Liam Neeson è un sicario, Guy Pearce un poliziotto, Monica Bellucci una spietata loro nemica. Sono così belli e affascinanti che è inevitabile chiedersi se sia una loro qualità immortale o se sia il cinema a renderli perfetti anche quando è passato del tempo. La carriera di Liam Neeson ha virato, a un certo punto, verso degli action movie in cui ha interpretato uomini soli e duri in cerca di giustizia, film che reggono tutti proprio grazie al suo carisma e alla sua sete di “giusta” vendetta. Anche Memory diretto da Martin Campbell si regge sulla sua interpretazione di un uomo in lotta contro tutti e contro la sua coscienza.
Sicario ormai prossimo al ritiro, Alex viene chiamato a svolgere un’ultima missione. Ma quando scopre che il bersaglio è una ragazzina, rifiuta di portare a termine l’incarico e si rivolta contro l’organizzazione che l’ha assoldato. La sua vendetta lo porta fino ai vertici del gruppo criminale, fino all’affascinante magnate immobiliare di El Paso Davana Sealma (Monica Bellucci) e al figlio, i quali sfruttano le vite di molti ragazzi innocenti. Si trova così inseguito dall’organizzazione criminale e dalla Fbi dell’agente Vincent Serra (Gut Pearce) ma in effetti è lui a dare la caccia a uomini meschini e vigliacchi che si rivelano tali soprattutto davanti alla sua pistola. Come sono potenti e arroganti quando si sentono al sicuro, così supplicano senza dignità e solo per la paura di morire quando sono braccati dal sicario ora giustiziere.
Memory è, dunque, un tipo di film che provoca la nostra indignazione verso crimini insostenibili, ma contemporaneamente ci poniamo l’interrogativo se sia lecito farsi giustizia da soli, se sia giusto che i colpevoli paghino senza seguire i percorsi e le procedure della legge. La risposta è che nella realtà la legge fa testo, ma intanto sosteniamo Liam Neeson nella sua sete di vendetta che è anche la nostra e che ci porta a uccidere senza pietà, almeno nella fiction de cinema.
Liam Neeson è implacabile e carismatico, Guy Pearce è sicuro e altrettanto carismatico, Monica Bellucci è condannata non da ora a essere la più bella del “reame” e lo è effettivamente sempre, anche in questo buon film dove interpreta una donna subdola e spietata. Martin Campbell dà ai tre attori il giusto spazio, e proprio in tale misura registica sta il meglio di questo Memory, nell’azione di uno e nelle conversazioni degli altri. Certo è che il sicario malato di Liam Neeson, che non ricorda molto bene ciò che fa e dubita di aver lui ucciso la ragazzina, lascia il segno, come se questo dubbio rendesse sospesa e senza senso la sua carriera e tutta la sua vita. La sua vulnerabilità non è nelle armi di chi lo insegue, ma nella sua coscienza e nei suoi ricordi che cominciano a vacillare e che non sono assetati di vendetta o di giustizia, ma di verità.
In sala dal 15 settembre
Memory – Regia: Martin Campbell; sceneggiatura: Dario Scardapane; fotografia: David Tattersall; montaggio: Gio Francesco; musica: Rupert Parkes; interpreti: Liam Neeson, Guy Pearce, Monica Bellucci; produzione: Cathy Schulman; origine: USA 2022; durata: 114’; distribuzione: Open Road films.