Una figlia di Ivano De Matteo

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Un altro padre vedovo, dopo il tranviere di La casa degli sguardi di/con Luca Zingaretti da poco uscito, messo di fronte a una tragedia familiare che sembra azzerare ogni sentimento e devastare le esistenze. Molto applaudito al recente Bif&st di Bari, arriva nelle sale Una figlia di Ivano De Matteo, prodotto da Rai Cinema e Rodeo Drive.

Il 59enne regista e sceneggiatore pratica da sempre un cinema di forte impatto sociale, ramo pugno nello stomaco, spesso dedicandosi alle dinamiche familiari nei contesti più diversi. Reduce dal fortunato Mia del 2023, prosegue con Una figlia un suo personale e sofferto discorso sul mestiere del padre.

C’è un romanzo a far da spunto, Qualunque cosa accada (Astoria Edizioni, 2018) di Ciro Noja, anche se il film, scritto dal regista insieme a Valentina Ferlan, si distacca notevolmente dal libro, pure sul piano degli eventi delittuosi, non più due, e di alcuni nomi.

Per sintetizzare, senza raccontare troppo. Sofia è un’adolescente malmostosa e arrabbiata, specie col padre Pietro, che lavora nel campo immobiliare. Dopo la morte della madre, la diciassettenne ha visto entrare in casa la nuova compagna del padre, Chiara, che non sopporta, anzi detesta proprio, benché la donna, pure incinta, faccia di tutto per rendere decente quel ménage familiare. Una serata storta si trasforma in una tragedia, Chiara resta uccisa per terra, accoltellata dalla ragazza in un accesso di furia; il padre, subito sospettato da un poliziotto piuttosto aggressivo, viene presto scagionato, specie quando Sofia, trovata per strada sotto shock, confessa al magistrato di essere stata lei a uccidere.

Avrete capito che il film si concentra sul dopo: lo strazio del padre, incapace di perdonare la figlia e di rimettersi in carreggiata uscendo da uno strano torpore; la carcerazione di Sofia in un istituto penale per minori, tra ladruncole e criminali ben più toste di lei, forse con il pensiero di farla finita.

«È come un incubo!» ripete il catatonico Pietro, mentre la figlia, certo viziata e irrisolta, troverà via via una sua forma di redenzione, scavando dentro sé stessa, accettando quanto di inatteso sta succedendo nel proprio corpo.

Michela Cescon, Ginevra Francesconi e Stefano Accorsi

Naturalmente viene da pensare al film Noi e loro e alla serie tv Adolescence: anche lì due padri devono misurarsi, tragicamente, con due figli assassini, tra repulsione e pietà, sapendo in cuor loro che si resta genitori per tutta la vita. Infatti, la frase-clou del film, molto ripetuta tra interviste e trailer, recita: «Un figlio deve smettere, prima o poi, di essere un figlio. Ma un genitore non può smettere mai di essere un genitore, qualunque cosa accada».

De Matteo firma un film dallo stile nervoso, molto “urlato”, a tratti un po’ artificioso sul piano dello stile (carrelli all’indietro, dettagli ingigantiti, facce attonite, quel coltello a lungo inquadrato…). Francamente preferisco le parti “proletarie” a quelle “borghesi”, perché mi pare che Una figlia sappia estrarre il meglio dalla cronaca carceraria, così vivida e realistica, vista come un processo di trasformazione profonda verso una nuova consapevolezza.

Ginevra Francesconi è di sicuro una rivelazione nei panni della giovane protagonista: sulle prime attonita, sempre a un passo dal tracollo e dal pianto, poi via via più capace di crescere e prendere coscienza di sé; meno calibrata mi sembra stavolta la prova di Stefano Accorsi, mentre Michela Cescon e Thony, rispettivamente nei panni dell’avvocata e di Chiara, coprono con misura il versante femminile adulto.

In anteprima al Bif&st di Bari.
 In sala dal 24 aprile 2025.


Una figliaRegia: Ivano de Matteo; sceneggiatura: Valentina Ferlan, Ivano De Matteo; fotografia: Giuseppe Maio; montaggio: Giuliana Sarli, Ivano De Matteo; musica: Francesco Cerasi; interpreti: Stefano Accorsi, Ginevra Francesconi, Michela Cescon, Thony, Toni Fornari, Barbara Chiesa, Beatrice Puccilli, Milena Mancini; produzione: Marco Poccioni, Marco Valsania per Rodeo Drive con Rai Cinema; origine: Italia, 2025; durata: 103 Minuti; distribuzione: 01 Distribution.

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