Tutto potrebbe essere molto più semplice, se la logica dei sentimenti e dell’amore non fosse continuamente intralciata nella realtà da trame incomprensibili di leggi antiquate e da una burocrazia incapace di stare dietro ai cambiamenti della società. Questo sembra suggerire Nata per te, la nuova opera di Fabio Mollo, che torna sul grande schermo insieme al documentario Semidei e dopo My Soul Summer (2022). E che sembra continuare il discorso iniziato con il film del 2017, Il padre d’Italia, in cui Luca Marinelli interpretava un trentenne gay che finiva col farsi carico di una figlia non sua.
Tratto dall’omonimo libro di Luca Mercadante e Luca Trapanese (pubblicato da Einaudi, 2018), Nata per te racconta la storia dell’adozione di Alba, una neonata con la sindrome di down abbandonata in ospedale, e di Luca (Trapanese), uomo single, omosessuale e cattolico, che lotta per ottenere l’affidamento e l’adozione della bambina. Il Tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, ma quante famiglie “tradizionali” dovranno dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione?
La storia di Trapanese è un puzzle di componenti incredibili, e se non fosse una storia vera, si penserebbe alla volontà programmatica di qualche sceneggiatore di mettere insieme troppe cose e di voler intrecciare una molteplicità di tematiche e di questioni. Sì, perché la storia di Luca e Alba è insieme tante cose: è la storia di una battaglia legale certo, un’indagine sullo stato delle leggi che regolano l’affido e l’adozione in Italia, ma è anche il racconto di una comunità, ovvero un’associazione per disabili di Napoli, e dell’ uomo fuori dagli schemi che l’ha creata. E soprattutto è una storia d’amore tra due persone che si sono incontrate a dispetto di tutto e di tutti, nati l’uno per l’altra.
Come raccontano gli sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda, quando si sono imbattuti nel libro Nata per te e nell’incredibile storia d’amore di Luca e Alba, hanno avvertito da subito un’urgenza che non sentivano da tempo e hanno capito di dover condividere questa storia con il grande pubblico. Cos’è una famiglia? Una famiglia è dove c’è amore. L’amore non conosce generi, contratti, bandiere. È questo il grande tema, il centro attorno a cui ruotano tutte le vicende e tutti i personaggi del film.
Interpretato da Pierluigi Gigante nel ruolo di Luca, e da Teresa Saponangelo nel ruolo dell’avvocata, e con la partecipazione di Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Iaia Forte e Antonia Truppo, il film cerca di restare il più possibile fedele alla realtà, in un equilibrio delicato che non vuole cedere all’ enfatizzazione e al moralismo. Le interpretazioni degli attori sono credibili e sono sostenute dallo sguardo partecipe del regista calabrese che, attraverso l’uso di una macchina da presa attenta ai dettagli e la scelta di una colonna sonora capace di amplificare i sentimenti, fa prevalere l’emotività dei personaggi, smarcandosi dal pericolo di appiattirsi solo sul racconto di fatti realmente accaduti. I protagonisti si compensano alla perfezione: Gigante fa trapelare le sue emozioni attraverso gli occhi e la sua interpretazione è più trattenuta, mentre la Saponangelo incarna una napoletana vulcanica, ottimista, piena di grinta, che non si perde mai d’animo. Anche i ruoli secondari sono ben tratteggiati e offrono un pretesto per raccontare altri sentimenti e contraddizioni. Inoltre, molte scene sono state girate nei centri gestiti dallo stesso Trapanese, con attori disabili nel ruolo di sé stessi.
Nata per te ha senza dubbio un buon ritmo e una buona costruzione; poco prima del finale si ha forse la sensazione che quell’intreccio si indebolisca e leggermente si disperda. Ma la sincerità dell’opera si impone e sembra raggiungere l’intento principale: portare al cinema una storia italiana che merita di essere conosciuta da un vasto pubblico, e che può diventare lo spunto per riflessioni anche a livello politico.

Il film di Fabio Mollo delinea in maniera chiara il punto esatto in cui siamo oggi in Italia su varie questioni molto importanti: le leggi in materia di adozione, quali possibilità ha un single di poter fare domanda, i diritti di cui godono (o non godono) le coppie omosessuali che desiderano avere figli, e il tema della disabilità, che ancora fa tanta paura. Trapanese è riuscito a scovare un’apertura in una legge che risale a ben quarant’anni fa e a trasformare l’affido di Alba in adozione, grazie a un articolo che consente a un single di adottare un bambino, qualora il bambino sia disabile. Ma ancora oggi, nonostante una società che reclama nuovi diritti ed è in continua evoluzione, un single non può fare domanda di adozione per un bambino normodotato.
Ribaltando il punto di vista tradizionale, e quello del titolo stesso, il film rivendica con forza che è Luca ad essere nato per Alba, e non il contrario, perché il vero diritto da difendere e da proteggere è quello dei bambini ad avere una famiglia, qualunque essa sia.
In sala dal 5 ottobre 2023
Nata per te –Regia: Fabio Mollo; sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Fabio Mollo; fotografia: Claudio Cofrancesco; montaggio: Filippo Montemurro; interpreti: Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Antonia Truppo, Iaia Forte, Giuseppe Pirozzi, Silvio Minichiello; produzione: Cattleya, Bartlebyfilm, Vision distribution, Ministero della Cultura, Sky; origine: Italia, 2023; durata: 113’; distribuzione: Vision Distribution.
Fa capire che tutti possono dare la vita anche chi non può procreare .omo, etero, single ,in copia.con l’adozione si può dare una seconda vita in modo pulito,coraggioso non c’è bisogno del malaffare dell’ utero in affitto ma di una buona legge sulle adozioni.rosana