Femminile Singolare di autori vari

  • Voto

Sette cortometraggi – molto brevi – che raccontano, a volte con incisività, a volte rimanendo in superficie, i tanti aspetti della donna: una protagonista coraggiosa, forte, piena di gioia ma al tempo stesso  intimorita e insicura, a tratti molto intraprendente, altre volte divisa tra scelte difficili da compiere.

Femminile Singolare, che in alcuni episodi può contare sulla partecipazione , tra l’altro, di Monica Guerritore o di Catherine Deneuve, raccoglie le storie di protagoniste che combattono, si ribellano, rompono il silenzio, superando i loro stessi limiti. Le vite di tante donne si guardano da lontano, forse si incrociano o si intravedono a malapena, in alcuni episodi c’è una maggiore predisposizione all’approfondimento, altre volte le storie sono appena sfiorate e lo sguardo serve solo a dare una prospettiva delle tante sfaccettature dell’essere donna.

 Rise of a Star e Ballerina, che sicuramente colpiscono per la loro struttura originale e per la fotografia molto curata, pongono al centro il corpo femminile, come impulso vitale (il primo) e come oggetto di desiderio (il secondo).

 Rise of a Star, nella sua essenzialità, riesce a comunicarci la difficile scissione interna della protagonista, divisa tra l’amore per la danza e il desiderio di accogliere una nuova vita, felice per il nuovo che sta crescendo in lei, e al tempo stesso preoccupata per il corpo che sta lentamente cambiando ammorbidendo le linee nervose e definite della sua esile figura. L’eterno conflitto femminile tra carriera e maternità insomma, affrontato però, da una prospettiva interessante e costruttiva.

Anche in Ballerina, come accennato, il corpo è un elemento centrale, ma questa volta è oggetto di desiderio, viene “analizzato” vivisezionato e invaso dal mondo esterno. Il corto è uno sguardo sulla complicata vita notturna di una non bene identificata, desolata periferia in cui  una prostituta scaricata di notte da un’auto, si rialza con difficoltà e sale su un autobus. Nel tragitto notturno nella mente della donna, realtà e sogno si confondono allacciando una sorta di terza dimensione.

Il corpo femminile, quindi,  ma non solo. L’essere donna, in femminile singolare attraversa anche il conflitto generazionale e ancor di più  l’essere madre nelle sue più diverse e complicate sfaccettature: in Il vestito da sposaWaiting for e Hand in Cap  la relazione tra mamma e figlia/o riveste un ruolo fondamentale, nell’incontro e nell’accoglienza (ad esempio in Hand in Cap) come nello scontro e nella difficoltà comunicativa.

Ostinata a comprare un meraviglioso vestito da sposa per sua figlia a tutti i costi, nonostante le evidenti difficoltà economiche,  il sogno di Deborah diventa quello della mamma Simona,  preda della sua stessa ossessione, compensazione di una vita che non sembra averle regalato tanti sogni e speranze. E così, sogna una nuova vita al posto di sua figlia.

Difficile e delicata, da un punto di vista completamente diverso, la maternità affrontata in Hand In Capuna madre di quarant’anni, vive con il figlio Andrea, affetto da gravi danni motori e neurologici.  Lui sente la necessità di esplorare la sessualità e di masturbarsi e lei, impotente, non sa come aiutarlo. Un corto sull’amore senza limiti di una madre.

Ambientato in una location insolita, Waiting for è invece focalizzato proprio sullo scontro generazionale che da diffidenza si evolve in dialogo e poi, finalmente incontro.

Raccogliendo differenti realtà,  Femminile singolare  sa mettere a confronto diverse  generazioni di donne, ponendole in una sorta di scontro, il cui esito è spesso la ricerca di una via di fuga da una realtà esterna che suona ancora, in alcuni contesti, troppo invadente o poco accogliente.

Come succede in Ajo, dove Zana, la protagonista, dapprima si mostra accogliente nei confronti di una tradizione che recide ogni minima libertà decisionale, poi matura nel silenzio del sedile posteriore dell’auto la sua ribellione e decide, con un gesto finalmente liberatorio, di scappare da una realtà che non sente più sua e che non la rispetta. Stessa tematica, anche se  in maniera diversa, risuona anche in Revirgination, in cui una coppia  in Albania alle soglie del 2020 decide di sposarsi, ma dovrà affrontare la madre dello sposo, che secondo le antiche tradizioni del luogo, deve essere presente la prima notte delle nozze, per assicurarsi che ragazza sia effettivamente vergine.  La coppia la spunterà in maniera ironica e per così dire “leggera”.

Questo film collettivo, dunque, sfiora e accarezza l’essere donna in tanti modi, regalando allo spettatore diversi spunti di riflessione , proprio perché le storie sono spesso attuali e singolari, ma la brevità dei singoli episodi, come già accennato, non permette di entrare nel vivo della storia, di empatizzare con le protagoniste e di approfondirne i contenuti: il risultato è paragonabile a un bel volo dall’alto senza la possibilità di scendere, di fare sosta e di godere della bellezza dei luoghi appena sfiorati.

Nell’affrontare tematiche importanti, Femminile singolare  risulta, alla fine, un buon tentativo (parzialmente riuscito) che avrebbe meritato un maggiore approfondimento psicologico dei vari aspetti e una struttura d’insieme più organica e meno sfilacciata. Si percepiscono tanti lati della femminilità senza, però, “viverli” in profondità.

In sala dall’11 maggio


Cast&Credits 

Femminile singolare  – Regia: Matteo Pianezzi, Kristian Gianfreda, James Bort, Rafael Farina Issas, More Raça, Adriano Morelli, Elena Beatrice, Daniele Lince; sceneggiatura:  Matteo Pianezzi, Nicola Guaglianone, Kristian Gianfreda, Filippo Brambilla, Eleonora Bordi, Stéphane Landowski, Alessandro Padovani, More Raça, Elena Beatrice, Daniele Lince, Giulia Pace, Chiara Lalli, Roberto Tomeo; fotografia: Luca Cestari, Sandro Chessa, Luca Nervegna, Andrea Manenti, Vincent Paquot, Elena Chiappa, Latif Hasolli, Elton Dardha, Erald Deda; montaggio:  Corrado Iuvara, Irene Vecchio, Ilario Monti, Isabella Guglielmi, Daniele Lince, Guillaume Landras, Don Raça; interpreti principali: Monica Guerritore, Catherine Deneuve, Violante Placido,Agnese Claisse, Pierre Deladonchamps, Dorothée Gilbert; produzione:  Fulldawa Production, CSC Production, Coffee Time Film, Arena, Zen Movie, Frame by Frame, AR Production; origine: Italia, Francia, Kosovo, 2022; durata: 92’; distribuzione: Artex Film

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *