Il Paese dei jeans in agosto di Simona Bosco Ruggeri

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Vuole diventare influencer anche lei?

È arrivata tardi, ce ne stanno già troppi.

Il paese è in subbuglio. Non tanto per la presenza di un nuovo influencer, IlCarlito, quanto per i social che hanno invaso la cittadina calabra e l’hanno rivoltata: il prete ha aperto un contest per eleggere la madrina, le comari si informano su internet dei pettegolezzi, le madri postano le ultime notizie dei figli e i figli… cercano la notorietà. Carlo (Pasquale Risiti)  vuole far salire l’hype intorno alla sua figura e trova una compagna di avventure: Luisa (Lina Siciliano), la figlia dei Rosetti, i ricchi farmacisti del paese. Lui figlio dell’orfanella del paese e del benzinaio, lei perenne seconda sorella. I due, novelli Bonnie e Clyde del web, @IlCarlito e @LaRosetti diventano coppia fissa e farebbero di tutto per diventare famosi, anche credere alle proprie bugie per quanto grandi possano essere.

Chi ti ha detto che sto paese è instagrammabile?

Formentera lo è.

Simona Bosco Ruggeri firma il suo primo lungometraggio, Il Paese dei jeans in agosto, e le esce un buon prodotto che merita delle parole. All’apparenza scontato e debole nella tematica – l’influenza dei social sulle nostre vite – in realtà la pellicola non è scontata nella gestione delle scene come nel lavoro che vi è alle spalle. A livello di maestranze si registra una buona fotografia – nonostante manchi di carattere – e una mirata scelta delle location che aiutano di parecchio la riuscita delle scene. Per quanto concerne la resa dei vari social – la riproposizione della pagina del fake instagram – la riuscita non è delle miglior, nemmeno se le si considera ironicamente. A livello di scrittura, invece, si hanno dei cali qua e là a livello di intensità, mentre il confronto tra i vari personaggi – ilCarlito con il padre benzinaio (il solito efficace Ninni Bruschetta) o le chiacchiere tra comare o i rapporti tra le madri del paese – è buono, capace di sporcare le scene e non renderle scontate. Insomma, la calabresità della pellicola salva tanto e pure piace.

Tutto il social è paese

Il tema trattato è interessante, quanto alto il rischio di risultare scontato. In parte quel lato scontato rimane, è inevitabile, e lo sguardo che si ha sui social rimane passatista – difficile che sia altrimenti se osservato dagli occhi di un paesino calabro –  e in nessun momento la leggerezza viene bucata tanto da lasciare un segno emotivo sullo spettatore. Però la leggerezza non è mai esagerata, si può dire che funziona: non si scade mai nell’eccesso, si riesce a scrivere qualche scena interessante – quella del ballo iterato de IlCarlito alla corte della presentatrice Gloria – mentre ciò che funziona al meglio sono la messa in luce dei rapporti famigliari e la loro messa in gioco dai parti dei social. Dopotutto, è sempre l’umano, con il senso identitario a carico e i vari legami di affetto, ad essere il bello di una storia e questo non è stato dimenticato. Per questo si può dire – con le sue pecche e le sue debolezze comunque presenti – si può dire che il film funziona. Alla fine

Si condivide per comunicare.

Dal 23 novembre al cinema.


Il Paese dei jeans in agostoregia: Simona Bosco Ruggeri; interpretazioni: Lina Siciliano, Pasquale Risiti, Enzo Decaro, Rosalia Porcaro, Nunzia Schiano, Ninni Bruschetta, Valerio Santoro, Ludovica Coscione, Mimma Lovoi, Franca Abategiovanni, Adriano Occulto, Manuela Morabito; produzione: Akita Film con Maremosso, Adler Entertainment e Minerva Pictures; origine: Italia, 2023; durata: 93’; distribuzione: Adler Entertainment.

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