Spider-Man: Across the Spider-Verse di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson

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Dopo il grande successo di Spider-Man: Un nuovo Universo, film capace di strappare nel 2018 un Oscar alla Disney e di segnare un’evoluzione importante nell’animazione contemporanea, Spider-Man: Across the Spider-Verse rappresenta il secondo capitolo di una trilogia che si concluderà nel 2024 con Beyond the Spider-Verse.

Prodotto dalla Sony, il film segna dunque il ritorno di Miles Morales, personaggio Marvel diventato nel corso degli anni sempre più popolare. Dopo aver salvato il multiverso nel primo episodio, Morales ora vive a Brooklyn dove trascorre una normale esistenza da supereroe teenager, tra impegni scolastici e litigi con i genitori. Fino a quando non riappare nella sua cameretta Gwen Stacy, che nel frattempo è entrata a far parte della Spider Society, un gruppo di spider-man capitanati da Miguel O’Hara, il cui scopo è quello di proteggere il Multiverso e salvaguardare la vita. La nuova minaccia è rappresentata da La Macchia, uno scienziato pazzo trasformatosi in criminale in seguito all’esplosione dell’acceleratore Alchemax del primo film. Miles, trasportato nel Multiverso, si trova a dover fronteggiare non solo il nuovo nemico, ma anche i contrasti con gli altri Ragni-eroi: solo e in disaccordo con gli altri, Morales è chiamato a ridefinire il proprio ruolo di eroe per poter salvare le persone che ama di più.

Gli sceneggiatori Phil Lord e Cristopher Miller, già autori del primo episodio, alzano il tiro e costruiscono una storia complessa e stratificata, che sa parlare alle diverse età degli spettatori. Oltre agli inseguimenti mozzafiato e ai combattimenti tra supereroi, a guidare la narrazione sono soprattutto conflitti di ordine sentimentale e famigliare. Un grande racconto di formazione dove i genitori hanno paura che i figli crescano troppo rapidamente, i figli hanno paura di crescere e al tempo stesso  fretta di emanciparsi, e dove soprattutto ogni azione comporta delle conseguenze. Ogni supereroe conosce questo peso e sa che ogni potere porta con sé un conflitto: “salvare una persona o salvare il mondo?”

Se dunque la scrittura sa conferire profondità al film, sono l’aspetto visivo e il lavoro sulla forma a fare di Spider-Man: Across the Spider-Verse un cinecomic che si distingue dagli altri e che rappresenta uno step ulteriore anche rispetto al primo tassello della trilogia.

Diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, il film è una vera e propria esperienza sensoriale, un viaggio quasi allucinatorio tra le dimensioni spazio temporali che diventa anche viaggio tra forme, generi, colori e stili di animazione ogni volta diversi. L’idea narrativa del Multiverso viene sfruttata attraverso una moltiplicazione degli scenari e del potenziale visionario: il risultato è uno spettacolo per gli occhi, un mosaico di soluzioni visive e cromatiche che sa ammaliare lo spettatore e che al tempo stesso non delude i fan per la quantità di riferimenti, citazioni e omaggi ai vari personaggi della saga Marvel.

Secondo uno schema tipico della serialità hollywoodiana per sapere come finirà la storia, però, bisognerà attendere l’ultimo capitolo. To be continued…

In sala dal 1 giugno


Spider-Man: Across the Spider-Verse (Id.) Animazione – Regia: Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson; sceneggiatura: Phil Lord, Christopher Miller, Dave Callaham; montaggio: Mike Andrews; musiche: Daniel Pemberton; voci originali: Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Issa Rae, Oscar Isaac, Brian Tyree Henry, Jake Johnson, Luna Lauren Velez, Rachel Dratch; produzione: Sony Pictures Animation, Marvel Entertainment, Arad Productions, Lord Miller, Pascal Pictures, Sony Pictures Entertainment; origine: USA/Canada, 2023; durata: 140 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.

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