Califano di Alessandro Angelini

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Il giovane malinconico, bello fuori e delicato dentro, tenuto in piedi dall’incontro tra parole e musica, prima che da ogni altra cosa. Mostra questi contorni, conduce a queste sintesi, il ritratto di Franco Califano che Rai1 propone stasera, in prima serata e in prima visione, attraverso il TV movie diretto da Alessandro Angelini, tratto dal libro Senza manette, scritto dallo stesso cantautore insieme a Pierluigi Diaco.

Si intitola Califano, semplicemente, a testimoniare una ricerca di asciutta e lineare sostanza. Compito non facile vista la sfuggente immersività del personaggio; ma al lavoro, in questa direzione, si mette con coraggio e luminosa bravura Leo Gassmann, producendo un impasto lodevole, per certi versi inaspettato (vista la sua non esperienza in campo recitativo) di mimesi e distanza, di rievocazione sussurrata più che di netta imitazione. Cantante anche lui, però, riesce a evitare dall’inizio alla fine l’involontaria parodia o peggio ancora la sgradevole caricatura. Anzi, arriva a toccare, il sorprendente Leo Gassmann, le preziose corde dell’umano in diversi passaggi, arricchendo non poco un racconto controvento, nel tempo nostro votato alle spaziosa serialità e in certi casi – spesso musicali e in generale biografici – alle docuserie non di rado notevoli. Si veda per esempio la Raffa di Daniele Luchetti su Disney+.

Se nel film precedente sul “califfo”, Non escludo il ritorno (2014), per il cinema e la regia Stefano Calvagna, con un super mimetico (e anche bravo) Gianfranco Butinar, gli anni di partenza erano gli ultimi dell’artista romano, qui si comincia dai suoi esordi nei primi anni sessanta, per attraversare un’abbondante ventina d’anni fatta di affetti primari (la madre) e di assenza paterna (il padre di Califano morì presto), di incontri sentimentali, artistici e professionali: dal matrimonio, appena ventiduenne, con Rita (da cui nacque la sua unica figlia) alla relazione con Mita Medici. Dall’amicizia indissolubile con Antonello Mazzeo, agli incontri con Edoardo Vianello, Gianni Minà e Ornella Vanoni, e poi Mia Martini, la scoperta dei “Ricchi e poveri” fino all’amicizia controversa con Francis Turandello. In mezzo i passi artistici, tra Roma e Milano, i successi e le cadute, la gloria e la polvere. Le canzoni, ovviamente, e soprattutto i conti sempre aperti tra un ragazzo dal passato non facile e la vita da affrontare là fuori, nella sua bellezza e complessità. Cerca di catturare quel misto di sensibilità e inquietudine che furono la fatica e la grandezza di Franco Califano, il film scritto da Isabella Aguilar e Guido Iuculano. La loro sceneggiatura si mette sulle tracce di una bontà d’animo venata di disperata vitalità, di quella passione per la libertà e per la vita stessa intrise della malinconia che si respira in certe immortali composizioni musicali di Franco Califano. Il risultato é un’opera volenterosa, attenta e rispettosa del soggetto affrontato, al netto della evidente  difficoltà di racchiudere in un’ora e mezza di buone ricostruzioni ambientali, le numerose sfumature e le tante avventure non solo artistiche di una personalità unica, ricca e complessa. 

In onda l’11 febbraio 2024 su Ra1 1 ore 21,25


Califano – Regia: Alessandro Angelini; sceneggiatura: Guido Iuculano, Isabella Aguilar; fotografia: Nicola Saraval; montaggio: Angelo Nicolini; interpreti: Leo Gassmann, Giampiero De Concilio, Valeria Bono, Bianca Ceravolo, Angelica Cinquantini, Angelo Donato Colombo, Jacopo Dragonetti, Andrea Dugoni, Rosa Palasciano, Antonio Perna, Celeste Savino, Tiziano Scirè, Simone Spinazze; produzione: Greenboo Production in collaborazione con Rai Fiction; origine: Italia, 2024; durata: 90 minuti; distribuzione: Rai1.

 

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