Sicilia Queer Filmfest XIV° Edizione (Palermo, 25-31 maggio) – Una presentazione del programma

Da sabato 25 maggio fino al 1 giugno, lo spazio dei Cantieri Culturali della Zisa a Palermo si tinge di arcobaleno. Torna infatti per la sua Quattordicesima edizione il Sicilia Queer Filmfest, diretto ancora una volta da Andrea Inzerillo, tra le più importanti manifestazioni cinematografiche non solo per il territorio siciliano, ma per il Sud Italia. La nuova edizione conferma l’identità fluida del festival: da sempre qui l’utilizzo del termine “queer”, infatti, non viene utilizzato per confinarsi a un cinema di diritti civili legati alle lotte LGBTQ+, bensì per aprirsi alla singolarità, all’eccentricità (tutte possibili traduzioni italiane del termine) di opere in perenne sconfinamento. Come ebbe da scrivere Inzerillo in un manifesto programmatico sul festival “queer è dunque non soltanto ciò che devia dalla norma in campo di orientamenti sessuali ma anche, all’interno del mondo cinematografico, ciò che si contrappone ai modi più diffusi e mainstream di concepire il racconto di una storia, i suoi contenuti, la forma di produzione, la storia distributiva, la posizione dentro o fuori dagli sche(r)mi”.

Fuori dagli schemi è senza dubbio la regina del film d’apertura in anteprima nazionale: Tilda Swinton è infatti la protagonista della commedia surreale Problemista, esordio alla regia del comico Julio Torres prodotto niente meno che da Emma Stone. Fuori concorso altre gustose visioni inusuali in anteprima nazionale: Bonjour la langue, ultimo film (dal titolo godardiano) di Paul Vecchiali, scomparso nel gennaio 2023; Un prince di Pierre Creton, tra le opere più acclamate criticamente di Cannes 2023; il provocatorio musical Photo Booth del canadese John Greyson; Baldiga – Entsichertes Herz di Markus Stein, presentato all’ultima Berlinale, documentario sul noto artista visivo la cui vita fu stroncata dall’AIDS; a Berlino era passato anche Tú me abrasas di Matías Piñeiro, film ispirato ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese. Al regista argentino è inoltre dedicata la retrospettiva della sua opera completa, in collaborazione con Lago Film Fest, nella sezione Presenze che ogni anno approfondisce il lavoro di un autore contemporaneo.

Due i concorsi del festival: Nuove Visioni, Concorso internazionale di lungometraggi, è composto da 8 film di varia forma e genere, di cui 3 anteprime nazionali e 1 anteprima assoluta, e vede tra i titoli in lizza anche Gasoline Rainbow, già passato all’ultima edizione del festival di Venezia; il Concorso internazionale di cortometraggi, Queer Short, attraverso le sue 10 opere selezionate, segue invece “le traiettorie di un percorso segnato dalle categorie del pensiero transfemminista, all’incrocio tra memoria personale e dimensione collettiva”. A decretare i vincitori dei concorsi una giuria internazionale composta dall’attore francese Pascal Cervo, l’ex direttore artistico dei festival di Locarno e di Berlino Carlo Chatrian, la regista estone Anna Hints, la regista austriaca Marie Luise Lehner e la direttrice della rivista spagnola “Caimán” Jara Yáñez.

Gli altri omaggi e sezioni del festival intrecciano altrettanto audacemente lotta sociale e teoria: Carte postale à Serge Daney onora ogni anno un importante autore sotto il segno del grande critico dei Cahiers, di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni dalla nascita. Quest’anno sarà celebrato il grande regista svizzero Daniel Schmid con la proiezione della copia restaurata di The Written Face, La Paloma e Mirage de la vie: Portrait de Douglas Sirk. Alla pioniera del cinema lesbico Monika Treut sarà invece assegnato il premio Nino Gennaro e per l’occasione sarà proiettato il suo Die Jungfrauen Maschinen. Ultimo omaggio è quello nella sezione Retrovie Italiane dedicato quest’anno a Paul Morrissey nel cinquantennale del dittico fanta-orrorifico Il mostro è in tavola… barone Frankenstein e Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!. La sezione Eterotopie esplora ogni anno lo stato e la rappresentazione dei diritti civili in una specifica cinematografia. Quest’anno il focus è dedicato ovviamente alla Palestina con la riproposizione di Intervento Divino di Elia Suleiman e un breve percorso cinematografico curato da Davide Oberto.

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