Paper girls di Stephany Folsom

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Libero adattamento dell’omonimo fumetto di Brian K. Vaughan e Cliff Chiang,  Paper girls si muove sulla scia tracciata da Stranger Things con un maggiore approfondimento del processo di evoluzione e di crescita delle quattro, bisogna dirlo,  bravissime protagoniste e una minore focalizzazione sul contesto fantascientifico.

La cornice e l’ambientazione in cui si inquadra e si sviluppa la serie, prodotta tra gli altri anche da Brad Pitt è la medesima di Stranger Things: siamo nel cuore degli anni ottanta e le quattro dodicenni consegnano i giornali  nella poco ridente e immaginaria cittadina di Stony Stream, all’alba del 1 novembre 1988 e a cavallo delle loro biciclette scalcagnate.

Un gruppo eterogeneo di giovani pre-adolescenti è quindi il fulcro di questa serie affascinante che strizza l’occhio, soprattutto per il percorso e il viaggio iniziatico delle quattro giovani donne, al notissimo Stand by me-Ricordo di un’estate  (Rob Reiner, 1986) declinandolo  tutto rigorosamente al femminile: Erin Tieng, di modeste origini, è figlia di immigrati cinesi e vive un rapporto difficile con la mamma;  KJ è di ricca famiglia ma decisa ad allentare i vincoli di quello stretto sistema familiare; Mac Coyle è brillante, anticonformista, fumatrice e carismatica; Tiff è una giovane nera determinata ad avere successo nella vita e piena di intraprendenza.

Le quattro paper girls, si imbattono dapprima in un gruppetto di bulli, per poi ritrovarsi catapultate, loro malgrado, sotto un cielo violaceo e avvolte da un’atmosfera inquietante, in una sorta di guerra intergenerazionale che si sviluppa nel corso di più decenni  in cui combattono  due fazioni:  una desiderosa di cambiare gli eventi del passato e l’altra, convinta che il corso degli eventi debba rimanere immutato.

Un viaggio nel tempo tra futuro e passato, che ancora una volta  fa l’occhiolino a un noto cult anni 80, ovverosia Ritorno al futuro (1985) di Robert Zemeckis e che metterà le quattro protagoniste davanti alla versione adulta di loro stesse e le costringerà a scelte troppo grandi per la loro innocente e spensierata età.

Mistero, fantascienza e adolescenza sembrano quindi una combinazione perfetta per un prodotto seriale adatto a soddisfare il palato di un vasto pubblico.

C’è un però (anzi più di uno). In Paper girls, l’elemento di fantascienza, prepotentemente sviluppato in Strangers Thing,  è invece la cornice che permette l’approfondimento e l’evoluzione del carattere delle giovani donne: lunghi dialoghi e confronti, delusioni piene di rabbia, confessioni segrete e il profondo dissidio tra le loro aspettative e la realtà dei fatti- rosea o funesta che sia.

L’ossatura che rende accattivante e poco scontata questa serie, sceneggiata tra gli altri  dalla stessa Stephany Folsom coautrice di Toy Story 4 (2019, diretto da Josh Cooley), è il percorso di formazione e l’evoluzione d’identità delle quattro paper girls, che riescono a fondersi in un’alleanza ben riuscita capace di scandagliare a fondo vizi e virtù di ciascuna,  risultando  mai-o quasi mai- banali e scontate.

Ottima quindi la caratterizzazione dei personaggi e le storie individuali che si intrecciano creando dinamismo e sinergie azzeccate.

Unica pecca della serie  è il ritmo che risulta a tratti altalenante, specialmente nella seconda parte (a partire dal 5 episodio in poi, per intenderci). Dopo una prima parte  intensa e molto stimolante, la narrazione sembra infatti perdere di vista l’obiettivo, ovvero il ritorno a casa delle quattro eroine: lo sguardo dello spettatore rimane affascinato dalle vicende del quartetto e dalla drammaticità di alcuni eventi e  lo scopo di tutto rimane sullo sfondo, determinando un evidente calo di ritmo e di adrenalina, che si attesta, in quei momenti, su livelli minimi.

Il risultato cambia di poco. Paper girls, complici le interpretazioni delle giovanissime e talentuose attrici,  resta un ottimo prodotto seriale che si inquadra nel romanzo di formazione e di difficile passaggio all’età adulta  e riesce a comunicare disagi, scelte e difficoltà di quella delicata fase della vita dove tutto è in divenire e nulla è definitivo e per sempre.

D’altra parte, idealmente il destino e il libero arbitrio sono le due fazioni che si contrappongono in questa serie tv e che determinano i momenti di maggiore sconforto e crisi delle quattro ragazze.

Crisi intesa come crescita ed evoluzione, naturalmente.

Su Amazon Prime


Paper girls – genere: drammatico, fantascienza; showrunner: Stephany Folsom;  stagioni: 1 (miniserie);  episodi: 8; interpreti principali: Camryn Jones, Riley Lai Nelet, Sofia Rosinsky, Fina Strazza, Adina Porter; produzione: Future Investigations, Sorry Dave Productions, Sic Semper Tyrannis, Plan B Entertainment, Legendary Television, Amazon Studios; origine: U.S.A., 2022; durata: 38-60′ minuti; distribuzione: Amazon prime.

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