The Red Suitcase di Fidel Devkota (Orizzonti – Concorso)

“Ho cercato paesaggi surreali che comunicassero malinconia e rispecchiassero quindi la solitudine dei protagonisti. Abbiamo utilizzato elementi della cinematografia classica, fortemente influenzata dalle opere di maestri come Kenji Mizoguchi, Yasujiro Ozu e Hou Hsiao-hsien. L’uso dei piani sequenza e delle inquadrature fisse è stata una scelta spontanea, che è risultata perfetta per la narrazione del film”

Fidel Devkota, originario dello Sri Lanka,  nei suoi lavori precedenti, in particolar modo in Wind of Change in Lo Mustang (2016) e in Kangling (2019) ha affrontato il tema del cambiamento climatico e le disastrose conseguenze sul Nepal e sulla sua popolazione. The Red Suitcase, nella Sezione Orizzonti misterioso e inquietante per l’ atmosfera che suggerisce, crea una continua simmetria tra la desolazione malinconica dei paesaggi nepalesi e la solitudine interiore che vivono i protagonisti, sospesi in una sorta di viaggio spettrale ai confini del mondo. Devkota non segue una linearità narrativa, sono le immagini dei luoghi abbandonati a definire la tensione dell’ intreccio, che, come accennato, si incastrano perfettamente con il clima di desolazione interiore che vivono i due interpreti.

Il regista, con una fotografia surreale e profondamente inquietante perché quasi priva di tracce di esseri umani, cattura la profonda incertezza che vivono i giovani oggi in Nepal, costretti ad abbandonare le proprie terre in cerca di una possibile occupazione. Nel dettaglio. The Red Suitcase è una valigetta rossa, che trascina un uomo solo in autostrada, davanti a una nebbia fitta e un paesaggio che sembra senza fine. Solitario e malinconico è anche il viaggio di un autista con il suo pick-up dall’aeroporto di Kathmandu. Due giorni di tragitto con la sola compagnia della voce di una radio. Quando il pick up si ferma per un guasto improvviso, l’ autista entra in contatto con un giovane uomo che abita proprio lì,  in un luogo abbandonato, si scambiano qualche parola e lui racconta, in modo sommario,  la sua storia.

È sempre in viaggio.” Porto casse in tutto il paese, e ogni cassa che trasporto in più è una giovane vita nepalese in meno”. Non si ferma a dormire in casa di quell’uomo,  si appoggia a riposare sul suo pick up. Il mattino il tragitto è ancora  lungo,  la strada è inospitale, deserta, piena di ostacoli ma lui ha una consegna importante che deve essere portata a termine  il prima possibile in un lontano villaggio di montagna popolato da un pugno di donne e bambini. Finalmente l’ uomo, trova il villaggio minuscolo e si libera della sua consegna: una giovane donna, accerchiata da qualche bambina e un gruppo di donne più anziane, piange suo marito abbracciando proprio quella cassa di legno e accanto a loro, spicca la ” famosa” valigetta rossa. Devkota, ancora una volta, predilige un approccio socio antropologico:  in Wind of change in Lo Mustang  il regista  esplorava la percezione del cambiamento climatico e il successivo adattamento socio culturale  di alcune comunità della regione nepalese di Lo Mustang.

In The Red Suitcase, l’ obiettivo è quello di comunicare l’ incertezza economica e sociale dei più giovani in Nepal, che vivono in condizioni di continua emergenza. Il regista attraverso l’ utilizzo di precisi dettagli etnografici e di una fotografia capace di trasmettere la desolazione più assoluta, riesce a catturare l’ essenza del contesto di suo interesse e il disagio crescente tra i giovanissimi. Un film cupo, pieno d’ ombre, dal taglio socio-antropologico caratterizzato da dialoghi smozzicati e quasi inesistenti, ma in grado, in ogni caso, di trasmettere un grande senso di vuoto e di profonda inquietudine.  Probabilmente era proprio questo l’ obiettivo del regista.


The Red Suitcase – Regia e sceneggiatura: Fidel Devkota; fotografia: Sushan; Prajapati; montaggio: Saman Alvitigala; musica: Uttsav Budhathoki; scenografia: Ramlal Khadka;  effetti visivi: Rivinu Amanda; interpreti: Saugat Malla, Prabin Khatiwada, Bipin Karki, Shristhi Shrestha, Sonam Lama, Anju Deuja, B. Bishowkarma; produzione: Icefall Productions (Ram Krishna Pokharel, Shova Thapa), Film Council Productions, Cine Sankipa; origine: Nepal/Sri Lanka, 2023; durata: 87 minuti. 

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