ossessione paranoica folle e pericolosa; la violenza subita giustifica lo stesso tipo di violenza sugli altri, o è possibile non diventare mostri a propria volta; il senso di colpa equivale al pentimento, o è una vera zavorra, diabolica, che impedisce di rinascere e vivere di nuovo.

Tre rivelazioni, custodi, appunto, le tre rivelazioni, della volontà divina, narra, infatti, la storia di due vite che si intrecciano in una ricerca ossessiva della verità, che dovrebbe nascere dalle risposte a quelle domande. La vita di Sung Min-chan, un pastore convinto di aver ricevuto una rivelazione divina, che gli ha indicato il responsabile del rapimento di suo figlio; mosso da una fede incrollabile e dalla sete, malgrado la sua stessa fede, di giustizia personale, intraprende una crociata solitaria che lo conduce sull’orlo della follia. E la vita di Lee Yeon-hui, detective, che, segnata dalla tragica morte della sorella, si impegna a indagare sul caso e sulle convinzioni del pastore; nel suo percorso, la detective si troverà a dover distinguere tra realtà e delirio, mettendo in discussione non solo la versione dell’uomo, ma anche il suo senso di colpa, che la tortura, anch’ella, con visioni, non divine, anzi, macabre, della sorella più piccola scomparsa in modo cruento.

Ryu Jun-yeol

Il cast di Tre Rivelazioni vanta attori di grande talento, capaci di dare spessore e credibilità ai complessi personaggi del film. Ryu Jun-yeol, già apprezzato in A Taxi Driver (2017) e The 8 Show (2024), interpreta il tormentato, folle, pastore Sung Min-chan, mentre Shin Hyun-been (Hospital Playlist, 2020; Reborn Rich, 2022) veste i panni della vulnerabile, poi determinata, detective Lee Yeon-hui. Shin Min-jae (Jung_E, 2023, la serie tv Parasyte: The Grey, 2024), invece, interpreta Kwon Yang-rae, una figura enigmatica, infelice, che si inserisce tra i due protagonisti, contribuendo a alimentare il senso di mistero e di ambiguità. C’è poi un personaggio, Deus, a proposito, ex machina, la cui identità non vorremmo svelare, e che contribuisce non poco a dare un senso al tutto. Che a volte, come in tutti i buoni thriller, sfugge, per deviare troppo dalla nostra morale o, al contrario, per darle un fondamento a cui noi stessi non crediamo fino in fondo. Ci permettiamo di suggerire una chiave di lettura, ultima ma non per importanza, sulla presenza del male nel mondo e su come porvi rimedio. Non il male fuori di noi, ma il male in noi. Un pensiero cristiano, ma anche laico, che ci aiuta a capire la vita e a districarci tra i dilemmi morali di questo discreto Tre rivelazioni, e, più in generale, di tutto il buon cinema thriller e non solo. Infine, da un punto di vista tecnico e estetico, sui personaggi cala fin dall’inizio la pioggia, una atmosfera triste – diremmo – tristemente esistenziale, che avvolge tutto e tutti e che induce a cercare delle risposte, che illuminino ancora lo spazio, il tempo, la vita.

La sceneggiatura è, indubbiamente, buona, capace di non ridicolizzare certe delicate posizioni di un pastore un po’ bigotto e un po’ invasato, e di trasmettere il sincero dolore di una sorella che, a stento ma con forza di volontà, mantiene il controllo. La regia colpisce nella sua sobrietà, come se ai deliri della storia non servisse altro. Ma riesce comunque a creare suspense, coinvolgendoci fino all’ultima mefistofelica inquadratura. Il tutto, interessante.

Su Netflix.


Tre rivelazioni (Gyesirok) Regia: Yeon Sang-ho; sceneggiatura: Kyu-Seok Choi, Yeon Sang-ho; fotografia: Kwon Young-il; montaggio: Han Mi-yeon; musica: Kim Dong-wook, Alan Tyler; interpreti: Ryu Jun-yeol, Shin Hyeon-bin, Shin Min-jae,Han Ji-hyun, Kim Do-young, Moon Ju-yeon, Bae Youn-kyu, ; produzione: Yoomin Hailey Yang, Alfonso Cuarón,  Gabriela Rodríguez per Wow Point; origine: Corea del Sud, 2025; durata: 122’; distribuzione: Netflix.

 

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