La vita bugiarda degli adulti di Edoardo De Angelis

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Giovanna (Giordana Marengo) ha una bellezza androgina, grandi occhi azzurri penetranti, un look maschile all’ apparenza sciatto ma nella realtà molto studiato e un espressione eternamente imbronciata, mai sorridente.
Si muove ondeggiando tra gli impulsi e gli stimoli tipici della sua età,  16 anni. Vive a Posillipo, in una ” Napoli” da cartolina, cresciuta da genitori progressisti e cene a base di caviale, buon vino e “dispute” intellettuali.
L’ apparenza ovattata di questa vita che subisce ma sembra non appartenerle fino in fondo si sgretola quando dal nulla entra in gioco un nome: Vittoria.
“Si è fatta brutta, ha la faccia uguale a sua zia Vittoria” sussurra il papà (un convincente Alessandro Preziosi).
E allora in Giovanna monta la curiosità,  il desiderio, lo stimolo di squarciare quel velo di apparente perfezione per conoscere questa zia e indagare su quella somiglianza e sulla distanza che  separa      “questo mostro” da lei e dalla sua famiglia.
E dalla splendida casa  al Vomero, la piccola protagonista scende fino a Pianto, la Napoli dei muri scrostati, delle case vecchie e arronzate, della vita che si consuma tra le strade in un insieme confuso tra urla e un vociare non ben definito.
Lì abita, relegata in un angolo la famosa zia Vittoria, ruvida,  poco interessata alle apparenze, e di una sensualità poco accomodante e delicata, ma sfacciata e diretta .
Sarà proprio la zia anticonformista e ribelle (una molto efficace Valeria Golino) – la cui caratterizzazione ricorda, con le dovute differenze e venti anni di più,  la bella interpretazione in Respiro (2002) di Emanuele Crialese – a mostrare a Giovanna l’esistenza in famiglia – e non solo – di una realtà diversa, poco lineare, molto più oscura e contorta di come appare. 
Adattamento del romanzo omonimo di Elena Ferrante, la serie in sei episodi è stata scritta dalla stessa autrice insieme a Laura Paolucci, Francesco Piccolo e Edoardo De Angelis, che firma anche la regia. La protagonista, espressiva con lo sguardo più che con le parole,  sembra oscillare in una sorta di eterno limbo tra le due due contrapposte anime della metropoli partenopea.
Giovanna è alla ricerca di risposte o forse semplicemente di varcare la soglia e di scoprire il mondo e la verità che esiste oltre la ricchezza ostentata dei genitori, al di là dell’educazione imposta e le cene in terrazza con i gamberoni di prima scelta.
Ci riuscirà a metà.
Ultima in ordine di tempo degli adattamenti delle opere della celebre scrittrice napoletana, dal film L’amore molesto (1995) di Mario Martone alla serie L’amica geniale (2018) di Saverio Costanzo, questa Vita bugiarda degli adulti ha un ritmo scorrevole e altalenante, coinvolge ma non travolge lo spettatore totalmente, si lascia guardare senza rapirgli lo sguardo, proprio perché,  proprio come gli umori della protagonista, ondeggia tra eccessi e tra scelte di stile (a volte vincenti e suggestive, altre volte meno).
De Angelis sceglie una strada molto personale e decide di seguire, nel dirigere il complicato percorso di Giovanna verso la consapevolezza, gli impulsi della protagonista come è evidente dal titolo dei sei episodi (Bellezza, Somiglianza, Amarezza, Solitudine, Amore, Verità).
Il punto è che le oscillazioni continue dell’adolescenza non prendono mai una vera piega in un senso o nell’altro, e Giovanna sembra non sperimentare mai gli eccessi tipici della sua età e necessari per un’ adeguata maturazione.
La protagonista è sempre indecisa, ma resta sempre in un limbo di non scelta, anche se alla fine riesce ad andare oltre il velo apparente. Lo fa senza troppi giudizi e senza troppi scossoni per sé stessa e gli altri.
C’è comunque una grande attenzione da parte del regista per la scelta delle immagini, curate e molto d’impatto, finalizzate a creare il contrasto tra le due anime di Napoli e costantemente supportate da una musica martellante e a volte troppo invadente, mentre i dialoghi, spesso poco comprensibili,  seguono poco gli impulsi di Giovanna, le oscillazioni umorali e il suo percorso di scoperta interiore.
Gli episodi, di soli 50 minuti, scorrono e si lasciano guardare uno dopo l’altro, ma sembrano guidati da una logica estetica più che da una sceneggiatura solida e/o rispettosa dell’opera originaria della Ferrante.
Ti immergi a capofitto nella storia, sembri completamente dentro, poi, ogni tanto, qualcosa di stridente ti rigetta nella realtà e fai fatica a sentire di nuovo il flusso della storia.
Si lascia guardare ma, a nostro parere, vive di un ritmo mai veramente coinvolgente dall’inizio fino alla fine.
Su Netflix

La vita bugiarda degli adulti  – regia: Edoardo De Angelis; sceneggiatura: Laura Paolucci, Elena Ferrante, Edoardo De Angelis, Francesco Piccolo; fotografia: Ferran Paredes; montaggio: Chiara Griziotti, Lorenzo Peluso;  interpreti: Giordana Marengo, Valeria Golino, Alessandro Preziosi, Pina Turco, Rossella Gamba Azzurra Mennella, Susy Del Giudice, Biagio Forestieri, Giuseppe Brunetti, Luigi Chiocca, Adriano Pantaleo; produzione: Domenico Procaci per Fandango; paese: Italia, 2023; episodi: sei; distribuzione: Netflix. 

 

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