Matilda. The Musical di Matthew Warchus

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È sempre molto rischioso vestire di nuovo,  con colori diversi  e ampie variazioni sul tema un’opera fissa nella memoria di un pubblico e considerata dai più un caposaldo dell’infanzia e della pre adolescenza come Matilda sei Mitica (1996, di Danny DeVito), perché il pubblico (soprattutto quello adulto e un tempo bambino) resta irrimediabilmente affezionato a quella storia, ai personaggi,  alle sensazioni recepite un tempo che ormai fanno parte di un ricordo ” intoccabile” e difficile da reinterpretare, proprio perché fisso nella nostra memoria e difficile da “rimettere” in discussione e stravolgere.
L’ operazione di reinterpretazione è quindi complessa perché ha l’obiettivo o meglio l’ambizione di aggiungere un tocco di  originalità al testo  attualizzandolo senza toccarne l’essenza, o meglio senza stravolgerne il messaggio.
Matilda è una bambina molto dotata cresciuta in una famiglia ottusa e sciatta che riesce, grazie alla fantasia, a costruirsi da sola, con caparbietà e un tocco di genialità, gli strumenti della sua istruzione. A scuola  stringe amicizia con la sua insegnante, la signorina Honey che nota e stimola le sue spiccate doti intellettuali. Assieme tenteranno la difficile impresa di opporsi alla tirannia decennale della glaciale e impassibile signorina Trinciabue, il terrore di tutti i bambini della scuola. La Trinciabue, l’ iconica personificazione del mostro umano, apre un capitolo a parte…
Ogni lettore del libro Matilde (1988) di Roald Dahlo, amante del film di Denny DeVito, ricorderà la terribile preside della scuola, una volta campionessa sportiva qui interpretata (in tutta la sgradevolezza ) da Emma Thompson, rispettosa dell’ icona originale e mai sopra le righe  nel trasmettere cattiveria e ripugnanza. È lei il vero nemico da combattere, perché rappresenta il vecchiume, la rigidità,  l’ottusità di un sistema che non intende modificare una virgola della sua insignificante struttura. Matilda trasmette questo e molto altro.
 A parte mettere in risalto l’ intelligenza eccezionale , gli occhi vispi, l’ espressione da eterna furbetta della protagonista, Matilda infatti,  (interpretata da Alisha Weir, che non fa sentire la mancanza della nota Mara Wilson) è l’ esaltazione dell’ originalità e della creatività e contiene in sé,  anche nella trascrizione cinematografica del 1996,  un forte senso di ribellione e di rottura di schemi ormai stagnanti.
Il rifiuto del modello pre-imposto dall’esterno ci porta ad abbracciare con entusiasmo l’ imprevisto e la novità che il mondo ci può offrire.
La nostra protagonista, nel guidare questa rivoluzione ” dei piccoli” si confronta con il mondo adulto, nel quale ha alleati e nemici: la dolcissima insegnante Honey e la signora della biblioteca,  rappresentano quel calore familiare che Matilda non ha mai trovato nei suoi, mentre i genitori, piuttosto pittoreschi e la signorina Trinciabue sono il sistema inaccettabile contro cui bisogna combattere.
Matilda. The Musical, diretto da Matthew Warchus (già regista della versione teatrale a Broadway) intende non tanto reinterpretare il precedente film, bensì il testo letterario di partenza dello scrittore Roald Dahl e così riesce nella non semplice impresa di regalare a Matilda un bel tocco di vivacità e di colore, in più connotando il testo di un messaggio ancora più rivoluzionario e innovativo.
La piccola Matilda è la miccia che fa esplodere una rivoluzione che diventa un messaggio di sovvertimento collettivo:  la nostra superdotata eroina, con capacità e leggerezza, apre la strada a un coinvolgimento globale che abbraccia tutti i bambini della scuola.
La Matilda di Danny DeVito era eccezionale ma molto sola nel suo essere straordinaria mentre in questa versione viene integrata con il resto della comunità e la sua specialità è funzionale alla creazione del nuovo, abbracciato, indistintamente da tutti.
Il messaggio veicolato, che arriva in modo prepotente anche grazie alle coreografie coinvolgenti, è  il rifiuto assoluto degli schemi precostituiti in favore dell’espressione della libertà. 
Matilda. The Musical è, così, una bella pellicola natalizia che arriva (non a caso) qualche giorno dopo Ernest e Celestine, l’ avventura delle 7 note, splendido film di animazione capace di veicolare a livello trasversale l’importanza della libertà espressiva e  la possibilità di cambiare ciò che  sembra immutabile.  Questi messaggi fondamentali veicolati con leggerezza, qualificano queste pellicole ” per ragazzi” in modo più ben profondo e costruttivo. Perché, con la giusta dose di intelligenza e creatività,  contengono la spensieratezza dello sguardo innocente che si scontra con un universo fatto di leggi ormai stantie, creando un interessante dicotomia strutturale e di contenuto.
Da vedere in ogni caso.
Su Netflix

Matilda. The Musical  – regia: Matthew Warchus; soggetto: Rohald Dahl; sceneggiatura: Dennis Kelly; interpreti: Emma Thompson, Lashana Lynch, Andrea Riseborough, Stephen Graham, Alisha Weir, Noah Leggott, Sindhu Vee, Serrana Su-Ling Bliss, Charlie Gordon, Carl Spencer, Summer Jenkins, Rei Yamauchi Fulker, Ali Bayless, Charlie Hodson-Prior, Lila McNamara, Kit Cranston, Meesha Garbett, Winter Jarrett-Glasspool, Yasmin Boys; produzione: Working title FilmsPaese: Regno Unito, USA; Durata: 117′;  Distribuzione: Netflix.

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