Il frutto della tarda estate di Erige Sehiri

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Erige Sehiri racconta, con una buona dose di leggerezza e di frivolezza,  una storia semplice intessuta di sguardi, piccoli segreti,  confidenze e riesce, senza eccedere in facili sentimentalismi,  a renderla un fedele -e divertente –  specchio di una collettività, quella femminile, dipinta in una giornata qualunque di lavoro. La presenza maschile c’è e fa parte dell’intreccio, ma è sempre funzionale alla scoperta o all’evoluzione di una o più protagoniste femminili.

La giovane regista franco-tunisina nel 2018 aveva diretto con discreto successo La voie normale,  un documentario “diretto” sui disastrosi binari delle ferrovie tunisine che raccontava la difficile situazione del paese post Ben Ali.

L’ultimo – e ben confezionato – lungometraggio di Erige Sehiri, Il frutto della tarda estate, è delicato, accattivante, malizioso, capace di raccontare, omettere e nascondere segreti, quelli sussurrati all’ombra del frutteto di fichi,  un luogo senza tempo dove si svolge gran parte dell’intreccio.

L’autrice e regista, giocando sull’intreccio di sguardi e sui rapporti di forza e di complicità che si instaurano in una giornata di lavoro come tante, ci regala un bel ritratto del conflitto generazionale e del rapporto conflittuale e acerbo al tempo stesso  tra i due sessi in piena età post adolescenziale.

Ragazzi giovani -uomini e donne-  lavorano infatti nel pieno di una calda  estate alla raccolta della frutta: chi per pagarsi gli studi, chi,  in vista delle tanto agognate nozze. All’ombra degli alberi di  fichi e sotto lo sguardo delle  anziane donne che smistano fichi mentre lanciano occhiate distratte alle dinamiche tra i più giovani, nascono naturalmente flirt innocenti e si disegnano traiettorie,  dinamiche ed evoluzioni di nuovi rapporti.

Recensione: Under the Fig Trees - Cineuropa

Alcune scene, le più spensierate, ricordano l’atmosfera di un altro bel film presentato nel 2021 alla Festa del Cinema di Roma, Hive, dove dominava, su tutto,  la sorellanza, il lavoro e  la solidarietà femminile. L’opera di debutto di Blerta Basholli, ispirata ad una storia vera, era però  ben più drammatica, disperata e ruvida di questa. Le donne, capaci di costruire una piccola impresa di successo, venivano dipinte e raffigurate attraverso la fatica e il lavoro della loro amata terra.

Erige Sehiri invece, inquadra le relazioni interpersonali e il modo di intrecciare i rapporti tra più giovani, riuscendo a fotografare le dinamiche generali presenti in una collettività giocando finemente sulle sfumature, su dialoghi accennati e sui contrasti.

Il mondo in cui vivono le protagoniste è dichiaratamente patriarcale, e le giovani, per sognare una nuova speranza e una vita diversa, devono apportare e sentire profondamente un cambiamento, che diventa reale non solo mostrando libertà nell’indossare abiti leggeri e colorati, frivolezza nel chiacchiericcio con i ragazzi e modernità nell’utilizzo degli smartphone – ma soprattutto il loro punto di svolta è in una decisa evoluzione nel  vivere la naturalezza di poter flirtare senza sentire sulla pelle il peso di creare scandali o senza aver timore di dar voce a chiacchiere inutili.

Perché è questo l’altro mostro interiore che rischia di crescere dietro lo sguardo furtivo dei più esperti, nonostante l’apparente leggerezza delle risatine e degli sguardi rubati sotto l’ombra del frutteto: la vergogna e il timore di osare e di non essere quindi “accettate”. Bellissima  e liberatoria la scena finale, che racchiude in pochi minuti la spensieratezza, la libertà e la frivolezza di un’età in cui basta molto poco  per sentirsi leggeri, complici e uniti, nonostante tutto.

 

Film d’apertura della  32° edizione del FESCAAAL (Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina) domenica 19 Marzo presso il Cinema Fondazione Prada a Milano (Largo Isarco, 2).

In sala dal 23 marzo 2023.


Cast & Credits

Il frutto della tarda estate (Under the Fig Trees) – Regia: Erige Sehiri; sceneggiatura: Erige Sehiri, Peggy Hamann, Ghalia Lacroix; fotografia: Frida Marzouk; montaggio: Erige Sehiri, Hafedh Laaridhi, Ghalya Lacroix; musica: Amin Bouhafa; interpreti: Ameni Fdhili, Fide Fdhili, Feten Fdhili, Samar Sifi, Leila Ouhebi, Hneya Ben Elhedi Sbahi,Gaith Mendassi, Abdelhak Mrabti, Fedi Ben Achour, Firas Amri; produzione:  Henia Production, Maneki Films; origine: Tunisia/Svizzera/Francia 2022; durata: 92 minuti; distribuzione: Trent Film.

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