Tofu in Japan – La ricetta segreta del Signor Takano di Mitsuhiro Mihara

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Il tuo tofu è buono

È quella ricerca del minimo, delle piccole cose della vita quotidiana che è marchio di fabbrica giapponese. Come se nella corsa e rincorsa di questo mondo capitalista e globalizzato, i registi giapponesi volessero tornare all’umano, all’artigianato che il prodotto non lo prepara e confeziona al nastro trasportatore, bensì nella bottega (il tugurio) utilizzando mani gentili ed esperte. E così la preparazione del tofu diventa corrispettivo della cura della vita, in tutte le forme e di chiunque, giovani, vecchi, malati, sani…

Tatsuo (Fuji Tatsuya) è un adorabile vecchio. Imbronciato, permaloso ma saggio, spende la vita nel lavoro, lavorando in bottega e cucinando vari tipi di tofu. Il suo è

Il miglior tofu della città

E continue sono le richieste di venderlo nei supermercati, ma la sua paura è quella che il tofu con l’aumentare della produzione ne perda in qualità. Ad affiancarlo nel lavoro c’è la figlia Haru (Kumiko Asôù). Ormai cinquantenne, un matrimonio naufragato alle spalle, è gentile quanto timida,  scottata dalla vita. Tra padre e figlia c’è un rapporto di affetto, quel tipo di rapporto che non ha bisogno di parole ed è formato da gesti quotidiani, ormai in sordina. Ma d’improvviso Tatsuo scopre di non stare bene.

Consapevole che la sua eventuale dipartita lascerebbe la figlia nella solitudine, si adora per trovarle un marito insieme alla sua combriccola di amici. Eppure la vita è imprevedibile, e chi cerca amore, amore trova. E non solo per gli altri, magari anche per sé. Ma come accorgersi di amare?

Tofu in Japan – La ricetta segreta del Signor Takano del regista Mihara è un film delicato. A riprendere quell’attenzione al dettaglio della quotidianità e quell’amore per una vita di piccole cose, una narrazione nella quale dramma e comicità s’intrecciano, senza mai scadere nel tragico né nella risata sguaiata. Varie le storie che s’intrecciano, varie le vicende. I personaggi principali sono ben delineati e amabili, quelli secondari creano un contorno funzionale alla storia e non stonano, contribuendo al contempo alla creazione di un’atmosfera prettamente giapponese, ordinata e accogliente. La fotografia ha dei buonissimi meriti, tra cui quello di avere carattere, la soundtrack è bisbigliata ma coerente e l’alternanza di immagini a riprendere il vivere nipponico dona calma e respiro alla pellicola.

L’importante è ricordarsi di aver esistito e di essere stati felici

Vincitore del Golden Mulberry Award al “Far East Festival” di Udine nel 2024, assegnato dal pubblico, Tofu in Japan è un ottimo film natalizio, anche se non parla del Natale. Questo perché tocca il tema principe delle feste, la famiglia. Mihara ci ricorda che una famiglia è fatta di relazioni silenti, e che coloro che sono legati dalle relazioni spesso non hanno parole per parlare di sentimenti. Si rifugiano nel silenzio, non detto, dando per scontato di volersi bene. Ogni tanto è bene ricordarselo, magari parlando di altro. Magari di tofu.

Il tuo è il tofu più buono

Dal 19 dicembre in sala


Tofu in Japan – La ricetta segreta del Signor Takano (Takano Tofu) Regia e sceneggiatura: Mitsuhiro Mihara; fotografia: Shûichirô Suzuki; interpreti: Tatsuya Fuji (Tatsuo Takano), Kumiko Aso (Haru Takano), Kumi Nakamura (Fumie Nakano), Yuu Tokui, Masato Yamada, Jyo Hyuga, Miyako Takeuchi, Daikichi Sugawara, Katsuya Kobayashi; produzione: Far East Films, Tokyo Theatres Company; origine: Giappone, 2023; durata: 119 minuti; distribuzione: Academy Two.

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