Mahmood di Giorgio Testi

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S’intitola semplicemente Mahmood il docufilm prodotto da Red Carpet  che racconta l’incredibile storia di uno dei talenti più amati della scena musicale italiana di oggi. Un artista che parla la lingua dei suoi fan, li rappresenta e dà loro una voce.

Presentato in anteprima alla scorsa Festa del Cinema di Roma e ora su Prime Video, è il racconto della vita di Alessandro Mahmoud tra Milano, dove è nato nel 1992 da madre sarda, e l’Egitto, patria di suo padre. Un viaggio attraverso i suoi affetti più cari, la musica, le vittorie a Sanremo, Eurovision, il tour europeo, i backstage dei successi.

Il documentario segue il cantautore lungo tutto il suo tour europeo, ma si spinge oltre la mera celebrazione musicale, per costruire una narrazione intima, fatta di momenti solitari, di bagni di folla durante le performance live e delle relazioni con le persone che hanno lasciato un segno nella sua vita personale: la famiglia, da sempre presente e suo punto di riferimento, gli amici, i collaboratori.

Un viaggio interiore che ha la musica come chiave di volta e dove l’amore e l’assenza trovano un luogo per poter coesistere e un veicolo d’espressione.

Eppure in questo docufilm ciò che si nota è l’incrollabile riservatezza del cantautore, sempre incisivo, riflessivo, molto posato, asciutto, che antepone grandi pause riflessive prima di parlare e non si sbilancia mai: “Non sono mai stato bravo a parlare di me, per questo ho iniziato a scrivere canzoni”, afferma durante l’intervista.

Quel che emerge da questo film è la sottile linea rossa che collega Orosei e Milano, felicità e malessere, fragilità e scrittura, e l’obbiettivo attraverso cui osserviamo i legami che la vita di Mahmood ha tracciato, è una lente che cambia forma e assume posture sempre diverse: animazione, filmini di famiglia, testimonianze di amici e familiari. Il doc. cambia stile, cambia forma e si adatta alla storia personale dell’artista. Ed è attraverso i suoi testi, le sue composizioni che si esprime al meglio, con autenticità; sono le sue canzoni che poi dialogano con il pubblico, e attraverso cui il pubblico lo vede e si rivede, in quella verità, instaurando un dialogo vero, perpetuo e percettibile. Questo è il suo talento più grande, comunicare il suo mondo a offrirsi da specchio per generazioni di persone, emozionare e scrivere, liberandosi un po’ del suo silenzio.

 Su Amazon Prime Video dal 15 novembre


Mahmood – Regia: Giorgio Testi; fotografia: Marco Artusi, Amilcare Canali, Luca Ciuti, Fabrizio Fichera, Dave Miller; montaggio: Luca Previtali; interpreti: Alessandro Mahmoud, Blanco, Carmen Consoli, Dardust, Anna Frau, Paola Zukar;  produzione: Red Carpet, Tulipani Management, Prime Video; origine: Italia, 2022; durata: 90’; distribuzione: Nexo Digital/Prime Video

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