200 metri di Ameen Nayfeh

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200 metri, film d’esordio del palestinese Ameen Nayfeh, già vincitore del premio del pubblico delle Giornate degli autori alla 77° Mostra del cinema di Venezia,   riesce a raccontare con semplicità e attraverso lo sguardo di una famiglia divisa da una distanza di “soli”200 metri, la storia e le conseguenze pratiche di un conflitto insanabile che porta allo scoperto ferite e drammi che la gente comune soffre nel quotidiano. 

“200 metri è la mia storia” ha dichiarato il regista. “È la storia di migliaia di palestinesi e, sicuramente, le storie possono cambiare la vita. […] Qui, in Palestina, siamo abituati ad adattarci a nuove situazioni, a fare come viene detto e a camuffare i nostri sentimenti. Ma questo non dovrebbe essere più accettabile. La libertà di movimento è un diritto umano fondamentale che appare come una favola in una realtà così brutale”. 

Mustafa (Ali Suliman) e Salwa (Lana Zreik), che cercano in tutti i modi di tenere compatta la famiglia,  vivono  in  Palestina in due luoghi differenti,   divisi dalla barriera di separazione israeliana: lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano e ha scelto di vivere  oltre la barriera, separato a malincuore dalla famiglia che ama con devozione. I due coniugi si scorgono a distanza, l’uomo comunica con un linguaggio tutto suo l’amore per la famiglia, attraverso le luci intermittenti che in lontananza lasciano emergere la presenza l’un dell’altra.

Nonostante la distanza e le difficoltà imposte dalle circostanze c’è amore, cura e desiderio di ri-compattarsi e i due riescono, attraverso un linguaggio simbolico a trovare la loro forma di comunicazione speciale e una sintonia che li tiene uniti. Quando l’amato figlio subisce  un brutto incidente l’uomo, disperato,  si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negata la possibilità di entrare. L’amore di un padre – si sa- non conosce  ostacoli e  Mustafa, deciso a voler raggiungere il piccolo, comincia un rocambolesco   viaggio della speranza  lungo duecento kilometri con altri passeggeri, che come lui, per motivazioni diverse, cercano di superare la barriera della distanza. 

I simbolici 200 metri diventano  200 kilometri ovvero la distanza che separa Mustafa e i suoi compagni di viaggio dall’obiettivo e dalla speranza di una nuova vita, di un nuovo lavoro, o –nel caso del nostro protagonista-dalla possibilità di ritrovare i propri affetti più cari.

Pur essendo un film spiccatamente politico che prende le fila da un dramma familiare, l’attenzione del regista si concentra sulle conseguenze che la separazione ha sugli esseri umani e sulla volontà di far luce sulle barriere e muri invisibili che nascono da quelli fisici e reali. Nayfeh, con semplicità e con una narrazione asciutta, centra perfettamente l’obiettivo amalgamando sapientemente  diversi elementi  tra di loro: 200 metri è un originale e strampalato road movie, un dramma familiare e politico al tempo stesso  che a tratti  si ammorbidisce alleggerendo il pathos con una punta di lieve ironia. 

Di fondo c’è il desiderio di far luce sul dramma quotidiano vissuto da milioni di persone e  il  racconto del“ percorso” di Mustafa che gradualmente cresce di ritmo,  riesce ad essere intimo  nel racconto di un amore capace  di superare le barriere e corale nella parte dell’avventuroso viaggio, che accomuna inevitabilmente solitudini unite dall’intento di voler andare oltre l’ostacolo della delimitazione spazio-temporale definita da una barriera che non è solo fisica ma anche simbolica e reale al tempo stesso. 

Nayefeh, puntando sulla storia del protagonista e della sua famiglia,  riesce ad essere empatico ed efficace senza scadere nella retorica emotiva: il nucleo intimo di Mustafa vive la non semplice situazione  dignitosamente e non in uno stato di estremo disagio e di arretratezza culturale. 

200 metri, equilibrando adeguatamente diversi registri,  non gioca sull’esasperazione della drammatizzazione per colpire nel segno ma racconta con realismo autenticità e una punta di tenerezza,  il viaggio del protagonista, che è  il triste destino comune che lo lega a tanti altri. 

In sala dal 25 agosto


Cast & Credits

200 metri  – Regia: Ameen Nayfeh; sceneggiatura: Ameen Nayfeh; fotografia: Elin Kirschfink; montaggio: Kamal el Mallakh; interpreti principali: Ali Suliman, Anna Unterberger, Motaz Malhees, Lana Zreik, Gassan Abbas; produzione: Film i Skåne, MeMo Films, Odeh Films;  origine: Palestina, Giordania, Qatar, Italia, Svizzera 2020; durata: 96’; distribuzione: I Wonder Pictures.

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