Ryan Murphy nasce come regista cinematografico ma si specializza presto come autore di serie tv, che sono divenute tra le più viste e le più popolari. Basti ricordare American Horror Story del 2011 e American Crime Story del 2016. Ora su Netflix Murphy sta riscuotendo ancora un grandissimo successo con Dahmer-Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer e appunto The Watcher ideata con la collaborazione di Ian Brennan e composta da sette episodi di circa 50 minuti.
Tutti i mezzi infatti sono qui usati per far rimanere il pubblico incollato allo schermo: quando per esempio la storia diventa poco credibile si vira verso l’horror che non pretende il realismo, quando la storia funziona, l’atmosfera si fa ambigua e inquietante come nei migliori thriller. Basata su una storia vera, ripensata secondo dinamiche artistiche e commerciali, in The Watcher si racconta di una famiglia americana che si trasferisce in una grande casa lontana dal caos cittadino, la casa dei sogni, nella quale investono tutto di loro stessi, soldi, tempo, aspettative di vita.
Ma, appena entrati, vengono accolti e, in verità, circondati da vicini alquanto strani, invadenti e un tantino sinistri. Questo “tantino” è fondamentale perché gli spettatori credano alla volontà della famiglia di non lasciare la casa: la regia infatti presenta tutti i vicini subito, nel primo episodio, e li presenta come inquietanti e con problemi psichici, tali da fare paura e da far scappare qualunque famiglia; ma non la nostra che pur ricevendo delle lettere minacciose da un misterioso osservatore (quello appunto del titolo) decide che i vicini sono strani ma non troppo, un pochino sinistri, ma tollerabili, come il misterioso osservatore di fronte alla cui vigliaccheria non vogliono scappare.
Loro la casa non la lasceranno, l’hanno sognata, l’hanno conquistata e ora la difenderanno. Il sogno americano, una realtà che lo mette in crisi e la volontà di difenderlo a qualunque costo. Molte volte durante la visione della miniserie si è indotti a pensare che preservare tale sogno, il proprio sogno, rischiando la vita e quella dei propri cari non sia giusto e moralmente accettabile, ma forse in America è al contrario morale difendersi e farlo con ogni mezzo. Qui ci si protegge soprattutto a livello psicologico, cercando cioè di non impazzire e di scoprire chi è l’osservatore e il perché dell’atteggiamento ambiguo dei vicini: perciò si ricorre alla polizia e all’investigatore privato, ma le piste seguite non porteranno a niente.
E allora, di nuovo, solo la tenacia, del tutto americana, di salvare la loro proprietà, porterà il padre di famiglia a scoprire sette sataniche e passaggi segreti, club “psicologicamente” elitari, poliziotti coinvolti nel complotto, adolescenti troppo interessati alla propria figlia.
Ryan Murphy si muove tra David Lynch e Dan Brown, in altri termini, tra il genio e l’intuizione, comunque creativa, di un congegno popolare oliato a perfezione: dunque una serie, The Watcher, contemporanea, risulta simile nella ricerca del mistero alle opere dello scrittore di bestseller oltre ad essere ricca di atmosfere retrò che ricordano appunto quelle del cinema lynchiano.
Tuttavia il valore di questo serial che sta riscuotendo molto successo non consiste solo nel suo gradimento popolare ma anche nella capacità dei suoi autori di esaltare le due anime del thriller seriale: il mistero che sempre si rinnova a ogni fine episodio e, più tecnicamente, la suspense esaltata attraverso la messa a fuoco a turno dei vari personaggi, le cui caratteristiche diaboliche creano sempre nuova tensione.
Il lavoro degli ideatori della serie nonché registi dei vari episodi è didatticamente interessante, per trasmettere come gestire il ritmo, come catturare l’attenzione, come rendere credibile e avvincente una storia misteriosa. In più anche l’interpretazione degli attori è magistrale: da Naomi Watts e Bobby Cannavale a Mia Farrow e Margo Martindale, tutti sono credibili e intensi, anche quando la storia li mette un po’ alla prova nel fargli sostenere il peso degli eventi.
Su Netflix
The Watcher- ideatori: Ryan Murphy, Ian Brennan da “The Haunting of a Dream House” di Reeves Wiedeman; fotografia: Frank Kupper; montaggio: Jason McCormick; musica: Morgan Kibby, David Klotz; interpreti: Naomi Watts, Bobby Cannavale, Mia Farrow, Margo Martindale, Isabel Gravitt, Luke David Blumm, Jennifer Coolidge, Richard Kind, Christopher McDonald, Noma Dumezweni, Joe Mantello, Henry Hunter Hall; produzione: Ryan Murphy Productions; origine: USA, 2022; durata: 44’-52’ episodio; distribuzione: Netflix.