Hugo in Argentina

  • Voto

Hugo in Argentina del regista svizzero Stefano Knuchel è un viaggio intrigante nelle vicende e nelle passioni del disegnatore Ugo Eugenio Pratt, noto solo come Ugo Pratt. Knuchel, che nel 2009 alla Mostra del cinema di Venezia aveva già presentato Hugo in Africa, primo capitolo focalizzato sull’infanzia e l’adolescenza dell’artista, con Hugo in Argentina vuole trasmetterci il ritratto dell’artista nel paese sudamericano, ma soprattutto il  suo volto umano, che viene  tratteggiato con dovizie di particolari: Hugo è sì un artista innovativo, ma anche, innanzitutto, un essere umano assetato di vita, di avventura e di nuove esperienze. Ed è tutto questo che  Hugo ricerca e trova nella ” sua Argentina”.

Hugo Prat, cresce tra l’Etiopia e Venezia, e nel 1950 – proprio all’apice del peronismo – su invito di Cesare Civita, noto editore, sbarca a Buenos Aires, città all’epoca florida e molto vitale da un punto di vista culturale.

Nel documentario di Knuchel la voce reale di Pratt – tratta da un’intervista realizzata da Dominique Petitfaux e nel film riproposta in francese da Giancarlo Giannini – racconta frammenti divertenti della sua vita, le notti “folli a Buenos Aires, il tango capace di risvegliare un caldo erotismo, e la collaborazione con il fumettista Hector German Oesterheld.

Si ricerca, tra immagini di archivio e  testimonianze indirette, la genesi di alcune serie molto importanti come quelle di Sgt. Kirk e di Ticonderoga e in questi appassionati racconti e ricordi si arriva al riconoscimento del valore del fumetto sudamericano (le historietas), che non viene considerato  un oggetto di puro intrattenimento, ma presenta un linguaggio nuovo con la capacità di far riflettere, di creare nuovi “significati”, di istruire in un certo senso, a differenza del fumetto americano, tutto dedito all’azione e all’ “intrattenimento”.

Per un avventuriero come Pratt alla ricerca di stimoli nuovi, fondamentali sono anche le esperienze di viaggio alla scoperta di nuovi territori (Il brasile, la Patagonia) “perché l’avventura non ti viene a cercare, è l’uomo che deve andare alla sua ricerca“.

E il senso dell’arricchimento sta per Pratt proprio nella ricerca continua, nell’irrequietezza dell’esperienza  che il suo animo placherà solo nella tarda maturità quando alla “passione” prediligerà la razionalità.

Il fumettista e disegnatore riminese nelle sue sfaccettature non viene raccontato a frammenti solo dalla sua voce, ma intervengono a più riprese e in un montaggio interessante e ben equilibrato, persone a lui care, come  l’amico Oscar Smoje, Marina Pratt (una dei due figli avuti dalla prima moglie jugoslava Gucky Wogerer), e soprattutto Gisela Dester, sua assistente per un periodo, e suo grandissimo amore. Un capitolo a sé è proprio racchiuso, infatti, nel viaggio di questo grande amore vissuta a metà: le serate romantiche al cinema, il lavoro assieme, la grande passione condivisa, e la scelta finale di separarsi, nonostante tutto.

Hugo in Argentina, documentario dinamico e molto attento nella ricostruzione,  ha la capacità di immergere totalmente lo spettatore nella realtà sudamericana del grande creatore di Corto Maltesei, facendo vivere allo stesso tempo l’esperienza, la crescita ” artistica” del disegnatore e le varie fasi della sua esistenza,  mai sazia di esperienze e di nuove scintille.

Consigliato e appassionante.


Hugo in Argentina – Regia: Stefano Knuchel.; sceneggiatura: Stefano Knuchel, Marco Steiner; interpreti: Giancarlo Giannini;  produzione: Fiumi Film, RSI Televisione Svizzera; in collaborazione con CONG, Venus&Beyond; suono: Daniele Maraniello, Riccardo Studer; origine: Svizzera, 2021; durata: 79′ 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *