Glass Onion – Knives Out di Rian Johnson

  • Voto
2

Avvertiamo subito: questa è una stroncatura radicale, magari controcorrente rispetto ad altre recensioni che potreste leggere a riguardo– chi vuole prosegua.

Sbagliare tutto con un film è difficile, così come renderlo perfetto. E Glass Onion – Kinves Out rappresenta un esempio perfetto di film sbagliato, in tutto – e questo è dunque il suo unico merito. A tratti è talmente ridicolo da far pensare che sia stato fatto volutamente così, in modo spiritoso. Ma per onestà intellettuale, bisogna anche aggiungere che il regista Rian Johnson non aveva offerto prove tali da rendere tale opzione credibile, anzi, ha diretto altri film piuttosto improbabili. Basti pensare a Star Wars: gli ultimi Jedi (2017), il peggiore episodio dell’intera saga lucasiana, e già nel precedente Cena con delitto – Knives Out (2019, anch’esso visibile su Netflix), non aveva dato buona prova di sé a nostro avviso, anche se aveva avuto un grandissimo successo di pubblico. Qui però ha superato se stesso.

Siamo in piena pandemia e il multimiliardario Miles Bron (Edward Norton), proprietario della Alpha Industries, organizza una cena con delitto presso la sua immensa magione, denominata “Glass Onion”, su un’isola del mar Egeo. Gli invitati sono i suoi migliori amici: Claire Debella (Kathryn Hahn), governatrice del Connecticut; Lionel Toussaint (Leslie Odom Jr), scienziato a capo della sezione ricerca e sviluppo di Alpha Industries; Birdie Jay (Kate Hudson), un’eccentrica stilista; Duke Cody (Dave Bautista), un twitcher e youtuber affiliato all’estrema destra; Cassandra “Andy” Brand (Janelle Monáe), ex-partner in affari di Miles. Alla festa prenderanno parte inoltre Peg (Jessica Henwick), l’inseparabile assistente di Birdie, e Whiskey (Madelyn Cline), fidanzata di Duke. Il giorno della partenza per l’isola si presenta anche il celebre detective privato Benoit Blanc (Daniel Craig): all’arrivo sull’isola, il padrone di casa Miles dichiara di non averlo mai invitato, e i due convengono che la sua presenza lì sia uno scherzo organizzato da uno degli ospiti.

Già nella presentazione di questi personaggi, il montaggio frenetico e lo schermo in split screen diviso in tre o cinque inquadrature fanno presagire il peggio, che in effetti si concretizza durante tutto il resto della narrazione. Costumi e scenografie kitsch e di cattivo gusto lo caratterizzano, tanto da far pensare, al di là di un divertissement comunque non riuscito, che il tutto voglia diventare una satira della vita dei grandi miliardari, quelli che dominano la scena mondiale, suscitando curiosità, invidia e morbosità. Ma non sembra che sia così, perché dopo un’ora di scemenze, battute inutili e vestiti invedibili, il film inizia a prendersi sul serio. Il regista vorrebbe suggerirci che quanto abbiamo visto nella prima parte era ridicolo perché ridicoli sono i personaggi, ricchi avidi e senza scrupoli, ma ancora più ridicola risulta la parte successiva dove si vorrebbe descrivere le intuizioni e le deduzioni del grande detective Blanc, in realtà tra i peggiori segugi mai visti sullo schermo. La sua ricerca e il suo acume sono descritti da un flashback che promette grandi rivelazioni, ma alla fine la vittima sarà uccisa tramite … (non vogliamo, ovviamente rivelare qui come) e l’assassino sarà scoperto da Blanc proprio per questo fatto banale, insomma che gran tocco di originalità!

Tutti gli attori sono umiliati, dalle star a quelli meno noti, da una regia senza nerbo, tanto che, per esempio, l’espressività di Edward Norton viene azzerata, non perché il suo personaggio sia ottuso – l’avidità non è degli stupidi ma dei meschini – ma perché è usata in modo inappropriato là dove dovrebbe andare ad incidere.

Montaggio, costumi, scenografia, direzione degli attori, musica, sceneggiatura – il tutto culminante in una regia pessima che fa rivalutare i recenti film da Agatha Christie, per altro non molto originali ma ben fatti, diretti da un calibro assolutamente diverso come quello di Kenneth Branagh, parliamo di Assassinio sull’Orient Express (2017) o Assassinio sul Nilo (2022). E che fa rimpiangere una vecchia opera come Invito a cena con delitto (1976) di Robert Moore, in cui davvero la demenzialità, l’ironia e la poesia rivelavano l’intento di una satira pungente e molto divertente.

Inutile aggiungere altro, anche se è impossibile sorvolare sulla prova dell’ex-wrestler Dave Bautista, anche lui assolutamente incolpevole, ma ugualmente sconcertante, con pistola nel costume da bagno e vittima di un’allergia improbabile più che misteriosa all’ananas. E chiudiamo così per carità di patria.

Su Netflix


Glass Onion – Knives Out – Regia: Rian Johnson; sceneggiatura: Rian Johnson; fotografia: Steve Yedlin; montaggio: Bob Ducsay; musica: Nathan Johnson; interpreti: Daniel Craig, Edward Norton, Kate Hudson; produzione: T-Street; origine: USA 2022; durata: 140’; distribuzione: Netflix.

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