Mediterranean Fever di Maha Haj

  • Voto

 

La febbre mediterranea è una febbre genetica che colpisce persone dell’area del Mediterraneo.

L’humour sa di cosa contagiosa, persino quando è nero. Morde forte e in modo democratico, tanto a chi è diretto tanto chi lo riceve, perché alla fine l’ironia è la prima arma di chi gioca in difesa della propria vita e ne rischia così di ferire un’altra, quella altrui. Mediterranean Fever per la regia di Maha Haj è una pellicola pregna d’ironia, commedia nera con personaggi che la fanno funzionare ottimamente a livello di scrittura, meno a livello di regia, che si mantiene distaccata e perlopiù osservatrice. Dietro le barricare dell’ironia un uomo in caduta libera e una situazione politica spinosa, che comoda non lo è per nessuno. Tranne per chi ha altro a cui pensare, tipo i debiti.

Haifa, Israele. Waleed (Amer Hlehel) ha quarant’anni, due figli, una moglie e una carriera da scrittore che sbatte contro la pagina bianca del suo primo romanzo. Per ora ci sta scritta una sola parola: “io”. In realtà, Waleed è depresso. Non prende le medicine prescritte dalla psichiatra, non capisce quale sia la malattia del figlio, non riesce a fare qualcosa di pratico perché non trova un reale motivo per fare. Un giorno arriva però un nuovo vicino. I due fanno subito amicizia, tanto che a un commento di Waleed, che fa notare come una volta Haifa fosse palestinese, il vicino risponde

La Palestina può ficcarsela nel culo.

Perché Jalal (Ashraf Farah) è quel tipo di persona che nella vita non fa ufficialmente nulla, ufficiosamente fa di tutto. Imbianchino, muratore, idraulico, truffatore, strozzino e strozzato dai debiti, è l’opposto di Waleed e Waleed non può che esserne attratto. I due iniziano a vivere in simbiosi, con l’uno che vede nell’altro il soggetto per una possibile storia da scrivere, come anche un improbabile maestro da cui imparare la praticità della vita. Tutto questo finché uno dei due non giocherà a carte scoperte. E per girare le carte, bisogna fare rumore.

Presentato nella categoria Un Certain Regard a Cannes 2022, Mediterranean Fever è una pellicola dalla scrittura efficace che gli è valsa il Premio per la migliore sceneggiatura. È innegabile come ogni scena strappi un sorriso, soprattutto perché l’ironia è messa in bocca a un personaggio ben delineato che fa del limbo cronico uno stile di vita. La sospensione di Waleed, farcita da una vitalità affettuosa proiettata su famiglia e identità politica, si fa sentire in tutta la sua forza, e viene rilanciata dal contrasto con il fare senza pensieri di Jalal, nonché per la lealtà all’amicizia che quest’ultimo incarna. Se la scrittura è quindi il punto forte – con un paio di salti nell’onirico che aiutano – e così lo è pure la recitazione degli interpreti, il film ha però dei lati deboli nel montaggio come nella regia, che si mette a completo servizio della storia ma fatica a ritagliarsi un’identità propria.

Il motivo politico è il sotto testo dell’intero prodotto. Quella febbre mediterranea che viene rilevata nel figlio non è altro che la somatizzazione di una situazione politica che vede uno Stato essersene mangiato un altro con il silenzio internazionale a farne da complice. Il fattore religioso è infatti posto in secondo piano dallo stesso Waleed nel momento in cui rifiuta di definire la religione a cui è credente, e si considera anzitutto palestinese. La politica tocca la persona, la devasta, e questo è l’unico indizio che ci viene dato della possibile causa della depressione di Walled, perché per il resto abbiamo lui e il silenzio di una pagina vuota. E poi un amico. Se sarà sufficiente.

Dal 27 aprile al cinema.


Mediterranean FeverRegia: Maha Haj; sceneggiatura: Maha Haj; interpreti: Amer Hlehel, Ashraf Farah, Anat Hadid, Samir Elias, Cynthia Saleem; produzione: Pallas Film GmbH, Still Moving, AMP Filmworks, Majdal Films, Metafora Production origine: Palestina/ Germania/ Francia/ Cipro/ Qatar, 2022; durata: 109’; distribuzione: Trent Film.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *