Amusia di Marescotti Ruspoli

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Una delle prime inquadrature di Amusia riprende in campo lunghissimo il peculiare Motel Amour, dove lavora uno dei due protagonisti, con la camera che lentamente carrella in avanti restringendo il campo. Nella sua straordinaria efficacia, questa potente immagine ben illustra l’originalità visiva del film. Alla fotografia troviamo un nome che rappresenta un’eccellenza del nostro cinema, quello di Luca Bigazzi. Ma è bene far notare che lo stesso regista, Marescotti Ruspoli, sebbene alla sua opera prima, avesse già le idee ben chiare per quanto riguarda la componente visiva, come spiega lui stesso riguardo a questa scena: 

Per quella scena io e Luca Bigazzi abbiamo discusso a lungo. Quando andammo a fare il primo sopralluogo della location, era notte e lui voleva tutti i lampioni accesi. Io dissi: li vorrei tutti spenti, lasciando solo le luci in fondo. Giochiamo tutto in controluce. Lui mi guardò come per dire “ma sei serio?”. Fu un momento importante per la nostra collaborazione perché, nonostante io studi la fotografia di Bigazzi dai tempi della scuola di cinema, per la prima volta mi trovai in disaccordo con lui. Ma Luca capì che avevo una mia idea di fotografia per il film, ben precisa. Era scettico, poi provammo la scena con i lampioni spenti e il risultato è quello che vedi nel film. 

I primi dieci minuti di Amusia lasciano emergere subito quello che sono i punti di forza e i difetti del film: fotografia ed immagini sono a tratti addirittura straordinari, la scelta di girare nel borgo di Tresigallo in provincia di Ferrara e nel cimitero di San Cataldo, ambienti pieni di architetture e spazi metafisici, restituisce un risultato estremamente suggestivo. L’aura di trascendenza del paesaggio crea un’atmosfera rarefatta e fluttuante, dando così l’impressione che la vicenda si svolga all’interno di uno spazio liminale. 

I due protagonisti, Lucio (Giampiero De Concilio) e Livia (Carlotta Gamba), riescono a infondere un soffio vitale ad un dialogo non brillante e ad una serie di situazioni ideate senza tenere troppo conto del senso narrativo. Lucio, come dicevamo, lavora alla portineria del surreale motel ad ore “Amour”, dove una notte si presenta Livia, esausta e alla ricerca di una stanza. I due si affezionano l’un l’altro e sviluppano una tenera relazione, ma Livia nasconde un segreto: una rara condizione chiamata Amusia, che le impedisce di comprendere la musica e la fa percepire in modo distorto e cacofonico. 

Attraverso dei flashback surreali e quasi lynchiani, veniamo a conoscere la famiglia di Livia: un padre artista (per giunta musicista) e sadico, interpretato in maniera stereotipata da Maurizio Lombardi, e una madre sofferente e partecipe del dramma della figlia, interpretata dalla leggendaria Fanny Ardant.

Dal punto di vista della scrittura ci troviamo di fronte ad un lavoro esile ed immaturo: l’estrema rigidità dei dialoghi e una piatta caratterizzazione dei personaggi minano la sceneggiatura, che si appesantisce sempre più e finisce per stritolare l’immagine, le seducenti soluzioni visive si trovano così private di un corrispettivo narrativo a fare da contraltare. La storia, che prosegue su un binario morto e prevedibile, ad un certo punto comincia a girare a vuoto: ciò che prima era velato di mistero, si rivela nella sua banalità, e l’interesse dello spettatore, inevitabilmente, si affievolisce. 

Amusia rimane un interessante esperimento riuscito a metà, Marescotti Ruspoli ha trovato un argomento (la condizione dell’Amusia) che ha suscitato in lui una curiosità più estetico-sonora che contenutistica. Dal tono del racconto non lo sentiamo realmente coinvolto nella vicenda, non percepiamo nessuna esigenza o urgenza nella realizzazione di quest’opera. Considerata però, la notevole cura delle immagini e la ricerca di una costruzione visiva non banale, ci auguriamo che la sua prossima opera possa sorprenderci più in positivo. 

In sala dal 27 aprile 2023


Amusia – Regia: Marescotti Ruspoli; fotografia: Luca Bigazzi; montaggio: Gianluca Scarpa; sound design: Matteo Bendinelli; cast: Giampiero De Concilio, Carlotta Gamba, Maurizio Lombardi, Adriano Chiaramida, Fanny Ardant, produzione: UMI films, Rai Cinema; durata: 91 minuti; origine: Italia; distribuzione: 102 Distribution.

 

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