The Tomorrow War – La guerra di domani

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Guardando The Tomorrow War – La guerra di domani si ha subito l’impressione di fare un viaggio nel tempo. Non ci riferiamo però al viaggio nel tempo nel futuro che il nostro protagonista, e molti altri con lui, dovrà fare per salvare il mondo. Noi spettatori andiamo nella direzione opposta, nel passato, esattamente negli anni ‘90. Sì, perché è lì che si colloca idealmente questo film di Chris McKay, blockbuster con super produzione Paramount che arriva direttamente sul piccolo schermo di Amazon Prime a causa della pandemia.

In breve, Chris Pratt è Dan Forester, ex soldato americano e ora professore fisicatissimo di biologia in un liceo di una cittadina con le case a schiera. Bravo padre di famiglia, bravo marito, vorrebbe essere “uno normale”, vivere una vita qualunque insomma. Già l’introduzione ci colloca in un altro momento del cinema americano, con protagonista un ex soldato che ama la famiglia, organizza feste con gli amici, si fa in quattro per tutti e cerca di insegnare qualcosa ai ragazzi. Sembra evidente che  il “John Smith”, l’uomo medio che sa sparare, sia ancora il vero eroe americano.

Non è un male di per sé naturalmente, ammesso che lo si intenda lontanissimo anni luce dal presente. E certo il cinema non deve rispecchiare per forza il presente, ma quanti ne abbiamo visti di protagonisti così standardizzati? All’uomo comune non può mancare l’avventura per la salvezza del mondo che poi diventa avventura per ritrovare la salvezza personale, per ricongiungere i fili della propria storia individuale. È così che il nostro e tutta l’umanità, nel 2022, durante la finale della Coppa del Mondo in Qatar (a proposito, in finale ci finisce di sicuro il Brasile) scoprono l’esistenza della possibilità di viaggiare nel tempo, e soldati del futuro avvertono l’umanità dal campo di gioco della fine imminente della stessa umanità, se non manderanno molti di loro nel 2051 a combattere una guerra contro dei mostri alieni. Il salto narrativo ci porta appena poco più in là. L’umanità ha accettato questa sorte e migliaia di poveri disgraziati di mezza età senza nessuna preparazione vengono spediti nel futuro a farsi macellare da alieni albini e zannuti. Tra questi ci finisce Dan Forester. Da qui parte la seconda parte del film, in cui i sopravvissuti umani combatteranno uniti e il protagonista dovrà fare i conti con il destino della sua famiglia.

The Tomorrow War, come si diceva, sembra uscito dagli anni ‘90, solo con molto più green screen e molti più VFX. Il problema è che da allora sono passati quasi tre decenni, il modo in cui si guardava alla figura dell’eroe era diverso, così come erano diversi gli Stati Uniti, il cinema americano e la visione del futuro. Basti pensare a un ormai classico, quell’Indipendence Day (1996) che nel suo patriottismo e nel suo protagonista giovane e dalla battuta fresca, ha trovato alla fine molti estimatori. Insomma, tutta quell’ironia e quel patriottismo, risultavano alla fine allegri, piacevoli, lo stesso tono del film nei suoi momenti horror, sci-fi, comedy e action trovava un equilibrio nel riferirsi ai b-movie o monster-movie degli anni ‘50 e nell’ottimismo dei suoi anni. Basti guardare al contemporaneo Mars Attacks! per capire lo spirito. Inoltre quei film regalarono dei grandi effetti speciali ancora oggi accattivanti.

Viceversa questo film di McKay presenta dei personaggi che non si sa come stiano in piedi nella loro mancanza di credibilità. Chris Pratt vorrebbe essere l’eroe d’azione dalla faccia buona, non ha un momento di esitazione, è devoto a una causa del bene senza che nulla possa farlo dubitare per un secondo. Ha un padre cospirazionista (J. K. Simmons) e una moglie (Betty Gilpin) che si limita a guardarlo con sguardo sofferto. I due amici neri (Edwin Hodge e Sam Richardson) sono il non plus ultra dello stereotipo: il nero arrabbiato e il nero simpatico che parla tanto. Yvonne Strahovski nasconde il colpo di scena e va dritta dove tutti se lo aspettano. Tutti gli altri, compresi i personaggi appena descritti, hanno questo impulso al suicidio per la causa come se si trattasse di bere un bicchiere d’acqua. Non mancano poi i personaggi che rispondono a questa necessità contemporanea del comic relief, il sollievo comico da aggiungere nelle scene d’azione dove qualcuno muore, sia mai che una scena di paura possa essere presa sul serio. Saranno resi eroi dopo dieci minuti anche loro, ovviamente. Come? Potete immaginarlo facilmente.

Diviso nei classici tre atti, The Tomorrow War già nel secondo vede le situazioni ripetersi fino allo sfinimento: scena d’azione + dialogo carico e più o meno drammatico + scena d’azione più lunga. Questo fino a raggiungere la durata interminabile di 2h20. Naturalmente il finale – un trionfo dell’assurdo dove per trovare la soluzione al problema si finisce per andare a chiedere lumi a un ragazzino di terza media e a un vecchio pazzo complottista – vede tutte i problemi del protagonista risolversi e la normalità tornare al proprio posto.

E poi c’è poi un altro aspetto: effettivamente abbiamo dei micro riferimenti al presente: per esempio il riscaldamento terrestre, l’anziano che crede nei complotti, l’importanza della scienza ma solo se eseguita dai militari e non dagli scienziati (pur parlando di viaggi nel tempo, non se ne vede neanche uno) o i rappresentanti dei governi dipinti come inetti codardi e i giovani soldati come esempio di leadership saggia. Se ne potrebbero trovare altri: i padri portano avanti la baracca e il mondo, e le figlie imparano da loro, diventano come loro. Tutto questo è mescolato, impastato, usato come mezzo per dire che alla fine ci si può comportare come prima, tanto non se ne pagheranno davvero le conseguenze. È un sottotesto molto sottile, molto sussurrato, ma è presente, e con la fantascienza non c’entra nulla.

Dal 2 luglio su Amazon Prime


Cast & Credits

The Tomorrow War – Regia: Chris McKay; sceneggiatura: Zach Dean; fotografia: Larry Fong; montaggio: Roger Barton, Garret Elkins; musica: Lorne Balfe; interpreti: Chris Pratt (Dan Forester), J. K. Simmons  (James Forester), Yvonne Strahovski (Muri Forester), Betty Gilpin (Emmy Forester), Edwin Hodge (Dorian), Sam Richardson (Charlie);   produzione: Paramount Pictures Studios, Skydance Media, Phantom Four Films, New Republic Pictures, Lit Entertainment Group; origine: USA 2021; durata: 140’.

 

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